Baldassarre-Zanda Tregua nel cda

Baldassarre-Zanda Tregua nel cda PRODI: INCREDIBILI GLI ATTACCHI A BIAGI Baldassarre-Zanda Tregua nel cda ROMA 11.54. Il presidente della Rai Antonio Baldassarre si è scusato formalmente col consigliere Luigi Zanda e confida che il cda riprenda al più presto. 12.54. La seduta del cda Rai, interrotta ieri dopo lo scontro tra Baldassarre e Zanda, non è ancora iniziata. Sono state rimandate le audizioni dei direttori di rete sulle linee editoriali. 16.09. Il plenum del cda si riunirà in serata, «ci sarà anche il consigliere Zanda, me lo ha assicurato», ha dichiarato il presidente Baldassarre. 19.12. E' iniziata la seduta del cda della Rai. Sono presenti tutti i consiglieri e il direttore generale Agostino Sacca. La conclusione della vicenda del consiglio Rai, interrotto mercoledì sull'onda degli epiteti lanciati dal presidente al consigliere di area Margherita, è stata lunga e tormentata e a fare da paciere pare sia stato il consigliere del Ccd Marco Staderini. Baldassarre ha scritto una lettera, Zanda ha esordito leggendo una dichiarazione in cui ha «preso atto» delle scuse formali ritenendole «dirette a tutti coloro che erano presenti alla riunione». Ma ha insistito sul fatto che l'episodio «non deve essere interpretato come una mera questione personale», ribadendo le critiche al metodo di gestione del consiglio, dove non vengono approfondite questioni di fondo né temi all'ordine del giomo e «non ha mai cercato una gestione collegiale». Alla fine il cda si é limitato a discutere del bilancio 2001, rinviando pure le nomine delle Tribune (candidata Anna La Rosa), Rai News24 (dovrebbe essere conferma¬ to Morrione), Rai Educational (Giovanni Minoli, che per contratto dovrebbe potersi occupare anche di altro), Televideo (l'azzurro Bagnardi o un ds), Rai Sport (ancora in alto mare). Quanto al dibattito sulle linee editoriali, che include il tema caldo dello spostamento de «Il Fatto» di Enzo Biagi, non è nemmeno incominciato. Tutto è sbttato alla prossima settimana, quasi in contemporanea con le audizioni dei giomalisti Rai alla commissione parlamentare di Vigilanza. Nondimeno continuano le polemiche, alimentate da due nuovi episodi: l'istruttoria aperta dall'Autorità per le Comunicazioni contro 12 puntate di «Sciuscià-Edizione straordinaria», dopo un esposto di vari esponenti di Fi e Lega per violazione del plurabsmo. E la querela per diffamazione intentata dall'Usigrai contro l'ex braccio destro di D'Alema Claudio Velardi, che in un'intervista ha parlato del sindacto dei giomalisti Rai come di una «lobby coperta», lanciando accuse roventi. Caso Biagi. Il ministro della Cultura Urbani, pur non volendolo accomunare al «fazioso» Santoro, ha detto di «aver molto sofferto dei processi sommari durante la sua trasmissione». Il Ministro Gasparri ha liquidato il caso come «questioni di bottega di cui non vai la pena di parlare». Romano Prodi, interpellato a Bruxelles, ha definito invece «incredibili» gli attacchi al giomalista, suo caro amico. Mentre Francesco Rutelli ha puntato sul Biagi-risorsa di ascolto, sostenendo che «una squadra non può tenere in panchina il centravanti più forte. A meno di non voler fare un regalo a Mediaset». [m.g.b.l

Luoghi citati: Bruxelles, Roma