Dollaro ai minimi, volano euro e oro di Federico Monga

Dollaro ai minimi, volano euro e oro RECORD ANNUALE PER LA MONETA UNICA (0,9275). MORGAN STANLEY: ECONOMIA USA DEBOLE E BIGLIETTO VERDE SOPRAVVALUTATO Dollaro ai minimi, volano euro e oro L'allarme attentati sposta gli investimenti sui beni rifugio Federico Monga Le cause: l'allarme terrorismo, la tensione tra India e Pakistan e in Medio Oriente, la ripresa ad andamento lento dell'economia americana. Il risultato: il dollaro si affloscia, l'oro e il franco svizzero, due classici beni rifugio, volano e l'euro mette a segno un nuovo record sul biglietto verde. Ieri è stata un'altra giornata calda sui mercati internazionali. Le preoccupazioni per nuovi attentati in America e in Europa hanno lasciato il segno sulle contrattazioni di Borsa. Su tutti i listini, a partire da New York, sono prevalse le vendite e i segni meno. Un'ulteriore esternalità negativa per le piazze affari in un quadro macroeconomico, soprattutto negli Stati Uniti, non ancora all'insegna della ripresa sostenuta. E gli acquisti si sono spostati sui metalli preziosi, sui titoU di Stato a breve e sui mercati delle monete. FRANCO 8, ORO SUPERSTAR. Le quotazioni londinesi del contratto Spot sull'oro hanno segnato il valore più alto da otto mesi a questa parte: 317, 1 dollari all'oncia dopo aver toccato il picco a 319,5 in mattinata. Dall'inizio dell'anno il valore del metallo prezioso è cresciuto del 14 07o. Come da manuale, quando sembrano avvicinarsi nuovi conflitti, l'oro toma dunque ad essere uno dei beni preferiti. La quota «psicologica» dei 300 dollari all'oncia era stata abbattuta a marzo proprio in concomitanza dell'invasione israeliana in Cisgiordania. Gli esperti londinesi prevedono ulteriori apprezzamenti almeno fino alla soglia dei 340 dollari. Forti acquisti anche sui titoli delle compagnie minerarie. Anglo American, azionista di controllo del terzo produttore d'oro Anglo Gold, ieri ha raggiunto il valore più alto da due anni a questa parte. Altro bene rifugio è, storicamente, il franco svizzero. E anche la divisa elvetica ieri ha raggiunto un altro record ( 1,5810 contro il dollaro). EURO DA RECORD. La moneta unica europea si avvicina a quota 0,93 contro il biglietto verde. Ieri ha messo a Segno (0,9275) il nuovo record dell'anno, il massimo dal 20 settembre scorso. Ma la sua corsa potrebbe non essere finita, soprattutto se l'economia americana non surriscalderà i motori nel giro di poco tempo. A proposito, la nota settimanale della Morgan Stanley sui mercati valutari rileva che «il dollaro è sopravvalutato del 15 per cento e tutte le quattro variabili che influenzano il biglietto verde si sono deteriorate nell'ultimo mese: produttività interna, termini di scambio, indicatori fiscali, bilancia degli attivi con l'estero». La banca d'affari suggerisce allora «una veloce correzione», perché «la sopravvalutazione potrebbe diventare del 250Zo alla fine del 2003». Al di là della debolezza del dollaro, l'euro si sta comportando bene anche con le altre monete: ieri record annuale contro la sterlina (0,6347). «YEN TROPPO FORTE». Il premier nipponico Junichiro Koizumi, martedì, l'aveva detto chiaro e tondo: «Non è desiderabile per il Giappone che lo yen continui ad apprezzarsi». Un fattore deci¬ samente negativo per le imprese che voghono esportare proprio mentre ci sono chiari segnali di fine crisi e dall'altre parte del Pacifico gli Usa non vanno ancora a pieni giri. Detto fatto. Ieri il ministro delle Finanze Masajuro Shiokawa ha deciso di intervenire sui cambi per arrestare la rincorsa, «avvenuta troppo rapidamente», contro il dollaro e ha eseguito acquisti massicci di valuta americana. Dopo l'operazione le quotazioni della valuta nipponica hanno perso terreno e il dollaro veniva scambiato a 124,93 yen ben, al di sopra dei 123,70 di inizio seduta. CONCORRENZA USA. Negli Usa c'è chi guarda comunque con favore alla debolezza del dollaro. «Le grandi aziende - ha spiegato all'agenzia Bloomberg lo strategista capo della J. P. Morgan, Nicholas Sargen avranno dei grossi vantaggi soprattutto sul fronte dell'esportazioni. L'effetto si vedrà già nel secondo trimestre. E' una condizione che potrebbe contribuire a scuotere i mercati dal letargo». Il dollaro forte ha creato non pochi problemi a molti gruppi. Basti pensare che l'anno scorso, secondo i calcoli di Bloomberg, fra le imprese con una capitahzzazione di mercato superiore ai 100 milioni di dollari, 112 hanno registrato perdite legate ai cambi. L'ANDAMENTO EURO-DOLLARO

Persone citate: Bloomberg, Junichiro Koizumi, Masajuro Shiokawa, Morgan Stanley, Nicholas Sargen