Maroni: nessun veto politico su Fiat di Marina Cassi

Maroni: nessun veto politico su Fiat NEL POMERIGGIO IN REGIONE VERTICE TRA IL RESPONSABILE DEL WELFARE E GLI ENTI LOCALI. DS CRITICI COL GOVERNO Maroni: nessun veto politico su Fiat Oggi il primo incontro azienda-sindacati. Il ministro a Torino Marina Cassi TORINO Il ministro del Welfare, Roberto Maroni, sarà oggi a Torino per incontrare il presidente della Regione Ghigo, della Provincia Bresso e il sindaco Chiamparino sulla situazione della Fiat dopo gli annunciati 2.887 esuberi, in particolare nell'auto. Ieri Bresso, citando i primi dati di una ricerca sul settore, ha comunicato a Maroni che sono 1.222 le aziende dell'indotto auto in provincia di Torino, per un totale di 73.709 addetti. Oggi all'Unione industriale si incontrano per la prima volta, dopo l'avvio delle procedure di mobilità, azienda e sindacati. E all'appuntamento ha annunciato che si presenterà anche l'Ugl che finora, come i sindacati autonomi, veniva incontrata in una sede separata rispetto a Fim-FiomFim e Fismic firmatarie insieme del contratto aziendale. Sull'incontro di oggi il segretario generale della Firn, Giorgio Caprioli ha detto: «Si sta mettendo a rischio un patrimonio nazionale di capacità tecnologiche e industriaU, oltre che di posti di lavoro. Per questo è necessaria una verifica severa delle prospettive industriali dell'azienda, pro- pedeutica a qualunque discussione sulla gestione delle ricadute occupazionali». E per il segretario generale della Cisl, Savino Pezzotta «serve un approfondimento chiaro con l'azienda; noi chiediamo prima un piano industriale perché non si può partire dagli esuberi». Da Napoli anche il segretario generale Fiom, Gianni Rinaldini, ha chiesto «un tavolo negoziale e di confronto con azienda e governo per risolvere i problemi della Fiat» e non ha escluso che dopo le due ore di sciopero di domani oggi intanto scioperano per un'ora all'Iveco di Torino - ci siano altre iniziative di lotta. E la Fiom ha spostato al 30 maggio, sempre a Torino, l'assemblea nazionale dei delegati Fiat a cui parteciperà anche Cofferati. Ma ieri la giornata è stata segnata ancora dalla polemica sull'incontro con Maroni della sera precedente a cui il ministro aveva invitato, contestualmente a Fim-Fiom-Uilm e Fismic, anche Ugl e Cisal. Il vicesegretario della Cgil Guglielmo Epifani e il segretario Cisl Savino Pezzotta confermano quello che aveva già anticipato il segretario Uil Luigi Angeletti sulla sospensione della riunione con il governo: «Non abbiamo abbandonato il tavolo, ma solo posto un problema che risolveremo a breve». Epifani spiega: «Tutte le trattative sul gruppo sono state fatte tra Fim-Fiom-Uilm e Fismic, quindi era giusto farle anche adesso. Non si vede perché cambiare». E Pezzotta: ((Al tavolo il governo dovrebbe chiamare le organizzazioni rappresentative» mentre Angeletti smorza le polemiche e dice: «C'è stato eccessivo clamore. Le categorie si sono trovate di fronte a una composizione del tavolo che non si aspettavano». Se sul versante sindacale i toni sembrano abbassarsi è su quello politico che ieri si sono fatte scintille. Il diessino Pietro Polena ha duramente attaccato Maroni: «Il governo sta ormai sfiorando il ridicolo: invece di pensare alle sorti di migliaia di lavoratori e operai della Fiat e del suo indotto, preferisce continuare ad attaccare il sindacato e cercare di mette- re nell'angolo Cgil-Cisl-Uil». Altrettanto dura la replica del ministro del Welfare: «Il governo ha ben presente il problema dei lavoratori Fiat, che non si risolve ponendo veti pohtici sulla presenza di sindacati non amici agli incontri convocati con l'unico scopo di raccogliere informazioni per prendere le decisioni migliori nell'interesse dei lavoratori». Nella querelle si inserisce anche la Cisal il cui segretario dice: «Quanto avvenuto mette in serio dubbio la qualità democratica delle organizzazioni sindacali di categoria che si sono rifiutate di sedersi al tavolo per la presenza di Cisal e dell'Ugl, dimostrandosi così lontani da quella mentalità confederale che li ha resi credibili fino ad ora». E il segretario della Ugl-metalmeccanici, Domenico Fresilli, spiega che in Cometa - il fondo previdenziale integrativo dei metalmeccanici, non solo Fiat - l'Ugl «ha otto rappresentanti, parial200Zo». II ministro del Welfare, Roberto Maroni

Luoghi citati: Bresso, Napoli, Torino