E' guerra per la successione ad Arafat

E' guerra per la successione ad Arafat DOPO LE PRESSIONI DI ISRAELE E STATI UNITI PER RADICALI RIFORME DEMOCRATICHE NELL'ÀNP E' guerra per la successione ad Arafat Uno dei favoriti, Jibril Rajub, sarebbe stato costretto all'esilio retroscena Yariv Gonen GERUSALEMME UNA breve visita al Cairo del comandante della Sicurezza preventiva in Cisgiordania, dodici ore in tutto, ha innescato ieri una serie di illazioni sul suo possibile siluramento nel contesto di una guerra senza esclusioni di colpi apertasi fra i «colonnelli» di Yasser Arafat dopo la conclusione dell'operazione «Muraglia di difesa». A innescare la lotta sono state le pressioni giunte dagli Stati Uniti e da Israele affinchè Arafat provveda a una profonda riforma dei suoi servizi di sicurezza e ne affidi il comando una persona di fiducia. In questo contesto è giunta la pubblicazione di una notizia sull'autorevole quotidiano arabo «Al Hayat» il quale, citando anonime fonti di Abu Dhabi, ha affermato che il colonnello Jibril Rajub potrebbe essere sollevato dal suo incarico di comandante della Sicurezza preventiva in Cisgiordania. Quello che ancora oggi è considerato l'uomo forte della Cisgiordania (in particolare nella zona a Sud di Gerusalemme, a Betlemme e a Hebron) considera adesso una permanenza più o meno lunga al Cairo, secondo il giornale. La notizia - coincisa con una giornata di incontri al Cairo del colonnello Rajub - ha sorpreso il rappresentante palestinese alla Lega Araba, Mohammed Sobeih. A qanto gh risulta, ha detto, Rajub prevede incontri di lavoro in varie capitali arabe per discutere la revisione degli apparati di sicurezza palestinese: la prossima tappa è Amman. Ma intanto il rivale, Mohammed Dahlan, è al lavoro. In un'intervista all'agenzia Reuters il colonnello - che comanda la Sicurezza preventiva a Gaza ha detto ieri di aver già sottoposto ad Arafat un approfondito piano di ristrutturazione delle forze palestinesi. Con una modestia che probabilmente non ha molto impressionato Rajub, Dahlan ha assicurato che volentieri rinuncerebbe a ulteriori incarichi di comando. La settimana scorsa Rajub ha appreso dai giornalisti israeliani di aver subito «un grave infarto» e di «essere ricoverato in condizioni critiche» in un ospedale di Ramallah. Chi abbia messo in giro la voce non è chiaro. Ma in Cisgiordania i rivali di Rajub non mancano. Oltre a Dahlan, anche il colonnello Tawfiq Tirawi (Intelhgence generale) lo vede con sospetto. Gli integralisti di Hamas lo vorrebbero invece giudicare per alto tradimento perché il mese scorso, a Bitunya, Rajub ha consegnato agli israeliani alcuni militanti di Hamas dopo che il proprio comando generale era stato bombardato a lungo da carri armati e da elicotteri israeliani. Rajub - che in passato è stato protagonista di un clamoroso alterco con Arafat - non ama essere minacciato. Anche il presidente palestinese - ha dunque mandato a dire - ha dovuto arrendersi alle pressioni israeliane e americane per mettere fine agli assedi del quartier generale di Ramallah e della chiesa della Natività. Lezioni di patriottismo, ha aggiunto, non ne accetta da nessuno. Mentre un altro uomo forte della Cisgiordania (Marwan Barghuti, di al Fatah)1 resta neutralizzato perché da settimane prigioniero degli israeliani, i colonnelli Rajub e Dahlan cercano di occupare la posizione giusta per lanciare la scalata al potere il giorno in cui Arafat dovesse uscire di scena. Meno popolare di Dahlan, Rajub vanta comunque una forza mihtare considerevole: tremila uomini, che tutto sommato non hanno subito troppi danni durante l'operazione «Muraglia di difesa» e che continuano a percepire regolarmente lo stipendio. Ai vertici pohtici è legato ad Abu Mazen, ad AhmedOrei^Jtoawnied Rashid, il consigliere-ombra di Arafat impegnato in discrete consultazioni negli Stati Uniti. Non è escluso che proprio Mohammed Rashid sia stato incaricato di esaminare la revisione dell'apparato di sicurezza palestinese con George Tenet, il capo della Cia. Dahlan e Tirawi sono emersi dall'assedio al Quartier generale di Ramallah come personaggi legati da assoluta fedeltà alla figura di Arafat. Costringere Rajub ad abbandonare la partita e a rifugiarsi al Cairo sarebbe per loro una vittoria importante. Ma Rajub - che conta ancora di amicizie altolocate anche a Gerusalemme - diffìcilmente offrirà di mettersi in disparte. 11 colonnello comanda i servizi di Sicurezza preventiva in Cisgiordania e ha influenti amicizie a Gerusalemme