«Tutele anche per Tindotto Fiat» di Paolo Baroni

«Tutele anche per Tindotto Fiat»PER IL MINISTRO DEL WELFARE «I LAVORATORI SONO TUTTI UGUALI» «Tutele anche per Tindotto Fiat» Maroni: allo studio l'impiego di ammortizzatori sociali Paolo Baroni Il governo sia studiando iniziative non solo por il mercato dell'auto ma anche per l'indotto Fiat. La «pratica» è sul tavolo del ministra del Welfare Roberto Maroni che ieri, parlando a Bergamo, ha confermato che entro mercoledì vedrà 1 sindacati e quindi incontrerà il sindaco di Torino Sergio Chiamparino. Tema del confronto: la questione occupazionale, Maroni conta infatti di presentare una relazione dettagliata su questo argomento già al prossimo consiglio dei ministri di venerdì. Altre iniziative, in particolare per incentivare l'auto ecologica, sarebbero allo studio da parte del ministero delle Attività produttive. D'accordo su questa linea anche il ministro dell'Ambiente Altero Matteoli: «mi fa piacere che per risolvere i problemi della Fiat ci si incammini verso una soluzione di tipo ecologico». Secondo quanto ha spiegato ieri in una intervista a la Stampa il ministro dell'Economia Giulio Tremonti «l'ideale sarebbe che l'intervento del governo fosse1 congiunto con l'attivazione di un piano industriale da parte della Fiat, L'uno dovrebbe avvenire insieme all'altro». Oggi, intanto, partirà la lettera con'etrN'sindacati metalineccanici chiedono un incontro all'azienda per discutere delle procedure di mobilità che riguardano 2887 dipendenti del gruppo. Il Governo - e questa è la novità di ieri - sta invece valutando l'ipotesi di applicare ammortizzatori sociali anche per i lavoratori che verranno eventualmente licenziati nell'indotto. Se e quali strumenti utilizzare, ha spiegato però ieri Maroni, verrà deciso soltanto dopo «un'attenta valutazione della situazione e un monitoraggio continuo». Nelle intenzioni del ministro la situazione del gruppo torinese potrebbe diventare «un esercizio utile in vista della riforma degli ammortizzatori sociali», I lavoratori, a suo parere, «sono tutti uguali ed è nostro compito evitare di intervenire ancora una volta soltanto sulle grandi aziende dimenticando quelle piccole e piccolissime». Come confermato nei giorni scorsi anche dal presidente del Consiglio Berlusconi e dai ministeri economici, il Governo «ha l'assoluta intenzione di monitorare bene l'impatto della vicenda Fiat». E l'annuncio dato ieri dal responsabile del Welfare ne è una conferma. L'applicazione di misure di sostegno anche all'indotto, è il ragionamento di Maroni, «verrà studiata per la prima volta. La filosofia è quella di varare un intervento che non riguardi solo le gfairdi imprese; ma anche quelle a loro legate». Chiaramente, prima di decidere, «verrà ' momtc(rata:r e studiata" ogni forma di intervento. Però deve essere chiaro a tutti che per il Governo un posto di lavoro perso è un posto di lavoro perso per tutti. E' lo stesso che avvenga in Fiat o in qualsiasi altra azienda». Per quanto riguarda i numeri, il ministro ha osservato che «non è ancora possibile sapere quali saranno le ripercussioni sull'indotto, se davvero si perderanno tra i 3 e i 9.000 posti di lavoro. Certo è che noi ci vogliamo preoccupare anche delle aziende che non hanno ammortizzatori sociali, per le quali abbiamo intenzione di intervenire come per i posti di lavoro che si perdono in Fiat». Sempre parlando di cifre, Maroni ha detto di non ritenere comunque esatti i numeri dell' impatto sull'indotto forniti dalla Film di Torino, «Loro parlano di un rapporto I a 3, cioè dicono che per ogni posto di lavoro perso in Fiat se ne perdono tre nell'indotto. Questo è stato vero in passato ma già nel '94 non è avvenuto così, e anche l'azienda mi ha detto che oggi il rapporto non dovrebbe essere più quello. Certo è - ha concluso Maroni che ogni posto perso nell'indotto rappresenta una gravità come se fosse perso in Fiat». La proposta di Maroni piace ai sindacati: ben vengano nuovi ammortizzatori per le imprese dell'indotto auto. Quanto a Fiat, hanno ripetuto ieri sia Luigi Angelletti che Savino Pezzetta «prima vediamo il piano di rilancio e poi si ragiona». Una linea di produzione nello stabilimento Fiat di Mirafiorl

Luoghi citati: Bergamo, Mirafiorl, Torino