La Cia: Al Qaeda prepara un nuovo 11 settembre

La Cia: Al Qaeda prepara un nuovo 11 settembre ALLARME DEI SERVIZI SEGRETI AMERICANI: TERRORISTI IN MOVIMENTO La Cia: Al Qaeda prepara un nuovo 11 settembre L'Fbi ha mandato un avvertimento a tutti i proprietari di case «Seguaci di Bin Laden potrebbero affittare appartamenti per stiparli di esplosivo e farli saltare». La Rice conferma la minaccia Paolo Mastrolilli NEW YORK E' solo questione di tempo: Al Qaeda sta preparando un altro attacco, possibilmente più sanguinoso dell'li settembre, e appena le sue pedine saranno a posto, cercherà di lanciarlo. Ecco il tam-tam che risuona da ieri negli Stati Uniti, dopo tre giomi dedicati alle polemiche con la Casa Bianca su che cosa sapesse il presidente Bush prima degli attentati alle Torri Gemelle e al Pentagono. L'allarme è scattato proprio nel giorno in cui un altro soldato americano è stato ucciso in Afghanistan, ricordando al Paese che la guerra al terrorismo non è finita. La notizia del possibile attentato ha cominciato a circolare di prima mattina, partendo dalla prima pagina deb «New York Times». L'autorevole quotidiano ha scritto che i servizi segreti americani stanno raccogUendo da tempo una quantità crescente di segnali, che puntano verso un nuovo attacco. Il problema è che non ci sono indicazioni precise sul tipo di azione, il luogo e ovviamente il tempo, com'era già avvenuto con l'informativa sui possibili dirottamenti, passata dalla Cia a Bush il 6 agosto scorso. Un'operazione più sanguinosa dell'li settembre potrebbe richiedere l'uso di armi di distru¬ zione di massa come quelle biologiche e chimiche, oppure le. «durty bomb» atomiche, che possono essere facilmente costruite con i materiali trafugati dalle centrali russe e da altre regioni. La Cia però non ha conferme, e non è sicura neppure dei potenziali obiettivi. Di certo nel mirino ci sono interessi americani, ma i terroristi potrebbero colpirli negli Stati Uniti Oppure all'estero, tanto in Europa quanto nel Medio Oriente. L'unica indicazione più dettagliata è venuta dall'Fbi, che ha mandato un avvertimento ai proprietari di case in tutto il Paese: gli uomini di Al Qaeda potrebbero affittare appartamenti nelle città, per poi riempirli di esplosivi e farli saltare in aria. L'informazione era filtrata inizialmente dalla California, ma il pericolo riguarda l'intero territorio nazionale e gli agenti chiedono ai proprietari di segnalare qualunque attività sospetta. L'allarme lanciato dal «New York Times» ha messo subito in moto la macchina dei media, e dalle pagine del giornale si è trasferito sugli schermi della televisione. Il vicepresidente Cheney è apparso nei talk show domenicali della Nbc e della Fox, ribadendo lo stesso concetto: «Il problema non è se l'attentato avverrà, ma quando. Le prospettive di un futuro attacco contro gli Stati Uniti sono una certezza. Potrebbe avvenire domani, la settimana prossima o tra un anno, ma di sicuro i terroristi continueranno a provare a colpirci e noi dobbiamo essere pronti». Dopo Cheney, il testimone della Casa Bianca è passato al consigliere per la Sicurezza nazionale, Condoleezza Rice, che è intervenuta alla Cnn per confermare la minaccia, difendere ancora Bush dalle accuse della settimana scorsa e garantire che il governo prende sul serio ogni pericolo e sta facendo tutto il possibile per evitare nuovi attacchi. Quindi la Rice ha commentato anche il nuovo video di Osama bin Laden: «Non sappiamo quando sia stato fatto, ma non abbiamo ragioni per credere che sia morto». La guerra del resto continua, come ha dimostrato la morte di un soldato delle forze speciali americane, avvenuta ieri durante un'operazione nella zona orientale dell'Afghanistan, alla caccia di taleban e menibri di Al Qaeda che si stanno riorganizzando. La sua pattuglia, secondo il portavoce delle forze armate Steven O'Connor, è stata colpita all'improvviso da «fuoco nemico molto pesante», confermando che i sopravvissuti dell'offensiva «Anaconda» sono ancora equipaggiati per combattere. La notizia di questa nuova perdita è arrivata insieme alla rivendicazione dell'attentato contro la sinagoga di Djerba, in Tunisia, dove il mese scorso vennero uccise 19 persone. Il giornale arabo di Londra «alAsharq Awsat» ha attributito la rivelazione ad Abdel Azeem al-Muhaji, un leader militare del gruppo terroristico di Osama Sin Laden, intervistato sul¬ le montagne del Pakistan al confine con l'Afghanistan. Anche questo conferma che Al Qaeda è ancora attiva e capace di colpire. La Casa Bianca quindi ha le sue ragioni per mettere le mani avanti e soprattutto per invitare gli avversari a moderare le polemiche. I repubblicani hanno intepretato le rivelazioni sul briefing della Cia a Bush come un siluro politico, lanciato dai democratici per indebolire un presidente troppo popolare, in vista delle elezioni parlamentari di novembre. Infatti gli av- ' versali della Casa Bianca hanno chiesto una commissione d'inchiesta, che potrebbe trascinarsi per mesi, anche se ieri il leader democratico alla Carniera Gephardt ha fatto marcia indietro: «Nessuno ha mai so¬ spettato che il presidente non abbia fatto tutto il suo meglio in occasione dell' 11 settembre». Lette in questo quadro, anche le notizie sui nuovi attentati imminenti potrebbero avere un valore politico, richiamando tutti all'ordine. Infatti le polemiche sul passato diventano una perdita di tempo ed energie, davanti alle minacce del presente. Una esercitazione anti-terrorismo: si sperimentano tecniche e strategie per proteggere dagli attentati le persone e le città