Moody's promuove il debito. Dall'lstat segnali di crescita

Moody's promuove il debito. Dall'lstat segnali di crescita BERLUSCONI ESULTA: L'ECONOMIA E GIÀ IN FASE DI RIPRESA Moody's promuove il debito. Dall'lstat segnali di crescita L'agenzia di rating alza la valutazione dell'esposizione italiana Tremonti: un'ottima notizia che premia il governo e il paese Nel primo trimestre il Pil è aumentato dello 0,3-0,4 per cento ROMA E' più credibile sui mercati il debito dello Stato italiano, riconosce Moody's, l'agenzia che in passato era un vero incubo per i nostri governanti. Ma l'economia italiana è cresciuta poco nel primo trimestre, +0,l% su base annua secondo i dati dell'Istat, e nel mese di marzo la produzione industriale è andata giù, -7,60z6. E ancora una volta le cifre scatenano un eccezionale livello di conflittualità politica tra maggioranza e opposizione, con inteipretazioni del tutto divergenti. Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi rassicura: «L'economia è già in ripresa, escludo ogni manovra correttiva». n b ,, , «Mbòdy's Invèstor Service» è una delle due più note agenzie irtternazionali (l'altra è Standard fr PoWs) bhé vàlùtànbTàffidabilità dei debitori, sia pubblici che privati. Ieri ha deciso di alzare la valutazione dell'Italia da Aa3 (il quarto posto) a Aa2 (il terzo). Quando lo abbassò, sembrò una catastrofe nazionale: ma erano altri tempi, quando c'era la lira, il deficit debordava e i mercati temevano che lo Stato italiano potesse non far fronte ai propri debiti. Ma ormai il giudizio dei mercati è stabile: i titoli di Stato italiani pagano, al momento, appena 15-20 centesimi di punto percentuale in più di quelli tedeschi. Secondo gli esperti, l'annuncio di ieri potrà togliere uno, due, al massimo tre punti a questo divario, con un risparmio di due-trecento milioni di euro sui circa 75 miliardi di costo totale del debito pubblico. «Una notizia che dà straordinaria soddisfazione, positiva per il paese e per l'azione di governo» ha subito dichiarato il ministro dell'economia Giulio Tremonti. «Tremonti conferma la sua improntitudine - ribatte dall'opposizione il rivale di sempre, l'ex ministro Vincenzo Visco - perché la motivazione di Moody's fa riferimento al debito che si è ridotto negli anni passati; mentre dai dati attuali emerge che la discesa si è arrestata». A sua volta Tremonti ritorce che «Moody's'ha recepito i 'dati recenti : se i governi di centro-sinistra hanno fatto così bene negli anrii scorsi, perchè1 Moody's non ha alzato il rating già negli anni scorsi?». Secondo Berlusconi «si tratta di un apprezzamento evidente per la nostra economia: possiamo essere soddisfatti degli sforzi che tutti insieme stiamo facendo». E' soddisfatto comunque anche il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che fu ministro del Tesoro dal 1996 al 1999, periodo in cui sui mercati era scomparso lo «spread» (differenza di tasso di interesse) con il debito tedesco. «Noi valutiamo il medio e il lungo termine - spiega Sara Bertin, l'analista di Moody's che segue più da vicino l'Italia - e la decisione giunge dopo quattro anni in cui D rating del debito italiano si trovava sotto osservazione per un miglioramento». «Moody's riconosce che la strada seguita dall'Italia in tutti questi anni è stata giusta» commenta la presidente dell'Isae (istituto pubblico di ricerca economica) Fiorella Kostoris. Nel comunicato di Moody's, una parte del merito della maggior credibilità viene esplicitamente attribuito al «patto di stabilità» europeo (che proprio ieri Berlusconi ha conf erniato di voler continuare a rispettare). Una novità nel giudizio dell'agenzia di rating, importante sia per chi governa oggi sia per chi potrebbe governare domani, è che i conti del sistema pensionisticohon vengono considerati preoccupanti. Sono altri Paesi europei, non l'Italia, a dover «fronteggiare pagamenti per pensioni in forte aumento nei prossimi anni». C'è invece un forte invito ad andare avanti con le privatizzazioni. Quanto alla ripresa economica, che ci sia nessun esperto lo mette in dubbio. Il problema è quanto sia vigorosa. I dati dell'Istat di ieri, sul prodotto lordo del primo trimestre, sono leggermente inferiori alle attese. L'istituto di statistica ha poi precisato che, dato che si è lavorato un giorno di meno rispetto al primo trimestre 2001, cosicché a parità di giomi si avrebbe un aumento più pronunciato, tra -l-0,307o e 0,40Zo. Ma anche così, e con la prevista accelerazione nei prossimi mesi, secondo quasi tutti i tecnici sarà impossibile raggiungere il 2,307o di crescita media annua nel 2002. Per la precisione ieri Tremonti ha espresso l'attesa di una «crescita intomo al 20Zo» come effetto di una accelerazione marcata nei prossi- mi trimestri. Qui è stata la Commissione europea a esprimere subito un parere assai divergente da quello delgovemo italiano. «Dopo il dato sulla crescita del prodotto lordo italiano nel primo trimestre, addirittura più basso di quanto la Commissione aveva previsto, non si può essere ottimisti sulla crescita nell'intero 2002 che nelle previsioni di primavera avevamo indicato all'1,4%» ha detto il portavoce del commissario agli affari economici Pedro Solbes. La stessa Confindustria, pur ottimista sulla ripresa, crede che il 2,30Zo sarà mancato. Laura Pennacchi, economista dei Ds: «non arriviamo all'l,40Zo». La presidente dell'Isae conferma la propria previsione di crescita all'1,5%: «ma il dato sulla produzione industriale di marzo risulta sensibilmente inferiore alle attese. In aprile si avrà un nuovo calo, pari a circa 1' 1 "/n rispetto a marzo, seguito da un recupero a maggio e giugno». [r. r.] Il ministro dell'Economia Tremonti

Luoghi citati: Aa2, Aa3, Italia, Roma