Il mito della Ferrari correrà a Piazza Affari di Michele Fenu

Il mito della Ferrari correrà a Piazza Affari STORIA, PRESENTE E FUTURO DI UNA LEGGENDA TUTTA ROSSA Il mito della Ferrari correrà a Piazza Affari La quotazione entro la fine dell'anno. Il Lingotto manterrà il controllo analisi Michele Fenu TORINO LE «rosse» di Michael Schumacher e di Rubens Barrichello si apprestano a correre anche in Piazza Affari. L'annuncio è stato dato ieri da Paolo Fresco all'assemblea degli azionisti insieme con quello del già noto aumento di capitale di Case New Holland. «I consigli di amministrazione di Fiat e Ferrari ha detto il presidente - hanno deciso di arrivare entro l'anno alla quotazione in borsa della Ferrari, della quale la Fiat deterrà comunque il controllo. Da queste operazioni contiamo di ricavare almeno un miliardo di euro, oltre che di realizzare, nel caso della Ferrari, una plusvalenza importante». In un comunicato congiunto Fiat-Ferrari si delineano i contorni di questa mossa, che dovrebbe portare nelle casse del Lingotto chea 750 milioni di euro. «Il consiglio di amministrazione della Ferrari ha deliberato di avviare le procedure per l'ammissione della quotazione della società entro la fine di quest'anno. L'Ipo (Initial public offering) verrà reahzzata anche attraverso un aumento di capitale di dimensioni adeguate a sostenere i piani di sviluppo della società, attualmente previsti. Inoltre, il Gruppo Ferrari-Maserati, con la quotazione in Borsa sarà in grado in futuro di reperire anche sul mercato finanziario risorse che permetteranno una ulteriore forte crescita». «Il consiglio di amministrazione della Fiat, che detiene il 90 per cento del capitale Ferrari, ha manifestato il pieno sostegno all'operazione e, al fine di creare un adeguato flottante, si è dichiarato disponibile a cedere, nell'ambito dell'offerta, parte delle azioni in possesso della società. Fiat intende mantenere il controllo di Ferrari alla conclusione deh'operazione». Il gioiello del Gruppo Fiat va così sul mercato. Non soltanto una solida azienda che macina un successo dopo l'altro sul piano industriale e sportivo, ma anche un nome, una «griffe» che ha ammiratori e tifosi in tutto il mondo. Come si sa, Enzo Ferrari, che aveva fondato la Casa di Maranello nel 1947, cedette a Torino nel 1969 il 5007o deUe sue quote azionarie, percentuale salita appunto al 900Zo nel 1988. Il restante 1 OVo è in mano a Piero Ferrari, fighe del costruttore. Quanto vale oggi questa Ferrari che ha il totale controllo anche della Maserati e che Luca Montezemolo sta pilotando con mano ferma verso il futuro? Si parla di 2-3 miliardi di euro. Secondo il comunicato, in teoria la Fiat potrebbe immettere sul mercato fino al 390Zo deUe azioni, il cui valore deve ancora essere determinato. Milano dovrebbe essere la piazza prescelta, a curare il collocamento dovrebbe essere Unicredit. E da Maranello il presidente e amministratore delegato Montezemolo fa sapere che la decisione presa dai consigh di amministrazione è molto importante poiché offrirà «nuove risorse per i progetti di sviluppo di Ferrari e Maserati e ci permetterà di motivare ancora di più alla crescita e ai successi del gruppo Ferrari e Maserati i nostri collaboratori, i nostri clienti e i nostri tifosi». La Ferrari è l'unica Casa al mondo che nel suo simbolo, quel Cavallino che la madre dell'aviatore Francesco Baracca affidò a Ferrari, unisce la produzione di straordinarie auto stradah e un'attività sportiva di vertice, che nel solo campo dei Grandi Premi di FI ha portato 11 titoh piloti e 11 costruttori. Montezemolo in questi anni ha saputo farla evolvere unendo lo spirito della tradizione all'innovazione tecnologica, come il cambio tipo FI, proponendo nuovi eccitanti modelli (l'ultimo la 375M Maranello presentata a Ginevra), rivoluzionando la gestione industriale e commerciale e gettandosi con passione nella sfida di rilanciare e sviluppare la Maserati (tornata ora negh Usa con i nuovi Spyder e Coupé mentre è pronta la grande ammiraglia che sostituirà nel 2003 la celebre Quattroporte). L'obiettivo finale è di costituire un polo del lusso sportivo che nel 2006 punta a vendere 14-15 mila vetture da sogno. Un record dopo l'altro in pista (Schumi campione del mondo nel 2000 e 2001, la monoposto F2002 dominatrice dell'attuale mondiale) e nei risultati economici. L'anno scorso sono state consegnate 6.158 Ferrari e Maserati: 4.289 vetture del Cavallino (potrebbero essere di più, ma Montezemolo vuol mantenere l'esclusività Ferrari) e 1.869 con il simbolo del Tridente che si avvia, dopo anni difficili, al pareggio. Il fatturato globale ammonta a 1.058 milioni di euro K18,90Zo rispetto al 2000). Tutti gh indici finanziari sono stati in crescita, l'autofinanziamento (135,8 milioni) ha permesso di far fronte agli intensi programmi di sviluppo. I mercati principah di Maranello sono gh Usa (oltre 1.200 unità), la Germania (651) e la Gran Bretagna (501). In Itaha le consegne sono state 490. Ora, dunque, si prepara una nuova sfida per la Ferrari (2.000 dipendenti) che negh anni, per la sua specialissima attività, ha sempre mantenuto una forte autonomia. Certo, è difficile valutare una leggenda, ma come ha detto Fresco, saranno molte le banche fehei di occuparsene. Il Cavallino rampante vale tra i 2 e i 3 miliardi di euro. Maranello possiede anche la Maserati. Il fatturato globale è un miliardo possiede anche la Maserati. Il fatturato globale è un miliardo La Ferrari è l'unica scuderia a correre nel Mondiale di FI fin dalla prima edi2ione{1950): ha vinto 11 titoli piloti e altrettanti costruttori. Schumacher si è imposto con le rosse nel 2000 e nel 2001. L'attuale produzione della Ferrari è incentrata su quattro modelli: la 360 Modena, la 360 Spider, la 456Mela575M Maranello (nella foto), presentata in anteprima insieme con la monoposto di FI F2O02. La Maserati, controllata dalla Ferrari, è in pieno sviluppo: ha lanciato due nuovi modelli, loSpydere{nella foto) il Coupé. Il piano 2001-2003. prevede investimenti per 700 milioni di