Gnudi e Scaroni al vertice Enel Poli affiancherà Mincato all'Eni

Gnudi e Scaroni al vertice Enel Poli affiancherà Mincato all'Eni TREMONTI INDICA I CANDIDATI PER I GIGANTI DELL'ENERGIA Gnudi e Scaroni al vertice Enel Poli affiancherà Mincato all'Eni Tato non ha accettato il passaggio alla presidenza dell'azienda elettrica che andrà a Gnudi Il ministero: «Nelle scelte abbiamo tenuto conto delle esigenze dei mercati internazionali» Mario Sensini ROMA Finale a sorpresa per le designazioni ai vertici di Enel ed Eni operate ieri dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, in vista delle assemblee che tra qualche giorno saranno chiamate a rinnovare i consigli. Uscito di scena Franco Tato, che non ha accettato il passaggio alla presidenza, il nuovo amministratore delegato dell'Enel sarà Paolo Scaroni, uno dei manager italiani più apprezzati anche a livello intemazionale, oggi alla guida della multinazionale del vetro britannica Pilkington. Scaroni, rimasto fuori dal toto-nomine, sarà il nuovo capoazienda, mentre alla presidenza dell'Enel il ministero dell'Economia ha designato Pietro Gnudi, attuale liquidatore dell'Iri. All'Eni, invece, Vittorio Mincato resta amministratore delegato nel segno della continuità, con Roberto Poli indicato alla presidenza. «Nomine di qualità fatte nel rispetto.dei criteri di efficienza, tenuto conto che Eni ed Enel sono società quotate, e che quindi hàiino come riferimento gli investitori istituzionali, e che si tratta di grandissime società che operano sui mercati intemazionali» spiegano fonti del ministero dell'economia, «nell'auspicio che i mercati finanziari apprezzino anche la chiara definizione dei ruoli dei nuovi vertici». Una sottolineatura per rimarcare che non ci saranno rimodulazioni delle deleghe tra i nuovi: gli amministratori delegati, Mincato e Scaroni, avranno tutti i poteri di gestione, i presidenti, Poli e Gnudi, essenzialmente funzioni di rappresentanza. Per ora, comunque, il Tesoro incassa il sostanziale placet dell'opposizione, che sembra aver gradito le designazioni. Molte le novità anche tra gli altri amministratori designati ieri da Tremonti. Nel Cda della società elettrica, sempre in rappresentanza dell'azionista di maggioranza, sono stati designati anche Mauro Miccio, Fernando Napolitano e Gianfranco Tosi, mentre Francesco Taranto e Franco Morganti sono stati confermati nella lista di minoranza presentata dai fondi comuni di investimento. Mauro Miccio è stato consigliere di amministrazione della Rai di Letizia Moratti ('94-'96). Professore di Teoria e tecnica della Comunicazione all'Università di Catania, Miccio oggi è consigliere dell'Acea. Fernando Napolitano è uno dei tre partner italiani della Booz Alien and Hamilton, una delle principali imprese di consulenza mondiali, coinvolta anche nel progetto di informatizzazione della pubblica amministrazione. L'outsider è sicuramente Gianfranco Tosi, leghista della prima ora, sindaco di Busto Arsizio per due legislature, in scadenza e non più eleggibile. Tosi è professore associato di Tecnologie dei Materiali metallici alla facoltà di Ingegneria di Lecco. Nel consiglio di amministrazione dell'Eni rientra invece Guglielmo Moscato, insieme con Dario Fruscio e Mario Resca. Moscato è una vecchia gloria dell'Eni, di cui è stato per lungo tempo presidente. Anche nel cda Eni spunta un leghista, e di peso. Dario Fruscio, 63 anni, calabrese della provincia di Cosenza (è nato però in un paese che si chiama Longobardi) è stato tra gli autori del programma di govemo della Lega Nord, e capolista insieme a Umberto Bossi alle elezioni politiche in Lombardia nel 2001. Fruscio, ex consigliere di amministrazione della Standa nell'era precedente alla Montedison, è professore ordinario di Economia e Gestione delle imprese all'Università di Padova. Mario Resca, infine: licenziatario del marchio in Lombardia, fu lui a portare per primo Me Donald's in Italia. Proprietario del 200Zo della McDonald's Italia, di cui è presidente, Resca siede anche nel consiglio di amministrazione della Mondadori. Presentate le liste, la nomina dei nuovi amministratori sarà di competenza dell'assemblea dei soci di Enel ed Eni (il ministero dell'Economia detiene la maggioranza delle azioni), che si riuniranno rispettivamente il 24 e il 28 maggio prossimi. Sempre in sede di assemblea il Tesoro proporrà la nomina di Poli e Gnudi alla presidenza, mentre saranno i cda delle società a nominare for¬ malmente i nuovi amministratori delegati. L'annuncio del Tesoro è arrivato a Borsa chiusa, e bisognerà attendere la giomata di oggi per capire quale sarà la valutazione del mercato. Ieri i titoli Eni hanno chiuso sostanzialmente invariati a 16,33 euro, ancora lontani dal massimo dell'anno (17,29 euro per azione). Il volume degli scambi è apparso nella media: sono passati di mano 14,9 milioni di azioni per un controvalore di 243 milioni di euro. Le azioni Enel hanno invece messo a segno un progresso dell'l,430Zo portandosi a 6,51 euro, con un volume di scambi intermediato pari a 90 milioni di euro. Nessuna rimodulazione delle deleghe. Pieni poteri agli amministratori delegati L'ultima parola spetta alle assemblee convocate per la fine del mese

Luoghi citati: Busto Arsizio, Cosenza, Italia, Lecco, Lombardia, Poli, Roma