Sulla carta, è un «dream team» di Osvaldo SorianoDario Voltolini

Sulla carta, è un «dream team» Sulla carta, è un «dream team» Scendono in campo i fuoriclasse dell'Osvaldo Soriano F.C. dal mastino Baricco al trio Bosonetto-Remmert-Perissinotto Questo è il manifesto: «L'Osvaldo Soriano Football Club - nazionale calcio scrittori - si è costituita nel settembre 2001 con lo scopo di avvicinare sempre più persone alla lettura, ai libri e a la letteratura attraverso il linguaggio più comune: lo sport, in particolare il calcio». Questa è la rosa: Femando Acitelli, Alessandro Baricco, Marco Bosonetto, Enzo Fileno Carabba, Andrea Cotti, Carlo D'Amicis, Alessandro Fabbri, Gian Luca Favette, Carlo Feltrinelli, Jadelin Ganghe, Davide Longo, Carlo Lucarelli, Michele Mari, Alessandro Perissinotto, Davide Pinardi, Enrico Remmert, Beppe Severgnini, Giampaolo Simi, Paolo Verri, e io. Questi sono i fondatori: Paolo Verri (ex direttore della Fiera del Libro, attuale direttore di TorinoIntemazionale), Paola Cimatti e Silvia Brecciaroli (ideatriei e organizzatrici di eventi culturali). Questo è lo staff: Giancarlo Magrini (allenatore). Massimo Sangiorgi (preparatore atletico), Maurizio Merloni (fisioterapista). Questo è il sito: http:ZZwww. osvaldosorianofootbaUclul3.com. Questa è la storia: due ragazze meravighosamente italiane, una bionda una mora, spigliate, dolci, sveghe, aggressive, sexy, innovative (la Paola, la Silvia) e un mito 58 torinosette 1 fiera del libro della cultura torinese e pertanto planetaria (Paolo Verri), hanno dato vita alla squadra di calcio più incredibile di tutti i tempi: la Nazionale Scrittori, che naturalmente sulla carta è invincibile. Baricco, un mastino. Mari, un gladiatore. Lo stesso Verri, un motore. E poi Favetto, l'evoluzione del portiere-saracinesca in portiere-muraglia. Una generazione di eroi. Remmert, Bosonetto, Perissinotto: una diga. Simi, lo spirito cartesiano. Pinardi, dove osano le aquile. D'Amicis, la Mente. E forse gli altri sono in subordine? Sono «riserve»? No: sono magnifici titolari, spavaldi, evolutissimi guerriglieri. A coronare tutto questo, una triade di esseri più che umani, splendenti, circonfusi. Maurizio, alle cui mani, alle cui pozioni di menta e peperoncino affidiamo le muscolature del dopopartita, mettendoci in coda come all'anagrafe pur di stenderci sul suo trasfigurante lettino. Massimo, che ha inviato a me personalmente via fax una tabella di esercizi da fare per sperare, un giorno, di rientrare in forma: un fax di circa sei metri. E poi lui. Il Mister. Colui che ci trasporta in un'altra dimensione. Colui che conosce i nostri talenti («sei l'unico che ha gamba», dice a Fabbri; «sei l'unico che ha polmone», dice a Longo). Colui che sa parlare alle nostre menti raffinate, calcisticamente progredite («colpite la palla! è quella rotonda che rotola!»). Colui che sa come gratificarci a fine gara («avete sbaghato nel concetto, e come fisico non c'eravate»). Questa è la verità: non ne abbiamo mai vinta una (sull'erba). Questa, infine, è già la leggenda: l'Osvaldo Soriano Football Club. Dario Voltolini l+H Schierata al completo, la Nazionale di calcio degli scrittori