Olanda, la dolce morte della sinistra di Aldo Cazzullo

Olanda, la dolce morte della sinistra MERCOLEDÌ PROSSIMO IL PAESE ALLE URNE SANCIRÀ' LA SCONFITTA DEI LABORISTI DI WIM KOK Olanda, la dolce morte della sinistra Il delitto Fortuyn sullo sfondo degli ultimi giorni del governo reportage Aldo Cazzullo Inviato ad AMSTERDAM RACCONTA Fraser nel «Ramo d'oro» dei re che si immolavano in un suicidio rituale, davanti al popolo, tagUandosi a pezzi - a cominciare daUa lingua - e gettandoU tra la foUa da una piattaforma, sino a morirne. Più di recente si è raccontata una leggenda solo aU'apparenza più credibUe, di una figura fantastica, come U Uocomo o U sarcbiapone, detta in ItaUa UUvo Mondiale. Sotto questa definizione venivano riassunte formule di governo diverse, aUeanze tra sociaUsti e cattoUci, accordi lib-lab, revisioni moderate del laborismo che un consigUere di Blair, Anthony Giddens, definì «Third Way». Dovendo indicare un campione deUa Terza Via, Clinton preferì però un sindacalista sociaUsta diventato primo ministro, WimKok. GU altri paladini sono stati eliminati uno dopo l'altro. Prodi e successori. L'argentino De la Rua (e in che modo). Il portoghese Guterres. Mercoledì prossimo gU elettori di Amsterdam segheranno forse un altro ramo: la caduta dei laboristi aUe elezioni poUtiche minaccia di essere rovinosa. Ed è quasi un suicidio rituale, queUo che Kok ha messo in scena in queste settimane. Dignità, serietà, calamità. Prima annuncia che, al termine del secondo mandato, dopo otto anni lascerà la guida del governo e la poUtica nazionale, come Jospin, ma senza neanche attendere di essere sconfitto. Rifiuta però di guidare la Convenzione europea: deve rispettare U patto con U suo popolo, andare sino in fondo. Molto in fondo. Si dimette infatti in anticipo quando un rapporto deUTstituto (governativo) di documentazione suUa guerra denuncia la responsabiUtà dei caschi blu olandesi nei fatti di Srebrenica, che segnarono U punto più basso di una deUe idee forti del progressismo Anni Novanta, la guerra umanitaria (o megUo la fine deU'Ulusione che la pace si potesse mantenere quando andava invece imposta). La sorte ha in serbo una terribUe prova, ma anche un'insperata chance: dopo l'assassinio di Pim Fortuyn, primo omicidio poUtico deUa storia d'Olanda, si levano dal Palazzo e dal paese più voci per chiedere U rinvio deUe elezioni. Kok risponde di no: si voterà comunque, U 15 maggio: che U sacrificio si compia. E affinché sia completo, U premier rinuncia anche aUa voce, aUa lingua: la campagna elettorale è sospesa; «mi limito a chiedervi di scegUere senza affidarvi solo aUe passioni», ha detto. Nascondere le passioni gU riesce benissimo. Ne ha, ovviamente; anche fuori dalla poUtica. Come un amore tenerissimo per i tre figU, e in particolare per il più debole, che va a trovare ogni week end neU'istituto in cui è ricoverato. Ha ben meritato, e non solo da sindaUcaUsta e da ministro deUe Finanze dei governi democristiani. I conti pubbUci sono in attivo. L'Olanda è l'unico paese d'Europa in cui il tasso di disoccupazione sia inferiore al tasso di crescita (media del quinquennio 1996-2000: 3,7 per cento). Dati strabiUanti, a volte attribuiti frettolosamente aUa scelta di una flessibiUtà tatcheriana. «C'era una volta un piccolo regno sul mare dove U sindacato di Sua Maestà, i padroni e U governo si misero d'accordo perché la gente tornasse a lavorare», ha scritto U WaU Street Journal. Non è proprio così, l'Olanda è tra i paesi d'Europa in cui si lavora meno, U tasso di attività e U monte-ore per ogni occupato (1400 aU'anno) sono i più bassi. Il croUo deUa disoccupazione è dovuto aUa grande (UfFusione del part-time (studiata dai due economisti che hanno teorizzato U «miracolo olandese», JeUe Visser e Anton Emerijck) e del sussidio di invaUdità. GU invaUdi sono quasi un miUone. Cinque anni fa erano 600 nula. Escludendo epidemie e catastrofi naturaU, è evidente che neUa statistica degU invaUdi rientrano i marginaU, gU esclusi, le persone giudicate poco adatte al lavoro, che escono così da queUa dei disoccupati. Ed escono la sera, avendo un po' di denaro e molto tempo Ubero. Così la notte infrasettimanale di Amsterdam è divisa tra U buio deserto dei canali a oriente del Palazzo reale, quelU eleganti, dedicati rispettivamente a Signori, Sovrani e Principi, e U buio pubbUco dei canaU occidentaU, quelU popolari, percorsi da una corte dei miracoU minacciata o sorvegUata da giganti neri caraibici e da maghrebini minuti e sfuggenti. Diffidano gli uni degU altri, e tutti diffidano di loro. A rendere più surreale gU ultimi giorni del centrosmistra è U culto del morto che sta sorgendo attorno a Pim Fortuyn, U leader xenofobo assassinato lunedì. A Rotterdam ieri sera i tifosi del Feyenoord che andavano aUo stadio per la finale di Coppa Uefa passavano da casa Fortuyn, a lasciare un fiore o più spesso una magUa deUa squadra (vista anche una magUa azzurra deUa nazionale italiana). Ad Amsterdam- U monumento ai caduti deUa seconda guerra mondiale di fronte al Palazzo reale è diventato un cenotafio con foto di Pim, ritratti di Pim, lettere a Pim, tulipani colti per Pim. E siccome la legge consente di votarlo anche da morto, U suo partito ovviamente: Lista Pim (Fortuyn) - rischia di scavalcare i due partiti liberali al governo, i moderati del Vvd e i radicaU deUa D66, e di avvicinare i laboristi di Kok e del suo scialbo delfino Ad Melkert. Ma poiché un morto può essere anche plebiscitato ma non può vincere le elezioni, e siccome la regina Beatrice non riceverebbe volentieri come primi ministri gU eredi di Fortuyn, l'ex modeUa ed ex attrice Winny de Jong e U trentenne capoverdiano Joao Varela, si prevedono difficoltà. aUa fine un ruolo chiave potrebbe tornare ai democristiani del Cda, un partito che ha governato U paese per trequarti di secolo ma che in due elezioni ha dimezzato i seggi e non inter- cetta più né i sentimenti del paese più laico del mondo - la cattedrale trasformata in spazio per mostre, belUssima quella in corso sui gioielU messicani, la Onde Kerk chiesa più antica della città circondata dalle vetrine con le tende rosse -, né le sue paure. «L'immagine che per tanto tempo ci è stata propinata dell'Olanda come una società paradisiaca, antirazzista, multiculturale è ormai andata in pezzi» esulta con gioia cattiva Fillp Dewinter, capo del VlaamsBlock, il blocco fiammingo di estrema destra in ascesa nel confinante Belgio. Esagera. Il poUziotto con il codino, U tassista che invita il cUente a sedersi davanti, tanti piccoU segni indicano che U tratto liberale, toUerante, antiautoritario, accogUente non è perduto; ed è una fortuna, perché neUa storia e nell'immaginario d'Europa l'Olanda non è corno altri paesi una placida mucca nordica o una periferia particolarmente piovosa, è anzi centrale neUa definizione deU'identità continentale, i pittori e i filosofi, i moriscos e gU ugonotti, sino agU aggiornamenti moderni, U calcio totale, la Ubertà di sperimentare altre forme di amare o sempUcemente di fumare. Su questa tradizione gli olandesi del dopoguerra avevano fondato un modeUo, consci che un paese così piccolo può conservare un ruolo soltanto se si apre: ai figU deUe antiche colonie del Suriname e dell'Indonesia; ai nuovi modi di produrre e di lavorare. Quel modeUo è in crisi, U 15 maggio si saprà quanto. Ci sono partiti, e in particolare quelU che hanno voluto le ultime UberaUzzazioni - eutanasia e unioni tra omosessuaU -, che ora rischiano di scomparire, come appunto la D66. D sta per democrazia. Il partito del leader xenofobo ucciso rischia ora di scavalcare liberali, moderati del Vvd e radicali della D66 Sta sorgendo un culto della vittima: la sua casa è sepolta dai fiori il monumento ai caduti sommerso di tulipani Asinistra, il premier Wim Kok commemora il leader dell'estrema destra nell'aula del parlamento dell'Aja. Sotto, fiori a Rotterdam per Pim Fortuyn