Un kamikaze rompe la tregua: 16 morti in un club a Tel Aviv

Un kamikaze rompe la tregua: 16 morti in un club a Tel Aviv DECINE DI FERITI, SI TEME CHE VI SIANO ALTRI CORPI SOTTO LE MACERIE Un kamikaze rompe la tregua: 16 morti in un club a Tel Aviv Bush e Sharon vengono informati durante la conferenza stampa congiunta Il presidente: «Sono disgustato». Il primo ministro decide il rientro immediato Yariv Gonen TEL AVIV Dopo un mese di calma relativa, torna in Israeje l'incubo del terrorismo palestinese. Con un tempismo perfetto, mentre il premier Ariel Sharon era a Washington a colloquio con il presidente George Bush, un terrorista palestinese si è fatto esplodere nel centro di una affollata sala da biliardo a Rishon le-Zion, alla periferia di Tel Aviv. Secondo un primo bilancio, almeno 16 persone sono rimaste uccise dalla deflagrazione, che ha provocato la distruzione di un piano intero di un edificio situato nella zona industriale. I feriti accertati sono alcune decine: non meno di 60. Altre vittime, secondo le forze di soccorso, potrebbero essere sepolte sotto le macerie. La notizia deir attentato è arrivata a Washington'mentre età in corso la conferenza stampa di Bush e Sharon, comunicata ai due leader attraverso un bigliet- tino. Bush si è detto «disgustato», il premier israeliano ha deciso di rientrare in patria cancellando non solo la tappa di New York, ma anche gli incontri al Congresso che doveva avere questa sera. A Rishon le-Zion, il luogo dell'attentato, erano da poco passate le ore 23.00 (le 22 in Italia) quando il palestinese è riuscito ad entrare nello Sheffield Club, una sala da biliardo e caffè allestita al terzo piano di un edificio crollato in parte per la potenza dell'ordigno. Come in altre città israeliana, la zona industriale di Rishon Le-Zion si trasforma nel fine settimana in una area di divertimento, dove abbondano i ristoranti, i locali notturni e le discoteche. Secondo prime testimonianze, al momento della esplosione lo Sheffield Club era molto affollato.' L'attentatoreha percmrso la cen- g trale via Lishànsky? è entrato* nel palazzo che ospita alcuni negozi di mobili, ha risalito due rampe di scale e ha fatto irruzio¬ ne nel locale esplodendo nella sala centrale. «Eravamo alle macchine da gioco - ha detto uno dei superstiti - quando abbiamo sentito una forte defagrazione. Il buio è calato all'improvviso. Poi ho sentito le urla dei feriti, i lamenti strazianti di quanti erano rimasti imprigionati fra le macerie. Fra il fumo e i calcinacci abbiamo cercato di trovare una via di uscita da quel luogo infernale». La paternità dell'attentato è stata rivendicata da Hamas. L'Autorità nazionale palestinese in un comunicato lo ha invece fermamente condannato. Ma nonostante questo un funzionario dell'ufficio di Sharon ha accusato l'Anp: «È chiaro - ha dichiarato David BBBker - che l'Anp non ha rinunciato alle sue .^zioni terroristiche e non ha rinuncialo aljia strada della morte», jn precedenza, "in un interventoln parlamento, il capo di stato maggiore generale Shaul Mofaz aveva riferito che la lotta contro il terrorismo non si è conclusa con la fine formale della «Operazione Muraglia di difesa». «Ogni giorno -hadetto Mofaz - fermiamo bombe umane palestinesi dirette wersa il territorio- israeliano. Ógni giorno i noOT-ifidati sventano nuove stragi». E in serata i guerriglieri palestinesi hanno sparato un colpo di mortaio .contro la colonia ebraica di Gush Katif, nel Sud della striscia di Gaza, colpendo una ca^sa ma senza causare vittithe. Lo ha annunciato una portavoce dell'esercito israeMano«. Soldati reraeliani - ha aggiunto la portavoce - stanno pattugliando la zona. Secondo la televisione pubblica israeliana, il proiettile di mortaio ha sfondato il tetto di una casa dell'insediamento ebraico, provocando danni miteriali. Un altro palestinese è stato ucciso nella notte dalle -forze di sicurezza israeliane inSntre tentava tn penetrare Ìu' intemo della colonia ebraica di Morag, nella Striscia di Gaza. Proprio ieri è stato rivelato che nell'incursione nella città cisgiordana di Kalkilya, dieci giorni fa, soldati israeliani sono riusciti a sventare una strage di enormi proporzioni. Il Fronte popolare per la liberazione della Palestina di Ahmed Saadat progettava allora di introdurre un camion con 500 chilogrammi di esplosivi nel parcheggio sotterraneo delle Torri Azriely di Tel Aviv, nel tentativo di farle crollare. Saadat è da una settimana recluso nel carcere palestinese di Gerico, sotto la custodia di agenti anglo-americani. La uccisione del leader locale del Fronte popolare, Raed Nazzal, e la cattura del camion ha consentito a Israele di sventare di misura quella che secondo il ministro degli esteri Shimon Peres poteva essere «una strage disastrosa». Ma secondo i servizi segreti israeliani tutte le organizzazioni politiche palestinesi sono adesso impegnate in una specie di «gara» per portare a termine attentati tanto più dolorosi allo scopo di dimostrare che la Operazione Muraglia di difesa è stata vana e che la infrastruttura militare palestinese non è stata demolita. Fra i più decisi a riprendere la lotta armata contro Israele vi sono anche gli islamici di Hamas. In una recente intervista il leader politico di Hamas, Khaled Mashal, ha ammesso che la sua organizzazione ha subito duri colpi durate la Operazione Mitraglia di difesa ed e impegnata a «leccarsi le ferite». Al tempo stesso Mashal non ha lasciato dubbi: la lotta armata riprenderà comunque, non appena possibile. E ieri sera queste parole'.'hanno avuto la loro conferma.' lertiln parlamento Mofaz è stato àltoettai^o cM'arÒ:'QùàJora i palestinesi tornassero ad intraprendere la via deUerrorismo. Ha dettò, Israele "sarebbe costretto a ripetere una nuova operazione analoga a quella intrapresa il mese scorso. Un'immagine dell'edificio colpito dall'attentato a Rishon le-Zion, nella periferia di Tel Aviv