Raffarin, un premier usconosciuto» a Parigi

Raffarin, un premier usconosciuto» a Parigi OGGI VERRÀ' ANNUNCIATA LA LISTA DEI MINISTRI, UNA DONNA CANDIDATA ALLA DIFESA Raffarin, un premier usconosciuto» a Parigi Durerà fino alle Legislative. Il ps al Presidente: ricordati dei nostri voti dall'inviata a PARIGI L'elezione presidenziale è già dimenticata, r82 per cento di voti a Jacques Chirac contro il 17,79 per cento a Jean-Marie Le Pen erano un risultato troppo annunciato per non passare subito in secondo piano rispetto alla sola, vera novità: il nome del primo ministro. E' mezzogiorno quando il segretario generale dell'Eliseo, Dominique de Villepin, compare in cima alla scalinata con un foglietto in mano e lo legge con voce di circostanza: «Il presidente della Repubblica ha nominato primo ministro Jean-Pierre Raffarin». Un nome che non ha sorpreso nessuno del mondo politico - della rosa dei quattro-cinque papabili era il più probabile - ma ha deluso qualcuno. Soprattutto l'ambiziosissimo Nicolas Sarkozy, che per mesi era stato il favorito, ma che le circostanze politiche hanno messo fuori gioco: troppo a destra per un presidente eletto grazie ai voti della sinistra. Raffarin, presidente del Consigho regionale del Poitou-Charentes, ha vinto la partita perché più di ogni altro pretendente alla carica incarna la Francia profonda, le cui preoccupazioni sono diventate la priorità elettorale di Jacques Chirac, che vuole assicurare alla sua destra anche le legislative di giugno. E dunque la «missione» del neo premier è combattere l'insicurezza che tanti voti ha dato al Fronte Nazionale di Le Pen. Raffarin si è messo subito al lavoro scegliendo, come capo di gabinetto, Pierre Steinmetz, direttore generale della Gendarmerie. Il Consiglio dei ministri sarà ristretto a una dozzina di persone. All'Interno potrebbe andare Sarkozy, agli Esteri Dominique de Villepin. Per Philippe DousteBlazy, che era uno dei candidati a primo ministro, potrebbe esserci il dicastero dell'Educazione, allargato a Gioventù, Sport e Ricerca. Tre uomini Rpr - il partito del presidente - andrebbero alla Giustizia (Dominique Perben), all'Agricoltura (Hervé Gaymard) e agli Affari sociali (Francois Fillon). A sorpresa si parla di una signora. Michèle Alliot-Marie, presidente Rpr, per il ministero della Difesa. La versione definitiva della squadra sarà comunicata in giornata. Mettere in pratica un proget¬ to pohtico sarà comunque molto difficile, per questo governo. Il partito socialista ha subito ricordato a Chirac che lui non dispone di una maggioranza parlamentare e che se pensa di «appoggiarsi all'SZ per cento dei voti per attuare una pohtica che al primo turno ha ottenuto l'approvazione di meno del 20 per cento dei francesi», si sbaglia. Più esplicito ancora il partito comunista: «Il governo Raffarin deve restare effimero». L'ex primo ministro Lionel Jospin, battuto al primo turno, si è ritirato di scena riducendo al minimo le formalità: dieci minuti di colloquio con Chirac al mattino, venti minuti per passare le consegne a Raffarin al pomeriggio. Grande calore, invece, da parte dei dipendenti di Palazzo Matignon, tutti scesi nella corte per dirgli addio. Con molte giacche rosse tra le signore e cravatte rosse tra gli uomini. Di Le Pen si sono perse le tracce. Soprattutto dopo che i conteggi finah hanno fatto vedere che i voti presi domenica sono appena 54 mila più di quelli che lui e il suo ex delfino Bruno Mégret avevano preso al primo turno. , [mar. ver.] Il neo primo ministro di Francia Jean-Pierre Raffarin saluta Lionel Jospin che si congeda, alla presenza di numerosi dipendenti, da Palazzo Matignon

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