Roma invasa da manifesti del Duce

Roma invasa da manifesti del Duce NELLA NOTTE AFFISSI MIGLIAIA DI MANIFESTI DEL FRONTE NAZIONALE Roma invasa da manifesti del Duce Scoppia la polemica. Veltroni: colpa anche di An ROMA Un'improvvisa ventata di orgoglio fascista sta attraversando da due giorni le strade di Roma. Nella notte tra venerdì e sabato migliaia di manifesti con l'immagine a tutto campo di Benito Mussolini sono stati affissi per le strade del centro storico e gli attacchini sono riusciti ad arrivare fino ai vicoli che circondano il palazzo di Montecitorio. Sotto la foto di un Mussolini anziano e grintoso, le parole pronunciate nel famoso discorso al "Lirico" di Milano: «Il mondo, me scomparso, avrà bisogno ancora dell'idea che sarà la più audace, la più mediterranea, la più europea. La storia mi darà ragione». Accanto al manifesto mussoliniano, anche un altro poster, firmato dal movimento neofascista del Fronte sociale nazionale che invita «tutti gli italiani a portare un fiore all'obelisco del Foro Mussolini», l'attuale Foro Italico. E tutti questi manifesti - prima che il Comune mandasse i suoi uomini a toglierli - sono restati sulle mura del centro per diverse ore. E tre giorni fa, all'alba del 25 aprile, sempre sui muri di Roma, erano comparsi manifesti con le bandie- re di Salò, firmati «i fascisti». E mentre Roma veniva invasa da manifesti con l'immagine del duce, a Benevento arrivava a conclusione un decennale iter amministrativo per il cambio del nome della piazza principale della città che, dall'iniziale denominazione di piazza Matteotti, veniva ribattezzata piazza Santa Sofia. Un cambio di nome che nella città sannita, guidata da un sindaco di An, è stato contestato ieri pomeriggio da parte di vecchi militanti socialisti con le lacrime agli occhi, ma anche da molti cittadini e da alcuni giovani dei centri sociali: non appena il sindaco in un grande silenzio ha tagliato il nastro per inaugurare la piazza restaurata, subito dopo molti cittadini hanno iniziato a contesta- re il discorso del primo cittadino e si sono messi a cantare tutti assieme «Bella ciao». Certo, la scelta di cancellare il nome del martire sociahsta e di ribattezzare la piazza principale di Benevento è datata, visto che era stata presa nel 1990 dalla giunta comunale. Ma la decisione era stata contestata con estrema durezza, l'amministrazione si era rimessa al giudizio del Coreco e soltanto dopo un successivo ricorso al Tar, si è arrivati all'epilogo di ieri. Senza che nel frattempo l'amministrazione comunale, da quasi dieci anni nelle mani di An, avesse manifestato ripensamenti. Ma mentre a Benevento l'ex sindaco di An, il sottosegretario al Lavoro Pasquale Viespòli, ha dato la propria versione dei fatti («Ri¬ battezzando la piazza non si è certo inteso recare offesa al martire, ma nell'immaginario collettivo quella piazza è stata sempre conosciuta come Santa Sofia»), l'epifania ducesca nella capitale del Paese non ha suscitato il minimo commento da parte degli esponenti di An. Il sindaco di Roma Walter Veltroni si è espresso così: «Non posso accettare che nella città di via Tasso, delle Fosse Ardeatine, della deportazione del ghetto e dove è stato ucciso Matteotti, ci siano i manifesti di Mussolini sui muri. E' un atto che sta tra provocazione e imbecillità. Io ho apprezzato le parole e il cambiamento di rotta di Fini, ma in episodi come questi anche An ha delle responsabilità. Nel suo partito ci sono segnali inquietanti». E mentre diversi esponenti dell'Ulivo - Sandro Battisti, Paolo Cento, Carlo Leoni - stigmatizzavano la riapparizione fascista, Roberto Giachetti, deputato della Margherita vicinissimo a Rutelli, chiamava in causa la silente An: «Siamo davanti ad una vergognosa escalation: dall'aggressione al "Del Vascello" fino allo striscione sotto casa Santoro per arrivare ai manifesti mussoliniani: sarebbe bene ascoltare su questi episodi una chiara condanna di An». Soltanto nella serata di ieri, dopo ripetute sollecitazioni dal campo avverso, il presidente della Regione Lazio si è prodotto in un commento asettico: «Sono 15 anni che ogni 28 aprile vedo manifesti che commemorano la morte di Mussolini: è strano che nel passa¬ to nessuno se ne sia accorto». E a conferma del clima di eccitazione neofascista, per oggi alle 17 Forza Nuova ha organizzato a Milano in piazzale Loreto «la prima commemorazione alla memoria di Mussolini e dei caduti di Salò». Nelle intenzioni di Forza nuova ci sarebbe l'intenzione di osservare un minuto di silenzio e di deporre una corona. E intanto l'Osservatore romano commenta: «L'anniversario del 25 aprile sembra aver alimentato divisioni anziché favorire atteggiamenti più costruttivi», a dimostrazione che «democrazia e libertà, per le quali una moltitudine di persone ha perso la vita, non sono valori acquisiti una volta per tutte». [f. mar.] «E' intollerabile nella città di via Tasso. Ho apprezzato Fini, ma nel suo partito ci sono segnali inquietanti» A Benevento il sindaco cancella piazza Matteotti e viene contestato al grido di «Bella ciao» Uno dei poster affissi nelle strade di Roma con la foto di Benito Mussolini