Dubbi e critiche dal governo «Aspettiamo le motivazioni»

Dubbi e critiche dal governo «Aspettiamo le motivazioni» SOLIDARIETÀ' DEI MINISTRI AGLI UOMINI IN DIVISA. GASPARRI: DECISIONE GRAVE E SORPRENDENTE Dubbi e critiche dal governo «Aspettiamo le motivazioni» Scajola: rispetto la magistratura ma anche la professionalità degli agenti Fini: un provvedimento che può minare il morale delle forze dell'ordine reazioni ROMA IL governo, con alcuni dei suoi massimi esponenti, ha deciso subito di fare muro e di difendere senza perifrasi i poliziotti arrestati a Napoli. Ha detto il vice presidente del Consiglio, Gianfranco Fini, quando la protesta degli agenti era appeena iniziata: «Se i provvedimenti decisi dalla magistratura non avessero il necessario riscontro, saremmo in presenza di un atto gravissimo per le conseguenze che avrebbe sul morale delle forze dell'ordine». Anche il ministro dell'Interno, Claudio Scajola, è intervenuto a caldo e lo ha fatto con parole decise: «Nel doveroso rispetto per il lavoro della magistratura si attende di conoscere le ragioni poste a fondamento di un provvedimento così grave» e dunque il ministro ha espresso «sentimenti di vicinanza alla polizia napoletana». E il capo della polizia Gianni De Gennaro è andato persino oltre, facendo sapere che nei prossimi giorni si recherà a Napoli «per attestare personalmente la propria piena fiducia al personale della polizia di Stato che opera in quella sede». Nelle dichiarazioni a caldo di personaggi di primo piano del governo e dello stesso Capo della polizia non c'era traccia di critiche neppur velate alla clamorosa protesta inscenata a Napoli, la nettezza delle prese di posizione lasciava immaginare che il governo fosse in possesso di notizie riservate tali da giustificare un atteggiamento così forte. Certo, il ministro dell'Interno ha lasciato trapelare la sua critica alla magistratura soprattutto attraverso parole di solidarietà alla polizia napoletana di cui Scajola dice di «conoscere bene la professionalità e lo spirito di sacrificio, in particolare della Squadra mobile che opera da sempre in condizioni ambientali difficili contro la camorra e contro ogni forma di criminalità, al servizio dei cittadini». Ma il vice presidente del Consiglio ha espresso i suoi dubbi con molta più forza anche perché dice di essere preoccupato dai «contraccolpi su una opinione pubblica che chiede sicurezza e rispetto della legalità e che sa come tutto ciò sia garantito dal quotidiano sacrificio delle forze dell'ordine». E che An, in questa occasione, abbia deciso di schierarsi dalla parte dei poliziotti indagati, lo confermava anche la presa di posizione che seguiva di pochi minuti il commento di Fini. Per il portavoce di An, Mario Landolfi, «ai dirigenti della polizia di Stato che si ritrovano formalmente indagati per aver tutelato l'ordine pubblico contro le violenze dell'ultra-sinistra, va la piena solidarietà di Alleanza nazionale». Landolfi ribadi¬ sce un concetto che evidentemente sta a cuore ad An: «L'atto della magistratura appare particolarmente grave e censurabile perché ingenera demotivazione in chi quotidianamente espone la propria incolumità per servire lo Stato». Aggiunge il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri: «Si può dire che la decisione grave e sorprendente, per i tempi di alcuni magistrati napoletani, costituisca la prosecuzione della politica con altri mezzi». Di ben altro segno il commento di Vittorio Agnoletto, uno dei leader No global: «Avevamo sempre sostenuto che quanto avvenuto in marzo a Napoli era la prova generale per il G8 a Genova, anche alla luce delle violenze e delle umiliazioni denunciati da diversi ragazzi». [f. mar.] Gli scontri a Napoli tra No global e forze dell'ordine nel marzo 2001

Persone citate: Claudio Scajola, Fini, Gianfranco Fini, Gianni De Gennaro, Landolfi, Mario Landolfi, Maurizio Gasparri, Scajola, Vittorio Agnoletto

Luoghi citati: Genova, Napoli, Roma