Preti pedofili, l'accusa del Papa di Marco Tosatti

Preti pedofili, l'accusa del Papa SUMMIT IN VATICANO. IL CARDINALE LAW NON SARA COSTRETTO ALLE DIMISSIONI: «HO COMMESSO ERRORI TREMENDI» Preti pedofili, l'accusa del Papa «Via dalla Chiesa chi fa del male ai giovani» Marco Tosatti CITTA DEt VATICANO Sarà molto dura la risposta della Chiesa americana allo scandalo pedofilia, ma probabilmente l'opinione pubblica non avrà la testa del cardinale arcivescovo di Boston, Bernard Francis Law. Il cardinale Law si è scusato di nuovo: «Se io non avessi commesso tanti tremendi errori, ha detto, probabilmente oggi non saremmo qui». Non sarà il capro espiatorio per i peccati di indulgenza e di omissione compiuti certamente da lui, ma anche da molti altri vescovi nei decenni scorsi. Sono le indicazioni emerse dalla prima giornata di lavori del vertice che vede riuniti in Vaticano cardinali statunitensi e della Curia, alla presenza del Papa, per fronteggiare una delle maggiori crisi della chiesa americana negli ultimi trent'anni. Il Papa nel discorso di benvenuto ha alternato toni di grande durezza con tratti più concilianti. «La gente deve sapere che non c'è posto fra i sacerdoti e nella vita religiosa per coloro che potrebbero far del male ai giovani. Deve sapere che i vescovi e i sacerdoti sono totalmente impegnati nella pienezza della verità cattolica sui temi della morale sessuale». Una frase che è stata interpretata come un appoggio pieno alla linea della tolleranza zero verso i sacerdoti pedofili, e che un vescovo statunitense ha condensato nello slogan: «Un errore, e sei fuori». Però Giovanni Paolo II ha anche detto, parlando dei «criteri affidabili» sui quali sta lavorando la Conferenza episcopale per adottare un atteggiamento univoco di fronte al pericolo pedofilia, che «non possiamo dimenticare la potenza della conversione cristiana, quella decisione radicale di abbandonare il peccato e tornare a Dio che tocca nel profondo l'anima di una persona e può provocare cambiamenti straordinari». Questa frase è stata letta come un'esortazione a dare una seconda chance, a fronte di un pentimento sincero, anche a chi si è reso responsabile di un crimine tanto orrendo. «Un crimine per la società, e un peccato che sgomenta agli occhi di Dio»: così il Papa ha ieri definito la pedofilia. Il pontefice non ha nascosto le sue critiche alla gestione del problema: «Molti sono offesi dal modo in cui i leader della Chiesa sembrano aver agito in questo caso...E' vero che una mancanza di conoscenza generalizzata della natura del problema, e anche talvolta il consiglio di esperti medici, hanno condotto i vescovi a prendere decisioni che in seguito si sono mostrate sbagliate. Ma ora - ha aggiunto il papa rivolto ai cardinali - state lavorando per stabilire criteri più affidabili così da assicurare che errori del genere non si ripetano». Di criteri «più affidabili» per contrastare la pedofilia tra i preti, della «crisi di fiducia» verso il clero Usa, della responsabilità dei vescovi «anche legale per la legislazione degli Stati Uniti» e, sullo sfondo, le difficoltà di tener fede al celibato apostolico: di questo si parla, in modo «aperto e franco» nel vertice. I colloqui sono «molto cordiali», dicono i presuli statunitensi, che pensano alla loro assemblea, a giugno, per fissare una politica nazionale contro gli abu- si sui minori. La linea severa si sta affermando, ma gradualmente; c'è anche chi dife- le la possibilità di riabilitazione dei colpevoli, anziché decretare immediatamente la riduzione allo stato laicale. Se è vero che la maggior parte degli abusi sono stati compiuti molti anni fa, è in discussione invece la leadership della chiesa americana; e questo è un problema di oggi. «La credibilità dei vescovi - ha detto mons. Wilton Gregory, Presidente della Conferenza Episcopale Usa - è una preoccupazione molto presente e la priorità di tutti è decidere in questi due giorni come affrontare casi futuri con efficacia e senza commettere altri errori». Lo scopo del vertice è quello di «sviluppare una maggiore vigilanza e assicurare che nessun altro dei nostri bambini sarà mai più ferito da un religioso». Le scelte di questi giorni potranno trovare applicazione nella Chiesa universale. «Nella legislazione civile c'è differenza - ha osservato il cardinale Francis George, di Chicago - fra un mostro come Geoghan (il prete di Boston in carcere con l'accusa di aver molestato 130 bambini in trent'anni) e un sacerdote che magari sotto l'effetto dell'alcol approccia una teen-ager che ricambia il suo affetto. Ma per il diritto canonico e la tutela del celibato vanno puniti anche casi tra adulti consenzienti». Un'immaglne della prima giornata dei lavori in Vaticano fra i cardinali Usa e il Pontefice

Persone citate: Bernard Francis Law, Francis George, Geoghan, Giovanni Paolo Ii, Wilton Gregory

Luoghi citati: Boston, Chicago, Stati Uniti, Usa