Lezioni di piano per sognare

Lezioni di piano per sognare Lezioni di piano per sognare DIRETTA e interpretata da qualcun altro, quella di «Lezioni di piano» (1992) potrebbe anche apparire una storia grottesca: invece è magnifica. Al primo posto stanno l'arte della regista Jane Campion, il suo stile", le sue immagini profonde, dense, ammalianti e assolutamente originali, mai sfiorate dalla facilità né dalla banalità, sempre ideate con forte senso pittorico, con pertinente eloquenza e stabilendo nuovi equilibri, nuovi usi dello spazio. E' il primo film di Jane Campion davvero accessibile al pubblico più vasto, dopo «Sweetie» e «Un angelo alla mia tavola»: senza tradire se stessa, l'autrice arriva a una grande riuscita. A metà dell'Ottocento sbarca in Nuova Zelanda, per raggiungere il marito colono sposato per procura, una giovane donna rimasta muta per un trauma infantile, accompagnata dalla figlia bambina e dal pianoforte che è il suo mezzo d'espressione, la sua passione. Il marito Sam Nelli rifiuta il pianoforte troppo faticoso da tra¬ sportare fino a casa, e lo vende in cambio d'un pezzo di terra al vicino Harvey Keitel; la moglie Holly Hunter rifiuta lui, sdegnata e ferita per la sua incomprensione e irrispettosa sopraffazione. Il vicino le propone di rivenderle pezzo per pezzo il pianoforte in cambio di lezioni di musica e di gesti d'intimità amorosa che si approfondiscono sino a renderli amanti, poi rompe il patto : «A nostro accordo fa di te ima puttana e di me im miserabile». La gelosia del marito, la sua vendetta crudele (con l'ascia taglia un dito alla moglie perché non possa più suonare), l'atona .disperazione dell'amante («Sono malato di desiderio»), il tradimento della figlia per conformismo e paura, sono momenti tempestosi della storia conclusa da un vero lieto fine: non la ricomposizione della famiglia legale, ma la formazione d'ima famiglia felice. Sono ammirevoli la forza della protagonista a cui è stata tolta la parola; il mescolarsi naturale di bianchi e maori presentato senza paternalismo e senza razzismo; il rapporto tra madre e figha intuito, raccontato con molta intelligenza, l'incombere della Natura selvaggia nel grande paese. Jane Campion racconta la drammatica storia di una giovane donna muta che trova nel pianoforte il suo mezzo d'espressione eia ragione di vivere Jane Campion Lezioni di piano Eagle Home Video. In vendita DRAMMATICO Lietta Tomabuoni Holly Hunter nel film «Lezioni di piano», regia di Jane Campion

Persone citate: Harvey Keitel, Holly Hunter, Jane Campion, Lietta

Luoghi citati: Nuova Zelanda