«Mi diceva: volare è come guardare la tv» di P. Col.

«Mi diceva: volare è come guardare la tv» «Mi diceva: volare è come guardare la tv» Un amico: era buono e simpatico, non credo ai debiti e alla disperazione del suicida racconto MILANO CHI, il Gino? Ma va. Nessuno a Lugano può dire che sia stato un malvivente. Anzi, per come lo conoscevo io, era uno dei concittadini più stimati, neh?». La voce leggermente straciscata, con quell'inconfondibile accento del dialetto ticinese, il signor Cosimo, 60 anni, titolare del ristorante Paradiso in provincia di Lugano, ha un ricordo al miele di Gino Fasulo. «Un uomo buonissimo e per bene», insiste. Lei davvero non aveva mai saputo che il signor Fasulo aveva problemi di soldi? «Chi, il Gino? Mai saputo. Lui veniva qua, mangiava un qualcosa, beveva un caffè e poi si rideva. Era un tipo sempre allegro. A Lugano era considerato uno degli uomini più rispettabili. Non si occupava di politica, era sempre pacifico e amava volare. Una famiglia per bene la sua, gente che lavora e non dà fastidi. Pensi che io l'ho conosciuto 40 anni fa. Prima di prendere il brevetto il Gino vendeva flipper e juke box, l'ho conosciuto così per una riparazione al flipper del locale» Dal flipper agli aerei, per finire come una pallina impazzita contro un grattacielo. C'è chi sostiene sia stato un suicidio. Cosa ne pensa, signor Cosimo? «Chi, il Gino? Un suicidio? Non ci credo, penso solo che, poverino, si sia sentito male. E poi io l'ho visto l'ultima volta quindici giorni fa, era allegro come sempre, .aveva un sacco di progetti nonostante l'età». Non Io ha mai sentito parlaro di trasporto di quadri con il suo aereo? «Chi, il Gino? Ma no, di quadri non ne ha mai parlato. E nemmeno di problemi finanziari. Si figuri che anni fa aveva comprato un terreno a Marbella e poi ogni tanto andava in Brasile a pescare. Insomma, imo senza problemi. Viveva lì, nel suo appartamento a Pregassona, in una palazzina di cinque piani, bel tranquillo». Lei ha mai volato con Fasulo? «Io ho sempre avuto paura di volare, ma lui una volta ha insistito così tanto... Oh, Gino, va cho soffro di vertigini. E lui mi ha risposto: "Va Cosimo, che è come guardare la tivù". Insomma tanto ha fatto che sono salito, l'unico volo della mia vita». E come è andata, Gino era spericolato? «Chi, Gino? Ma va. Aveva ragione lui: è stato come guardare la televisione, una bellezza. Poi siamo andati a mangiare. Altro che suicidio, per me si è solo sentito male». [p. col.]

Persone citate: Fasulo, Gino Fasulo

Luoghi citati: Brasile, Lugano, Milano