Consulta, al vìa la seduta fiume del Parlamento di Giacomo Galeazzi

Consulta, al vìa la seduta fiume del Parlamento QUINDICESIMA FUMATA NERA PER I DUE GIUDICI COSTITUZIONALI: I PRESIDENTI DI SENATO E CAMERA CONVOCANO I CAPIGRUPPO, POI SI VOTA ANCORA Consulta, al vìa la seduta fiume del Parlamento Faccia a faccia Casini-Mancuso, difeso dal premier. L'ex ministro: non mollo Giacomo Galeazzi ROMA Scrutini senza sosta fino alla fumata bianca. Per completare i ranghi della Consulta, dopo il quindicesimo tentativo andato a vuoto, i presidenti della Camere Pera e Casini hanno imposto sedute ad oltranza che bloccheranno i lavori parlamentari. Oggi alle dieci sono convocati i capigruppo. A quasi un anno e mezzo dalla prima votazione neanche ieri senatori e deputati sono riusciti ad eleggere i due giudici della Corte Costituzionale in sostituzione di Cesare Mirabelh e Francesco Guiz¬ zi. Serve un accordo bipartisan fra maggioranza ed opposizione per sbloccare la situazione, ma il dialogo resta una chimera. Prima di partire per Bucarest, il presidente Berlusconi aveva ribadito il Dieno appoggio all'ex ministro Fiippo Mancuso: «L'opposizione deve decidersi ad accettare il nostro candidato, come noi accetteremo il loro quando ci verrà presentato». Si era però ricevuto la risposta secca del capogruppo dei Ds, Luciano Violante, secondo il quale «la situazione si è incancrenita e non ci sono le condizioni politiche per eleggere Mancuso il quale deve prenderne atto e ritirarsi». Difficile dire se le diplomazie al lavoro riusciranno a trovare un accordo. Forza Italia in serata ha rilanciato le accuse al centro-sinistra, accompagnate da un invito «a trovare un accordo accoghendo in pieno la disponibilità della maggioranza» di accettare qualunque candidatura venga formulata da parte dell'opposizione. «Le condizioni politiche mancanti - afferma Sandro fiondi, responsabile nazionale dei dipartimenti "azzurri" - derivano da un'opposizione che si ostina a porre dei veti di carattere personale inaccettabili». Le posizioni restano distanti. Negli ultimi giorni qualcosa sembrava essersi mosso, a partire dalla riunione dei capigruppo di maggioranza e opposizione in cui pareva che si fosse trovato un metodo per tagliare con successo il traguardo, con l'Uhvo disposto a votare Mancuso e il Polo l'ex presidente del Senato Mancino. La trattativa, però, si è interrotta. «È inaccettabile che si continui a bloccare il Parlamento in questo modo - denuncia Pierluigi Castagnetti, capogruppo della Margherita alla Camera - quando una candidatura come quella di Mancuso per mesi non raccoglie neanche il voto di 100 tra i suoi sostenitori significa che deve essere ritirata e basta». Ieri sera c'è stato un colloquio a quattr'occhi fra il presidente della Camera, Casini, e Filippo Mancuso. Mentre era in corso a Montecitorio la votazione - che si è conclusa con 371 voti a Mancuso e 28 a Mancino, mentre la maggioranza richiesta è di 564 voti -, Casini ha lasciato l'aula assieme all'ex ministro e tenendolo sottobraccio lo ha portato nella stanza della presidenza. Nel corridoio adiacente all'aula si è svolto un confronto di venti minuti, sui cui contenuti Mancuso ha minimizzato. E poco dopo ha incontrato anche Violante. Pare che a tutti abbia detto: «Io non mollo!. E' un posto che mi ha' promesso fierlusconi e non lo lasceri neanche se fossi in punto di morte...». Giovanni Censo, presidente emerito della Consulta, chiede che si trovi «una via di uscita perché la Corte è oberata di lavoro» e propone una nuova norma con la quale i posti siano coperti dal Presidente della Repubblica, qualora il Parlamento non faccia fronte ai suoi impegni. Infuriano le polemiche ed Enzo Fragalà, di An, dichiara la propria «perplessità» sulla richiesta che Francesco Cossiga ha rivolto a fierlusconi affinché il centro-destra rinunci a sostenere la candidatura di Mancuso: ((Sarebbe una resa politica e una sconfitta per la democrazia fino a calpestare la sovranità popolare». Il premier: l'opposizione accetti il nostro candidato Violante: deve ritirarsi, altrimenti niente accordo

Luoghi citati: Bucarest, Roma