Israele smentisce i palestinesi: a Jenin nessuna strage di Aldo Baquis

Israele smentisce i palestinesi: a Jenin nessuna strage SHARON ORDINA DI COSTRUIRE UN RETICOLATO CHE SEPARI IL TERRITORIO ISRAELIANO DALLA CISGIORDANIA Israele smentisce i palestinesi: a Jenin nessuna strage I ministro della Difesa Ben Eliezer: i morti si contano a decine, non a centinaia Aldo Baquis TEL AVIV Nell'intento di convincere l'opinione pubblica che non c'è stata una strage di palestinesi nel campo )rofughi di Jenin, in Cisgiordania, e autorità militari israeliane hanno consentito l'ingresso a un piccolo gruppo di giornalisti occidentali. In precedenza la Corte Suprema di Gerusalemme aveva anche suggerito all'esercito di proseguire la rimozione dei cadaveri palestinesi con l'accompagnamento della Croce Rossa intemazionale e della Mezzaluna rossa. Riducendo di molto le stime avanzate dal suo stesso portavoce militare, Israele ritiene ora che in quel campo profughi siano rimaste uccise alcune decine di palestinesi, quasi tutti combattenti. Finora sono stati recuperati 37 cadaveri, ha precisato il ministro Dan Meridor. Ahmed Abdel Rahman, un dirigente della Autorità nazionale palestinese ha invece ipotizzato ieri che le vittime possano essere centinaia. Gli abitanti della zona aggiungono che mighaia di loro conoscenti mancano all'appello: potrebbero essere sfollati nei villaggi vicini, oppure essere stati arrestati, oppure essere feriti, o anche morti. I giornalisti ammessi ieri a Jenin non hanno visto cadaveri .abbandonati nelle strade, anche se probabilmente ve ne sono non pochi sotto le macerie. Per estrarli, su ordine della Corte Suprema, dacaekmvierà adesso un'unità delle retrovie speciahzzata negli inter¬ venti in zone terremotate o in edifìci sinistrati. Nell'operazione Muraglia di difesa, Jenin era un obiettivo di importanza capitale. Da questa città sono partiti 23 dei kamikaze che nei mesi scorsi hanno insanguinato Israele. «Era più simile a ima base fortificata che a un campo profughi», ha detto alla Corte Suprema il rappresentante della magistratura, Malchiel Blas. Alla sua periferia e nelle vie di accesso le case erano state trasformate in trappole esplosive. All'interno piani interi di case sono stati saturati di gas, il quale è stato fatto esplodere al passaggio dei soldati israeliani. «Intere file di case hanno preso fuoco», ha detto Blas ai giudici. Se la zona appare adesso distrutta, ha lasciato intendere, la causa principale non deriva tanto dai bombardamenti degli elicotteri, quanto dalla tenace resistenza degli abitanti. «I nostri soldati hanno combattuto casa per casa, finestra per finestra. Abbiamo avuto a Jenin 23 morti», ha concluso. Malgrado le nette smentite israeliane, i palestinesi continuano a sospettare che fra le macerie di Jenin vi siano fosse comuni. Un'organizzazione umanitaria ha chiesto per oggi un nuovo dibattito alla Corte Suprema: vuole che osservatori neutrali ricerchino le fosse, le ,. aprano, documentino i repetì^^ A due settimane dall'inizio i militari israeliani proseguono la loro operazione nei Territori. A r. Jenin un comandante mililficfficF: cale è stato ucciso in uno scontro a fuoco. Situazioni di alta frizione con i palestinesi persistono a Nablus, a Ramallah e a Betlemme, dove prosegue l'assedio alla Chiesa della Natività in cui si barricano circa 200 palestinesi. Per questi ultimi il premier Sharon offre due sole vie di uscita: la resa e un processo in un tribunale israeliano oppure l'esilio a vita. La trattativa è in corso, dice Israele. Ma i frati sono rimasti delusi nel constatare che nemmeno Colin Powell sia riuscito a sbloccare la situazione. «Non ci resta che pregare l'Onnipotente», hanno detto. Ancora più duro Sharon si è mostrato con gli ospiti presunti nel quartier generale di Arafat, fra cui sembra esservi il leader del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, Ahmed Saadat. Dopo aver riconosciuto di avere lui stesso ordinato l'uccisione del ministro di estrema destra Rehavam Zeevi, costui non può beneficiare della proposta dell'esilio. Ieri, in una seduta del Consiglio di Difesa, Sharon ha minacciato di ordinare ai soldati di fare irruzione nell'ufficio di Arafat per trascinare via a forza Saadat. Per placare in qualche modo le apprensioni dell'opinione pubbhca, Sharon ha intanto ordinato la costruzione di un reticolato fra la Cisgiordania e il territorio israelia- .T-;no.;-Lo,^sopo è di, ostacolare le infiltrazioni di terroristi palestinesi. Fino^-a però il governo ha autorizzato la^costruzione di tre soli tronco- T-njTftffaain e Afula, fra Tolkarem e Natanya, e attorno a Gerusalemme. Un gjj^gle macerie di Je"in-Per gijisraeliani' jj corPo di un guefngiieró palestinese ucciso nei rastrellamenti

Persone citate: Ahmed Abdel Rahman, Ahmed Saadat, Arafat, Ben Eliezer, Colin Powell, Dan Meridor, Mezzaluna, Rehavam Zeevi, Saadat