Esplode un camion contro la sinagoga dì Djerba di Ibrahim Refat

Esplode un camion contro la sinagoga dì Djerba TRASPORTAVA BOMBOLE DI GAS: MORTE CINQUE PERSONE, VENTI I FERITI Esplode un camion contro la sinagoga dì Djerba Per Tunisi è un incidente. Israele: tutto lascia pensare a un attentato Ibrahim Refat ILCAIR0 Strage alla sinagoga di Djerba: cinque persone sono morte nell' esplosione di ima autocisterna che trasportava gas davanti al tempio israelita, una dei più antichi dell'Africa. Israele attribuisce la strage a una atto terroristico, mentre il governo tunisino nega e parla di incidente. Tesi questa condivisa anche dal capo della comunità ebraica tunisina. L'esplosione si è verificata ieri mattina davanti alla vecchia sinagoga nell'isola di Djerba. Un camion che trasportava bombole di gas ha prima urtato il marciapiede e poi è finito contro il muro di cinta della sinagoga esplodendo. La deflagrazione è stata udita nel raggio di cinque chilometri e ha investito la facciata del tempio. Nell'esplosione sono morte cinque persone: l'autista tunisino del mezzo e quattro turisti tedeschi. Una ventina sono i feriti, tra cui un ebreo che stava pregando nella sinagoga. Non ci sono italiani tra i feriti. L'incidente si è però subito tinto di giallo per le versioni contrastanti fomite. Il capo della comunità ebraica di Djerba, Peres Taraboulsi, è stato il primo a negare che si sia trattato di un attentato: «Non c'è nessun legame con quanto sta accadendo in Israele né con gli attentati che hanno colpito le sinagoghe in Francia. E' stato un incidente. Se fosse un attentato avrebbe preso di mira la gente dentro la sinagoga». Secondo Taraboulsi la comunità ebraica in Tunisia, (3 mila persone in tutto) non ha mai avuto di problemi di antisemitismo. Questa tesi sulla dinamica dell'incidente non viene condivisa a Gerusalemme. Il portavoce del ministero degli Esteri israeliano, Emmanuel Nachshon ha sostenuto che si è trattato di un atto deliberato con il quale si è voluto colpire la sinagoga: «Tutto lascia presagire la fondatezza di questa ipotesi». A cominciare dal fatto la sinagoga a non è situata vicino alla strada principale, ma si trova in un posto isolato e, quindi, si è voluto andare lì di proposito». Fonti del ministero hanno poi riferito che la sezione esterna della sinagoga è stata distrutta dalle fiamme. Diametralmente opposta è le versione delle autorità tunisine che difendono la tesi dell'incidente. Ma gli israeliani diffidano di questa tesi ufficiale. «L'attacco è avvenuto in ima zona turistica e per questo i tunisini cercano di minimizzare per non allarmare i turisti», ha ribadito il portavoce del ministero degli Esteri Nachshon. Tuttavia la strage di ieri ha messo in allarme la comunità ebraica dell'isola di Djerba visto l'aria che tira in tutto il mondo arabo. «Siamo molto preoccupati e molti dei miei amici stanno pregando che si sia trattato di un incidente e non di un attentato. Perché se fosse un attacco il turismo a Tunisi ne soffrirebbe immensamente», ha commentato un ebreo di Djerba. La Tunisia riceve ogni anno cinque milione di turisti, in maggioranza europei. La comunità ebraica di Djerba è una delle più antiche del mondo. La presenza ebraica nell'isola viene fatta risalire al 586 a. C. Secondo alcuni storici molti degli ebrei di Djerba sarebbero discendenti di berberi convertiti all'ebraismo a questi si sono aggiunti nel corso dei secoli altri ebrei provenienti dalla Spagna e dall'Italia e dalla Palestina. Un tempo in Tunisia vivevano 100 mila ebrei ma il loro numero si assottighò dopo la guerra del 1948 e la fondazione dello Stato ebraico e dopo la guerra del 1967 e l'incendio di alcune sinagoghe e una larvata ondata di antisemitismo. Gli ebrei rimasti sono circa tremila di cui mille vivono proprio nell'isola di Djerba. Sono ben integrati nel tessuto sociale e, grazie anche a un sistema politico laico che da sempre ha combattuto il fondamentalismo islamico, gli ebrei tunisini non hanno sofferto di discriminazioni razziali. Fu il presidente al-Habib Bourghiba a lanciare per primo nel 1966 l'idea della normahzzazione dei rapporti con Israele facendo gridare allo scandalo il mondo arabo. Il tempo gli dette ragione dopo nel 1979 con gli accordi di Camp David fra Egitto e Israele. mmmmmmmmmmmmmmammm^^^mmmmmmBmmssf.j!^:..:.!^.- r.-- ...mmm Una recente immagine della sinagoga di Djerba in Tunisia

Persone citate: Bourghiba, Emmanuel Nachshon, Nachshon, Peres Taraboulsi, Taraboulsi