Cogne, gli indagati per depistaggio appartengono alle forze dell'ordine di Enrico Martinet

Cogne, gli indagati per depistaggio appartengono alle forze dell'ordine AVREBBERO FORNITO NOTIZIE RISERVATE ALLA FAMIGLIA DI ANNA MARIA Cogne, gli indagati per depistaggio appartengono alle forze dell'ordine Enrico Martinet AOSTA Appartengono alle forze dell'ordine e sarebbero riusciti, grazie alle loro amicizie, ad inserirsi nell'inchiesta sul dehtto di Samuele. Avrebbero, così, avuto informazioni riservate e le avrebbero fomite alla famigha di Anna Maria Franzoni: per questo sono indagati nelle indagini per depistaggio, il capitolo sui «veleni» di questa vicenda inserito nel faldone per omicidio volontario. La scoperta è stata fatta dai carabinieri con le intercettazioni telefoniche. Indagine appena cominciata. I due iscritti nel registro degh indagati sono amici della famigha di Monteacuto Vallese, non sono residenti in Valle d'Aosta né vi lavorano. Sono stati traditi parlando al telefono tra loro e con altre persone. Un depistaggio che ha per ora un contomo, ma non un contenuto certo, anche perché soltanto un attento esame delle intercettazioni potrà rivelare in modo inequivoco se il loro interessamento sia stato una millanteria oppure no. Non sarebbe ancora chiaro con chi i due indagati abbiano avuto i contatti per poter accedere a notizie riservate. Indagine che si rivela complessa. Fra i consigli che i due avrebbero fornito alla famigha di Anna Maria e a coloro che hanno più stretti legami di amicizia anche quello di non parlare al telefono. Per questo avrebbero dato i numeri di alcune utenze telefoniche sotto controllo. Uno degh interrogativi più inquietanti deh l'indagine riguarda il motivo che avrebbe spinto i due appartenenti alle forze dell'ordine a interessarsi dell'inchiesta sull'omicidio di Samuele: per denaro, oppure soltanto per aiutare la famigha amica? L'indagine dei carabinieri dovrà anche chiarire se le notizie riservate abbiano potuto ostacolare l'inchiesta suU'omicidio. La perizia psichiatrica. Tra le 11 e le 11,30 in un luogo segreto, oggi, si riuniscono i 9 esperti che dovranno fare la perizia psichiatrica ad Anna Maria Franzoni. Una delle città possibili è Torino, l'altro Pavia. La presenza della giovane donna è ancora incerta, così come la sua volontà di rispondere alle domande degh psichiatri. Anna Maria non può rifiutare la perizia, ma potrebbe decidere di stare in silenzio. I periti nominati dal giudice per le indagini preliminari, che saranno gh unici a poter fare domande dirette all'indagata sono Francesco De Fazio, direttore di medicina legale a Modena; Alessandra Luzzago e Francesco Barale, entrambi dell'Università di Pavia. Gh esperti dell'accusa sono i due psichiatri Massimo Picozzi (Università di Panna e Castellanza) che ha già fatto il profilo criminale dell'assassino di Cogne, Ugo Pomari (Università di Torino) e l'anatomopatologo Francesco Viglino, che era stato chiamato dalla Procura di Aosta per l'autopsia di Samuele. Per la difesa, l'avvocato Carlo Federico Grosso ha nominato i professori Filippo Bogetto, ordinario di psichiatria all'Università di Torino e Giancarlo Nivoh, che insegna all'Università di Sassari ed è il presidente della Società italiana di psichiatria forense. A loro si affiancherà il medico legale Carlo Torre che ha già comutato le perizie del Ris sul pigiama e sugli zoccoh di Arma Maria macchiati di sangue. La scarcerazione. Le motivazioni del Tribunale del Riesame di Torino, presieduto da Piergiorgio Balestretti, dovrebbero essere depositate oggi. I nuovi passi dell'inchiesta dipendono sinché dalle valutazioni dei tre giudici che il 30 marzo hanno deciso di scarcerare Anna Maria. E' possibile che nell'inchiesta della Procura abbiano anche scoperto alcuni vizi di procedura. Fra questi un'analisi di laboratorio irripetibile come quella sugli zocco- h di Anna Maria. Finora non è mai statp chiarito se la parte offesa, pòi diventata difesa, sia o meno stata avvertita di questa analisi. Di certo si sa che per il pigiama il professor Torre ha, invece, potuto accedere alla «prova», cioè all'indumento schizza¬ to di sangue. Quella del Tribunale del ÌUesame non è una sentenza, ma un accertamento sui requisiti richiesti per poter arrestare Anna Maria. Gh «indizi gravi», indicati dal magistrato inquirente, il sostituto procuratore Stefania Cugge, sarebbero, cioè, stati valutati all'opposto dai giudici di Torino. La confutazione, poi, da parte del professor Torre della ricostruzione scientifica deUe «prove» dei carabinieri del Ris di Parma, avrebbe sollevato il dubbio sulla sua completa attendibilità. Scoperta dei carabinièri grazie a intercettazioni telefoniche Oggi vertice dei periti per la perizia psichiatrica ad Anna Maria Il tribunale di Torino oggi dovrebbe rendere note le motivazioni della scarcerazione di Anna Maria Franzoni