Analisi sui computer del perito informatico di Guido Ruotolo

Analisi sui computer del perito informatico ROMA. LA SORELLA DI LANDI NON SI RASSEGNA ALLA TESI DEL SUICIDIO: «NON ERA NEL SUO CARATTERE» Analisi sui computer del perito informatico Si cerca una traccia per spiegare la morte del consulente 10 Guido Ruotolo ROMA Giomata di pausa per gh investigatori. Stamani, il pm Scalerà e i carabinieri temeranno a Guidonia Montecelio, a casa di Michele Laudi, il perito informatico morto impiccato giovedì sera. Non si rassegna alla tesi del suicidio la famiglia di Laudi, che ha nominato suoi legali di fiducia per seguire le indagini della Procura di Tivoli. La sorella Elena insiste: «Non è possibile, non era nel suo carattere, non l'avrebbe mai fatto». E conferma che i funerali si terranno domani, «presso la cappella del Villaggio Azzurro, nella zona dovè Michèle è sempre vissuto». Un suicidio inspiegabile, dunque, ma anche l'ipotesi dell'omicidio, ad oggi, non viene sostenuto da alcun possibile movente. Anche se iil pm palermitano Lorenzo Matassa, per il quale Laudi è «stato suicidato dai Servizi deviati», ipotizza che si tratti di «un omicidio preventivo» perché stava collaborando, anche se informalmente, alle indagini sull'omicidio Biagi. Perché sarebbe stato ucciso Michele Laudi? Per aver scoperto qualcosa? Cosa? Contraddittorie anche alcune testimonianze: «Si sentiva pedinato - racconta un amico - aveva paura di tornare la sera a casa». E a un'amica. una volta ha confidato: «Voglio vedere cosa c'è dall'altra parte». Anche se l'autopsia ha confermato che si tratta di suicidio, l'inchiesta della magistratura va avanti proprio per non tralasciare alcuna ombra. «Tutti i suicidi - spièga un investigatore - presentano un'anomalia non spiegabile. Anche in questo caso, ci troviamo di fronte a un suicidio anomalo. Chi attua il gesto estremo di togliersi la vita deve avere per forza degli atteggiamenti distorti che determinano im'anomalia. Tutte le supposizioni fatte da amici e parenti non portano da nessuna parte. Michele Laudi aveva una personalità complessa e al di là della sua rappresentazione, il genio dell'informatica, era imo dei tanti esperti informatici che vivono di collaborazioni e di consulenze». Oggi, gli esperti informàtici dei carabinieri apriranno i cinque computer di Michele Laudi, alla ricerca di una traccia, di un elemento utile per verificare se e cosa avesse scoperto di tanto importante. E stamani il pm Scalerà e i carabinieri, questa volta con l'apporto del Ris, faranno un ulteriore sopralluogo, il terzo, nella casa deh'esperto informatico mentre si inizieranno ad analizzare i documenti trovati nella sua casa e si cercherà di ricostruire le ultime telefo- nate ricevute o fatte da Laudi. L'autopsia ha accertato la morte istantanea per soffocamento, non ha rilevato tracce di violenza o di cohuttazione. Ma per il pm palermitano Matassa questo non vuol dire nulla: «Lo sa che esistono - insiste - dei gas narcotici paralizzanti che non lasciano tracce?». Insomma, per chi non si rassegna al suicidio, Laudi potrebbe essere stato narcotizzato prima di mettere in atto la messinscena del suicidio. Una tesi, naturalmente, guardata con scetticismo dai carabinieri: «La porta di'easa era chiusa dall'interno -ripetono - c'era solo una finestra aperta ma era irragiungibile». Di ima cosa sono certi gli investigatori: a Pasqua e a Pasquetta, ma anche il sabato precedente. Michele Landi non aveva incontrato nessuno, neppure, la fidanzata. Chiuso in casa, per via di una distorsione alla caviglia che lo costringeva a usare una stampella per salire la rampa della scala intema. Si è ristabilito il martedì e soltanto la sera del giorno dopo, a mezzanotte, ha incontrato la sua Giusy. Dopo quell'incontro è andato con alcuni amici in alcuni pub, ritirandosi alle quattro del mattino a casa. Giovedì sera, alle 21,40, i vigili del fuoco e i carabinieri lo hanno trovato senza vita. i II super esperto informatico Michele Landi

Luoghi citati: Guidonia Montecelio, Roma