Contagi emozionali

Contagi emozionali Contagi emozionali «HI 'O capito perchè mi avete portato qui... .per farmi secco!». Queste sono le parole di Vinicio Capossela appena sceso dall'automobile, barcollante, spaventato forse dall'atmosfera tipo periferia londinese fine Ottocento in cui uccideva Jack lo Squartatore. Mulino di Collegno, una notte di questo inverno: qui si trova lo studio di registrazione dove lavoriamo Josh Sanfelici odio. Effettivamente lo scrosciare delle acque della Dora Riparia e la nebbia che si forma rendono questo luogo poco raccomandabile dopo il tramonto, un pò spettrale... Eppure è proprio la dimensione adatta per raccoghere e organizzare i versi conservati tra foglietti e abbecedari che Vinicio ha scritto in onore della «Santissima dei Naufragati», ultimo atto di «Matti mia», l'album che Roy Paci ed io abbiamo composto per la Banda Ionica. Il progetto che debuttèrà 1' 11 aprile al Teatro Regio vede dunque radunati l'ormai mitico ensemble di picciotti siciliani delle province di Catania e Siracusa e i cantanti che hanno scritto e interpretato le parole delle canzoni di «Metri mia». Oltre a Vinicio ci saranno Giò, o se preferite Mauro Ermanno Giovanardl cantante dei La Crus,Dani Carbonel El MonoLoco cantante dei Macaco che abbiamo ammirato qualche settimana fa durante la presentazione del film di Salvatores, Arthur H il più interessante autore della «chanson frangaise actuelle» e Cristina Zavalloni, autentica rivelazione, già interprete di Borio, Andriessen e lei stessa autrice di jazz sperimentale e istrioniche canzonette. Per sensibilizzare questi signori e per fare amare i suoni della banda, Roy ed io abbiamo ammaliato e contagiato con la semphee emozione che si prova durante i giorni della Settimana Santa quando, in Sicilia ma anche in tutto il Sud d'Itaha, centinaia di bande eseguono unicamente le toccanti marce funebri che accompagnano la Passione di Cristo. E così l'altr'anno Arthur H era lì, mischiato tra la folla in lutto alle quattro del mattino del Venerdì Santo davanti la chiesa di San Giuseppe ad Augusta in attesa dell'uscita della statua del Cristo morto, in compito silenzio solamente rotto dalle solenni note della banda. O ancora, pare che Vinicio sia stato visto perdersi all'alba dietro il corteo di Sant'Agata lo scorso febbraio a Catania. I signori cantanti hanno creato concentrandosi sul suono struggente e catartico della banda siciliana di paese. Grazie a mia tradizione di almeno centocinquanta anni, adulti e ragazzini sono impegnati in questo periodo dell'anno a esprimere la musicalità più intensa durante le feste religiose. Educati alla musica da giovanissimi con l'esperienza diretta di suonare uno strumento a fiato insieme agh altri, nel tempo hanno contribuito a determinare un «sound» originale, riconducibile esclusivamente a quest'area del mondo. Roy ed io abbiamo sempre pensato che cambiando il contesto originario l'interpretazione della Banda Jonica sarebbe stata un attualissimo esempio di musica leggera contemporanea capace di commuovere individui di ogni età e latitudine. L'appuntamento deh' 11 aprile sarà un'occasione unica per ascoltare la Banda Ionica accompagnare questi cinque straordinari cantanti, e forse immaginare una nuova prospettiva della «canzone». Fabio Barovero

Luoghi citati: Catania, Collegno, Dora Riparia, Sant'agata, Sicilia, Siracusa