Caccia aperta a Barghuti ora ricercato numero uno di Fiamma Nirenstein

Caccia aperta a Barghuti ora ricercato numero uno LA STRATEGIA DEI SERVIZI DI SICUREZZA Caccia aperta a Barghuti ora ricercato numero uno Il leader dei Tanzim è considerato, dopo il presidente Anp, l'uomo più pericoloso. Già settecento arresti nelle operazioni di questi giorni analisi Fiamma Nirenstein GERUSALEMME MENTRE Israele seguita a seppellire i suoi morti ed esplode da ogni parte presa in un attacco terroristico catasLrofico, i carri armati rotolano dentro Kalkilya e Tulkarem, Arafat resta assediato a Muqata, i palestinesi chiedono a gran voce aiuto al mondo arabo, ciò che accade in queste ore acquista un aspetto strategicamente definito che invece di chiarirci i tempi dell'operazione «Muro di difesa» li rende quanto mai incerti. Il ministro della difesa «Fuad» Ben Eliezer dice: usciremo alla svelta. Ma dati gli scopi dell'operazione, essa potrebbe invece essere assai lunga. Ci aiuta a decifrare la situazione, fra l'altro, un'altissima fonte delle Forze di Sicurezza che, senza darle veste ufficiale, pure delinea una strategia. C'è un personaggio molto famoso che egli ci dichiara di voler arrestare quanto prima e che ricerca attivamente: Marwan Barghuti, il leader dei Tanzim, che in queste ore non si trova ai suoi soliti indirizzi di Ramallah né presso Jibril Ràjoub, dove era rifugiato. Ma anche se è uno dei più importanti, è solo uno dei ricercati. * Il programma di questa guena non si sposta di un millimetro dalla linea enunciata domenica sera da Sharon con uno dei discorsi pohtici più laconici che mai in circostanza tanto grave si siano sentiti: lo scopo è distruggere il tenorismo, anestame gli uomini e distruggerne le riserve di armi, di rifugi, di infrastrutture di ogni genere; adesso che abbiamo provato ogni gesto di conciliazione. andiamo a una guerra non desiderata, soltanto, ma implacabilmente, contro i terroristi, aveva detto Sharon. Poco prima dello scoppio di ieri sera di Gerusalemme, la persona che ci fornisce le informazioni ci avverte: «Secondo le nostre informazioni, stiamo cercando proprio in questo momento di bloccare quattro attentati terroristici già in marcia». Una di queste «bombe ticchettanti» come le chiama il nostro interlocutore, purtroppo arriva evidentemente a segno. L'attacco antiterroristico di Israele ha al centro, in questo momento, come dicevamo, Marwan Barghuti, il capo dei Tanzim del Fatah di Ramallah, l'inventore del loro uso come punta di diamante, ormai un mito in Cisgiordania, astuto, con- vinto di dover continuare nella linea della violenza (Iha detto tante volte) e soprattutto in costante contatto con Arafat. E' Bai^huti che ha portato Fatah dall'ultima alla prima linea degli attacchi suicidi e di guerrigha. «Arafat ha il controllo ideologico ed economico su Barghuti. In questo momento la nostra azione parte proprio da chi ha compiuto il maggior numero di attentati ultimamente, ovvero i Tanzim e le Brigate dei martiri di Al Aqsa del Fatah. Queste azioni sono quasi tutte partite dalla Cisgior¬ dania, perciò è qui che ci concentriamo. Abbiamo uigenza di prendere gli uomini più pericolosi e di disarmarli, abbiamo già fermato circa 700 persone fra cui alcuni importanti responsabili di numerosi attentati, coloro che mettono le cinture di esplosivo ai giovani, sia ideologicamente che fisicamente, e organizzano il loro trasporto sul luogo della strage». Israele in questo momento cerca di prendere i ricercati soprattutto in un luogo: nella casa-caserma del capo della polizia Jibril Rajub, a Betunia. Rajub non è nell'edificio, né vi si trova Barghuti, con il quale è invece in contatto. Invece, fra tanti altri ricercati, si ritiene vi sia un giovane di Hamas, ritenuto responsabile dell'esplosione della pizzeria Sbarro. Come mai un uomo di Hamas è nascosto dentro l'ufficio di Rajub, fedele di Arafat e da molti ritenuto addirittura il suo successore? Perché ormai la mescolanza fra le varie organizzazioni e completa, la gara a compiere attentati non esclude nessuno, e in ogni caso nella fortezza del capo della polizia si sono rifugiati più di 250 uomini. C'è quindi da prevedere una battagha terribile? Probabilmente no, perché i grandi capi Rajub e Baighuti non sono là, e comunque lo scontro con i soldati non è la specialità di questi gruppi specializzati in attentati. I soldati palestinesi migliori sarebbero a Gaza. La lista delle persone da catturare è molto diretta e circostanziata, con nomi importanti di organizzatori specializzati in trasporto di bombe e «martiri», vari pezzi di congegni esplosivi in città differenziate, e altri con una lunga lista di agguati a auto private. Marwan non li ordina personalmente agli esecutori, bensì li passa ad altri luogotenenti, anche loro ora ricercati uno a uno. Jibril Rajub non è nella lista dei ricercati, «per ora», come non lo è l'altro capo dei servizi di sicurezza Rafik Tirawi, che si trova invece con Arafat a Muqata. Ma Tirawi sembra abbia fatto parte della direzione dei Tanzim nell'ultimo anno, e Israele sospetta, e sta indagando, che sia diventato anche un pezzo grosso della strategia del terrore. Ma per ora non lo afferma. A casa da Arafat altri terroristi sono nascosti, e benché la nostra fonte ripeta che al Raìss non sarà fatto del male, pure la determinazione di arrestarli è totale: c'è là dentro, dice, il responsabile della massiccia importazione di armi tramite la nave «Karin A», probabilemnte gli assassini del ministro Rehavam Zeevi e alcuni importanti capi dei tanzim collegati al terrore. «Finché non avremo destrutturate queste piramidi del terrore, noi continueremo», dice la nostra fonte: «Seguitiamo anche a trovare un'enorme quantità di armi illegali, ma questo mare si prosciugherà». Gaza per ora resta fuori dal programma immediato: il pericolo che pure ne emana sembra meno impellente, anche perché i corpi speciali di Arafat, forti in Cisgiordania, sono al momento più mobihtati di quelli di Hamas. A Gaza si trova un personaggio che in tutta questa confusione appare come un vero astro nascente, Rashid Abu Shbek, un leader dei Tanzim, più forte, forse nella linea della successione, di Dahlan e di Jibril. Lui non è ricercato per ora. E' un uomo per il domani? Tutto è incerto in questo momento fuorché una cosa: Israele è ormai interamente focalizzato su quella che appare ormai una lotta vitale, in cui si vince o si muore. Israele cerca i terroristi: non verrà distratto da nessun richiamo politico. «Noi non possiamo vivere con i terroristi suicidi ogni giorno», dice la nostra fonte, "quindi qualsiasi chiacchiera possa fare il mondo, la nostra strategia è una sola: farli smettere. Poi, se ne riparla". «Continueremo finché non avremo destrutturato queste piramidi» IL BUNKER DI MUQATA UNITA'ISRAELIANE 4* EGOZ (Elite) UFFICIO GOVERNATORE RAMALLAH mm mmmm