Lo zucchino simbolo nei secoli di La Loggia di M. Boc

Lo zucchino simbolo nei secoli di La Loggia Lo zucchino simbolo nei secoli di La Loggia .e vicende del paese intrecciate a ricette e immagini d'epoca Con sempre per protagonista l'ortaggio, il piemontese «cossot» CONOSCERSI per essere (e non per essere stati). Se si deve cogliere il motivo ispiratore del volume «Intrecciar di fiori, intrecciar di sapori» pubblicato di recente a cura dell'Assessorato alla Cultura di La Loggia, si potrebbe prendere questo concetto espresso, nella prefazione, dall'Assessore, Salvatore Gerace. Non si tratta di un facile slogan. Gli è che noi «siamo anche il nostro passato, che lo si voglia o no». Anche se, come in questo caso, il tempo che fu passa attraverso gli... zucchini. Sì, proprio attraverso il «cossòt», «modesto alimento proletario» come lo definisce la coautrice Silvana Nota, tipico prodotto delle campagne leggesi riscoperto grazie al diffondersi della cultura vegetariana e rivalutato in una veste che lo evidenzia quale protagonista, o comprimario di menù raffinati. Tra le varie illustrazioni di Gianna Tuninetti, pittrice sensibile soprattutto ai temi floreali che impreziosiscono il volume, si susseguono infatti ricette rivisitate, si propongono incontri con nuovi sapori, richiamandone la presenza sulla tavola di altri paesi e culture. «Intrecciar di fiori, intrecciar di sapori» non è come potrebbe sembrare, un libro di cucina. Il modesto «cossot» consumato cotto o crudo, in insalata, a vapore, piemontesissimamente in carpione, soufflé, trifolato o reinterpretato, primeggia nel volume, che potrebbe tuttavia utilmente intitolarsi «Come eravamo» (a La Loggia, naturalmente). Perché, grazie al «cossot» è l'antico volto del paese che riemerge attraverso immagini d'epoca, abitudini e costumi quasi dispersi. Edito da Satizmsx, il volume è in vendita (1 18,07) presso la Biblioteca civica di La Loggia. [m. boc]

Persone citate: Gianna Tuninetti, Salvatore Gerace, Silvana Nota

Luoghi citati: La Loggia