Cogne, ritorna in libertà la madre di Samuele di Enrico Martinet

Cogne, ritorna in libertà la madre di Samuele CINQUE ORE DI CAMERA DI CONSIGLIO, NON SONO STATI DISPOSTI NEMMENO GLI ARRESTI DOMICILIARI Cogne, ritorna in libertà la madre di Samuele Indizi insufficienti, il Tribunale del riesame la scarcera dopo 15 giorni di cella Enrico Martinet AOSTA Libera. Anna Maria alle 15 lascia la sua cella, dopo 15 giorni, e dopo 5 ore di nervosa attesa, quanto è durata la camera di consiglio dei tre giudici del Tribunale del riesame: il presidente e relatore, Pier Giorgio Balestretti, i due a laterc, Immacolata ladeluca e Daniela Colpo. Cinque ore per scrivere dispositivo e motivazioni, dopo aver ascollato venerdì le parti: l'accorata difesa di Carlo Federico Grosso, che ha parlato por sei ore attaccando ogni cosa dell'inchiesta, dalla procedura agli indizi di colpevolezza, e la risposta di due ore di Stefania Cugge, il sostituto procuratore che ha coordinato le indagini. Aveva chiuso la prima fase dopo 37 giorni chiedendo al giudice delle indagini preliminari l'arresto per Anna Maria Frangoni, indagata por omicidio volontà-, rio. E il gip aveva firmato il 13 marzo: anche per lui coprano gravi indizi. Non cosi per il Tribunale del riesame che ha annullato l'ordinanza del gip Fabrizio Gandini. Le motivazioni si conosceranno forse martedì. In quell'occasione, la procura di Aosta deciderà se presentare o meno un ricorso alla Corto di Cassazione. Per ora ci sono soltanto le quattro righe dattiloscritte in cui si «ordina la scarcerazione di Franzoni Anna Maria-se non-detenuta per altra causa». La premessa è proprio l'annullamento dell'arresto. Decisipne che ha.^prpreso 1'^ cusa. La Procura di Aosta si aspettava che l'ordinanza del gip fosse confermata, oppure che venisse riformata, cioè che i giudici del Riesame decidessero una «misura cautelare» diversa dal carcere, come gli arresti domiciliari. Per ora si possono fare soltanto congetture sui motivi che hanno indotto il Tribunale a «bocciare» la convinzione di Procura e gip. Appare però quasi scontato che la libertà della mamma di Samuele non coincida con una questione relativa alle «esigenze cautelari», ma che la decisione sia stata presa con la convinzione che i «gravi indizi» non fossero tali. Se la motivazione fosse legata alle esigenza cautelari, cioè alla possibilità di fuga o di reiterazione del reato, i tre giudici torinesi avrebbero scelto la via degli arresti domiciliari. La valutazione sulla formazione della prova a carico di Anna Maria è stata diversa: gli indizi sarebbero rimasti tali, senza aggettivazioni, non gravi, non tali quindi da poter giustificare un arresto. La mamma di Samuele resta indagata per omicidio volontario, tuttavia l'inchiesta, per poter arrivare alle battute finali eoa una richiesta dir rinvia,, a giudizio, deve ora raccogliere nuovi elementi di prova. Tutto quanto fatto finora da pvesliga- tori e Procura non è sufficiente, almeno è questo il giudizio del Tribunale del riesame. Giudizio, non sentenza. I magistrati non hanno cioè valutato se Anna Maria fosse o meno colpevole, ma se gli atti dell'inchiesta potessero giustificare la sua permanenza in carcere o agli arresti. Tutto da rifare, una sorta di stop a quanto fatto, tuttavia la ricerca del colpevole del delitto non si ferma. Non si parla di archiviazione proprio perché la mamma di Samuele rimane indagata. Così come continua l'iter per la perizia psichiatrica ad Anna Maria Franzoni. Perizia richiesta dalla Procura, valutata in modo positivo dal gip e contro la quale la difesa non si è opposta. Saranno nove gli psichiatri che dovranno rispondere a un quesito basato su tre punti. In 90 giorni i tre periti nominati dal giudice delle indagini preliminari dovranno depositare le loro risposte. A queste potrebbero aggiungersi, se divergenti, le valutazioni delle parti, accusa e difesa. Le motivazioni che hanno portato i tre magistrati del Tribunale del riesame a ridare la libertà a.Anna Mari^franzoni sono però fondamejitali anche per il proseguire dell'inchiesta. -E' possibjìe che siano stati rilevati anche vizi procedurali, tuttavia è possibile che le stroncature maggiori riguardino le valutazioni scientifiche sui gravi indizi come pigiama e zoccoli di Anna Maria, macchiati di sangue. Per l'accusa erano indossati dall'assassino, per la difesa no. Le motivazioni si conosceranno martedì: la Procura potrebbe presentare ricorso in Cassazione Per poter arrivare a un rinvio a giudizio l'accusa dovrà trovare nuovi elementi di prova Il carcere torinese delle Vallette

Luoghi citati: Aosta, Cogne, Samuele