«Non punite l'idroelettrico» di Luigi Grassia

«Non punite l'idroelettrico» IL PRESIDENTE DELL'AEM TORINO CHIEDE A GOVERNO E PARLAMENTO DI RISPETTARE L'IMPEGNO A TOGLIERE LA PENALE «Non punite l'idroelettrico» Reviglio: una pecca nel decreto sblocca centrali colloquio Luigi Grassia DA municipalizzata che controllava mezzo mercato elettrico torinese a impresa di dimensioni nazionali, l'Aem di Torino ha appena conquistato prò quota la società di centrah Eurogen e con gh impianti che si sta costruendo raggiungerà quasi le dimensioni di una «GenCo» di per sé. Sul suo futuro nessuna nube, o forse una sì: «Mi sembrava giusto - dice il presidente e amministratore delegato Franco RevigUo - che con il decreto sblocca centrali fosse eliminata la penale idroelettrica, perché si tratta di una nor¬ ma che discrimina fra produttori di energia, colpendo proprio quelli che generano l'elettricità più pulita, fra cui noi di Aem». Ma alla Camera, martedì, il governo ha ritirato il relativo emendamento, per fare in fretta e permettere al Senato di approvare il decreto entro la sua scadenza, il 9 aprile. Occasione persa? «Mi pare che ci sia un impegno da parte delle commissioni parlamentari per reinserire la norma nel disegno di legge di riassetto delle politiche energetiche, che il governo dovrebbe presentare entro metà maggio». RevigUo si augura che gli impegni siano mantenuti. A parte questo, il giudizio del numero uno di Aem sul decreto sblocca centrali è molto favore¬ vole, perché «nel 2001 l'Italia ha rischiato il black-out per insufficienza di produzione elettrica e realizzare nuovi impianti è indispensabile». L'Aem Torino sta per aggiungere ai suoi 500 mW i 155 di una centrale che entrerà in funzione nel 2004, inoltre un impianto a Moncalieri fra lo stesso 2004 e il 2007 fornirà gradualmente altri 800 mW. A questi numeri va aggiunto il 13,307o di partecipazione in Eurogen, che corrisponde al diritto, di commercializzare il IS^1?*) dell'elettricità prodotta (perché i soci bancari e finanziari di Edipowernon sono ovviamente interessati a una loro quota di mW). Per l'Aem Torino sono altri 1000 mW che porteranno il totale fra 5 anni a circa 2300 mW. «Sarà il 300Zo della produzione nell'Italia del Nord Ovest» sottohnea Reviglio «ma ^ l'Aem venderà elettricità in.tut-, ita 'Italia, perchè":'Ìé centrah dì Eurogen sono distribuite su tutto il territorio nazionale». I dati di bilancio, diffusi qualche giomo fa, dicono di una Aem che ha chiuso il 2001 con ricavi per 356 milioni di euro (H-350Zo rispetto al 2000) e un utile netto consolidato di 23 milioni ( -l- 140Zo). La ex municipalizzata ha avviato una privatizzazione che ha portato sul mercato il 30'!6 delle azioni, mentre il 690Zo resta in mano al Comune (e 1' 10Zo alla Provincia). «Il Comune ha già espresso l'intenzione di collocare ulteriori quote dice Reviglio - ma al momento la condizione del mercato non lo consente». Guardando invece al concorrente numero uno, l'Enel, che cosa pensa il presidente dell'Aem di un ex monopolista, ancora in gran parte pubblico, che mette in bilancio un miliardo di euro per ricomprare fino al 2,550Zo delle sue azioni? Non è un discreto passo indietro nella privatizzazione, considerata la , lentezza del.prpcesso che finora •ha portato sul mercato appena un terzo dei titoli Enel? Reviglio non è di quest'opinione: «Anzi, sostenere i corsi azionari può essere propedeutico a nuovi collocamenti sul mercato a migliori condizioni». Franco Reviglio di Aem Torino

Persone citate: Franco Reviglio, Reviglio

Luoghi citati: Eurogen, Italia, Moncalieri, Torino