I servizi: anche in Italia israeliani possibili bersagli di Guido Ruotolo

I servizi: anche in Italia israeliani possibili bersagli PER L'ULTIMO DOSSIER I PIÙ A RISCHIO SONO DIPLOMATICI E UOMINI D'AFFARI I servizi: anche in Italia israeliani possibili bersagli Allarme nei rapporti dell'intelligence: il conflitto può essere esportato Sorveglianza rinforzata al ghetto ebraico e alla Sinagoga di Roma retroscena Guido Ruotolo ROMA LA situazione ci preoccupa fortemente». Come se non bastasse la minaccia terroristica «islamica» contro le città d'arte, Firenze e Venezia, anche gli sviluppi della situazione mediorientale mettono in allarme i nostri apparati di intelligence. Proprio i Servizi avevano ipotizzato, nei loro rapporti, il rischio di esportazione all'estero del conflitto israelo-palestinese. Lo scenario si aggrava con le dichiarazioni di ieri dei gruppi estremisti di Hamas e del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, che hanno annunciato di voler colpire «ovunque» gli israeliani, «all'estero e all'interno», e dunque quello che sta accadendo in queste ore a Ramallah o a Gerusalemme potrebbe avere delle ripercussioni anche al di fuori di Israele e dei territori palestinesi. «Siamo preoccupati - confidano i responsabili della sicurezza e dell'Antiterrorismo - per eventuali gesti emulativi e simbohci». In queste ore è stata rafforzata la vigilanza agli «obiettivi sensibili» già tenuti sotto osservazione all'indomani dell'I 1 settembre: l'ex ghetto ebraico, la Sinagoga, le rappresentanze diplomatiche, commerciali ed economiche israeliane. Dunque, i nostri servizi segreti avevano segnalato il rischio di «esportazione» all'estero del conflitto israelo-palestinese. Nel loro ultimo rapporto semestrale al Parlamento, veniva delineato uno scenario preoccupante sull'evoluzione della crisi medio-orientale: «I reiterati tentativi di rilancio del dialogo israelo-palestinese sono stati vanificati da dinamiche di aperta conflittualità, scandite da sistematiche spirali ritorsive e di violenza terroristica. L'esigenza di corrispondere alle aspettative della comunità intemazionale per la ripresa del processo di pace ha solo in parte influito su scelte politiche fortemente condizionate dalla fragilità degli equilibri interni e, soprattutto, dalle pressioni dei settori più intransigenti». Se questa è la premessa, i Servizi precisano: «Hanno trovato ulteriori riscontri pregresse indicazioni attestanti il sostegno assicurato alle varie componenti oltranziste arabe in Cisgiordania e Gaza da soggetti e gruppi presenti in altri contesti nazionali, segnatamente sulla scena libanese. Consolidati legami di natura logistica e addestrativa sono parsi evolversi in forme di coordinamento operativo lasciando ipotizzare, in talu- ni casi, una partecipazione nell'arena palestinese di esogene formazioni antiisraeliane. Altre evidenze hanno posto in luce il rischio di un'esportazione delle attività violente al di fuori del teatro mediorientale da parte di organizzazioni sinora knpegnate nei luoghi di origine». Questa Pasqua sarà così ricordata per essere la più «supeiprotetta» degli ultimi anni. I servizi di sicurezza sono stati potenziati ovunque : da Milano a Venezia, da Verona e Firenze a Roma. Sotto osservazione i monumenti, le piazze delle città d'arte, ma anche aeroporti, stazioni ferroviarie, autostrade. L'allarme amplificato dalla decisione del Dipartimento di Stato americano di invitare i propri cittadini a non visitare Venezia, Firenze, Milano e Verona, per il momento non ha trovato verifiche concrete. La prima segnalazione dei carabinieri era «molto generica», anche se appariva «molto particolareggiata» per alcuni aspetti. Non veniva delineata con precisione la mappa del commando, i suoi spostamenti, le frontiere d'ingresso dei terroristi «mediorientali», l'esplosivo che avrebbero utilizzato. Non si parlava di yemeniti e di transiti dalla Francia e dalla Germania. Ma evidentemente nel corso delle indagini sono emersi alcuni nuovi particolari che comunque, verificati, non hanno finora trovato riscontri. Proprio per sdrammatizzare il clima di tensione, il ministro dell'Interno, Claudio Scajola, domenica, il giorno di Pasqua, il giorno dell'annunciato attentato, sarà a Firenze e a Venezia. Nel capoluogo toscano, il prefetto Achille Serrahadispostoil divieto di volo per gli aerei privati nella mattma di Pasqua per non intralciare il lavo ro degli elicotteri delle forze dell'ordine che controlleranno dall'alto la tradizionale festa dello «scoppio del carro». A seguire la manifestazione, con il ministro Scajola ci saranno anche i sindaci di Firenze e Venezia, Leonardo Dominici e Paolo Costa.

Persone citate: Achille Serrahadispostoil, Claudio Scajola, Leonardo Dominici, Paolo Costa, Scajola