Gli arabi approvano all'unanimità la pace saudita

Gli arabi approvano all'unanimità la pace saudita VENTIDUE PAESI OFFRONO A ISRAELE IL RICONOSCIMENTO IN CAMBIO DEL RITIRO DAI TERRITORI OCCUPATI Gli arabi approvano all'unanimità la pace saudita Al vertice in Libano baci e abbracci tra il vice di Saddam e i leader del Golfo ifarahmi Refat ILCAlRO . I paesi arabi offrono un ramoscello d'ulivo a Israele. I loro leader riuniti al vertice della Lega araba a Beirut hanno accolto all'unanimità il piano di pace saudita. In cambio del ritiro israeliano dai Territori occupati, della creazione di uno Stato palestinese e di una adeguata soluzione del problema dei profughi palestinesi, il mondo arabo è disposto a porre fine allo siato di guerra e a stabilire normali relazioni con Israele. Fulmineo il no di Hamas, che considera l'iniziativa «una resa ai nemico». L'Arabia Saudita è così riuscita a convincere gli altri 21 partner della bontà della sua proposta di pace. Il piano del principe Abdallah è stato accolto anche da regimi radicali coinè la Siria, l'Iraq, la Libia, che nel 1981 avevano fatto fallire un'analoga iniziativa lanciata dal fratello di Abdallah, re Fahd. L'offerta di Riad è divenuta un piano comune dei paesi della Lega araba che si apprestano a lanciare un'offensiva diplomatica per persuadere gh altri Stati coinvolti nella questione medioriénlale che questa ^ la phiave di vpJlta del^intripato problema. Dopo i litigi e gli scontri che avevano caratterizzato la giornata d'apertura, mercoledì, ieri i capi di Stato e i loro rappresentanti riuniti a Beirut sono riusciti a superare le divergenze e a, formulare uh documento comune in cui si chiede a Israele: 1 ) il ritiro dai Territori arabi occupati, comprese e alture del Golan e le zone, occupate nel Libano. Sud; 2) di raggiungere ima soluzione giusta e concordata, del problema dei profughi palestinesi basata sulla Risoluzione 194 dell'Onu; 3) di accettare la creazione di uno Stato palestinese indipendente nei Territori occupati nel 1967 a Gaza e in Cisgiordania con Gerusalemme Est come capitale. Una volta adempiuti questi impegni da parte dello Stato ebraico, i paesi arabi considereranno concluso il conflitto arabo-israeliano e awieranno un trattato di'pace con Israele per dare sicurezza a tutti i paesi della regione; e stabiliranno con Israele relazioni normali. Amr Mussa, Segretario generale della Lega araba, ha spiegato ai giornalisti i motivi che hanno spinto i paesi arabi ad accoghere la proposta saudita: «Consente di smascherare - ha detto - la falsa tesi secondo cui gli arabi non perseguono la pace e la legittima resistenza dei palestinesi all'occupante israeliano viene classificata come terrorismo». Ancora più esplici, to Saud al-Faisal, ministro degli Esteri saudita: «Siccome non si può' ricorre alle armi per risolvere il conflitto, è doveroso praticare la strada della diplomazia». La risoluzione finale, battezzata «Documento di Beirut», affronta anche la questióne irachena, che dopo le minacce di attacco da parte degli Usa è più che mai attuale. Si chiede il rispetto dell'indipendenza, della sovranità, dell'integrità territoriale dell'Iraq e si respingono le minacce di aggressione. A Beirut si è arrivati alla rappacificazione tra Baghdad e i paesi del Golfo: a suggello di questa intesa il vice di Saddam, Izzat Ibrahim, e il principe regnante Abdallah hanno scambiato baci e abbracci. Abbracci anche fra il premier libanese Rafik Hariri e la delegazione palestinese, che ieri è tornata nella sala della conferenza dopo aver disertato, l'altro ieri, per protesta contro la mancata trasmissione in diretta del discorso di Arafat. L'episodio aveva scatenato la protesta di molte delegazioni e provocato critiche, al punto che ieri il presidente libanese Lahoud aprendo la seduta aveva esordito dicendo che «non avrebbe mai osato impedire ad Arafat di parlare». Ma il discorso registrato del leader dell'Anp non è . stato trasmesso, malgrado le rassicurazioni date dai libanesi. Nonostante questa imita ritrovata all'ultimo momento, molti osservatori sostengono che il piano sottoscritto ieri ha già perso molta della sua incisività a causa della mancata partecipazione di troppi leader arabi al vertice.,/ ,. Rientrata la crisi con la delegazione dell'Anp tornata in aula dopo aver sbattuto la porta Saud al-Faisal: costretti alla diplomazia non potendo usare le armi per risolvere il conflitto Il ministro degli Esteri saudita, prìncipe Saud al-Faisal, in chiusura del vertice di Beirut della Lega Araba che ha approvato il plano dì Riad