L'Eni conferma il dividendo 0,75 euro per ogni azione

L'Eni conferma il dividendo 0,75 euro per ogni azione APPROVATO DAL CDA IL BILANCIO PIÙ' RICCO DEL GRUPPO L'Eni conferma il dividendo 0,75 euro per ogni azione Su Enichem i sauditi di Sabic ora prendono tempo Anche AgipPetroli verrà assorbita nella capogruppo ROMA Grandi profitti e ricco dividendo per i soci dell'Eni. Il consiglio di amministrazione del gruppo ha infatti approvato ieri il bilancio consohdato 2001 che chiude con un utile netto pari a 7.751 milioni di euro (4-34,30A). Come anticipato il 27 febbraio, il Cda ha deliberato di proporre all'assemblea ordinaria (29-30 maggio) la distribuzione di un dividendo di 0,75 euro per azione, con un incremento di circa il 7707o che colloca il pay-out a circa il 370Zo. Il dividendo sarà messo in pagamento dal 27 giugno, con stacco cedola il 24 giugno. Il Cda ha poi deliberato di proporre all'assemblea la prosecuzione del programma di acquisto di azioni proprie, fino a un massimo di 400 milioni di azioni, pari a circa il 1007o del capitale sociale per un ammontare comunque non superiore a 5,4 miliardi di euro a fronte di un limite precedente di 3,4 miliardi di euro. Verrà proposta anche l'imputazione di 1,2 milioni di euro a riserva per emissione di azioni, per consentire l'attuazione del piano di stock grani 2002. Per premiare l'impegno alla massimizzazione del valore per l'azionista da parte dei dirigenti del gruppo, il Cda ha poi deliberato di chiedere all'assemblea l'autorizzazione a disporre fino a un massimo di 15 milioni di azioni proprie da offrire in vendila ai dirigenti. Con l'approvazione del bilancio 2001 scade il mandato degli amministratori e dei sindaci della società e quindi l'assemblea procederà alla nomina dei nuovi organi. Il Cda nella sua nota ricorda che ai sensi dello statuto, un amministratore e un sindaco sono nominati con decreto del ministero dell'economia, d'intesa con il ministero deUe Attività produttive; gli altri amministratori e sindaci sono nominati sulla base delle liste, depositate presso la sede sociale e pubblicate su quotidiani, che saranno presentate dagli azionisti che da soli o insieme ad altri sono titolari di azioni con diritto di voto rappresentativi di almeno 1'l0Zo del capitale sociale. A proposito della trattativa tra Enichem e la saudita Sabic, relativo alla joint venture nel settore petrolchimico, nella nota di bilancio l'Eni ieri ha precisato che il processo di due diligence «si è concluso a fine febbraio». L'operazione però resta in stand-by: «In relazione al mutato scenario di mercato delle materie plastiche, nonché alle criticità recentemente sopravvenute in alcuni impianti oggetto della trattativa, la Sabic - si legge in una nota - ha chiesto di poter disporre di un ulteriore congruo periodo di tempo per rielaborare il business pian e che pertanto i negoziati potranno proseguire dopo tale rielaborazione». Novità in vista per AgipPetroli che si avvia a lasciare il suo molo di capofila per il downstream petrolifero e divenire, come già successo per l'Agip e per la Snam, una divisione del «cane a sei zampe». L'operazione, già ventilata nei mesi scorsi, è stata confermata ieri e di fatto conclude la razionalizzazione delle attività del gruppo petrohfero. [r. e. s.]

Persone citate: Sabic

Luoghi citati: Roma