«Presi due aspiranti kamikaze di Al Qaeda» di Paolo Mastrolilli

«Presi due aspiranti kamikaze di Al Qaeda» «Presi due aspiranti kamikaze di Al Qaeda» Bloccati in Israele, venivano dagli Usa e avevano le «lettere del martirio» Paolo Mastrolilli NEW YORK Un altro attacco suicida pronto a scattare negli Stati Uniti o in Israele? Questo è l'allarme su cui stanno lavorando gli investigatori americani, dopo l'arresto nello Stato ebraico di due cittadini di origini mediorientali, che venivano da New York. Nei loro bagagli, infatti, c'erano delle lettere di martirio, simili a quelle trovate negli effetti personali dei dirottatori dell'Il settembre. I due uomini, secondo le prime informazioni fornite dall'Fbi, venivano dalla North Carolina. Nei giorni scorsi si erano imbarcati su un volo della El Al, la compagnia di bandiera israeliana, diretto dall'aeroporto Kennedy di New York al Ben Gurion di Tel Aviv. All'arrivo sono stati fermati e interrogati dalla polizia israeliana, che ha giudicato sospetto il loro comportamento e le ragioni del viaggio. Un'ispezione approfondita dei bagagli ha portato alla scoperta che ha fatto gelare il sangue degli investigatori: i due uomini, infatti, portavano con sé delle lettere di martirio. «Quando abbiamo saputo che cosa stavate preparando - diceva un testo - il nostro cuore si è riempito di gioia. Questa è la guerra santa, nel nome e per il bene di Allah». Le autorità israeliane hanno deciso subito l'arresto dei due uomini, ma anziché tenerli nella loro custodia, li hanno rimandati sotto scorta negli Stati Uniti con il primo volo disponibile. I due sospettati adesso si trovano già in un carcere della Virginia, dove gli agenti dell'Fbi li stanno interrogando per capire quale fosse il loro piano. Le piste seguite sono almeno tre. La prima è che i due uomini fossero coinvolti in un complotto simile a quello delle Torri Gemelle e del Pentagono, che doveva scattare nello stesso periodo o comunque nei mesi scorsi. Le misure preventive, adottate dalle autorità americane dopo l'I 1 settembre, hanno impedito l'attuazione del loro piano, e quindi i sospettati hanno deciso di tornare in Medio Oriente. Questa tesi si scontra però con la scelta di un volo della El Al, certamente il meno sicuro per dei terroristi arabi. Un'altra ipotesi quindi è che i due uomini avessero intenzione di colpire proprio sull'aereo, durante il viaggio tra gli Stati Uniti e Israele, ma che qualcosa abbia poi impedito loro di agire. La terza possibilità, infine, è che fossero collegati ad Hamas e alla Jihad Islamica, e il loro obiettivo fosse nello Stato ebraico, per colpire target locali o interessi americani nella regione. Un'operazione del genere avrebbe un significato particolare in questo momento, mentre l'inviato del presidente Bush Anthony Zinni sta cercando di convincere israeliani e palestinesi a firmare una tregua e riprendere il dialogo. Qualunque fosse l'obiettivo finale dei due uomini, l'arresto confermerebbe anche i timori, espressi in varie occasioni dalle autorità americane, sulla presenza nel territorio degli Stati Uniti di cellule terroristiche dormienti, ma pronte a colpire. Il Ministero della Giustizia, l'Fbi e il responsabile della sicurezza interna Tom Ridge hanno lanciato vari allarmi nei mesi scorsi, mettendo il Paese in uno stato d'allerta permanente, perché credono che alcuni seguaci di Osama bin Laden stiano ancora preparando nuovi attacchi.

Persone citate: Anthony Zinni, Ben Gurion, Bush, Kennedy, Osama Bin Laden, Tom Ridge