Fra urla e insulti tornano i riti della Prima Repubblica

Fra urla e insulti tornano i riti della Prima RepubblicaA PARMA SI E' RISCHIATO LO SCONTRO FISICO TRA 8 POPOLARI E LA PATTUGLIA DEI DEfVlOCRATIO Fra urla e insulti tornano i riti della Prima Repubblica L'«uscita» di Parisi scatena i congressisti. «Arturo! Arturo!» «E1 un codardo!» «Fuori i provocatori!» «Ci vorrebbe Fanfani...» reportage Giovanni Cerniti inviato a PARMA ARTURO! Arturo! Arturo!». «E'un codardo!». «E tu sei uno stronzo!». «Dovreste ringraziarlo e nemmeno lo citate». «Così impara: perché se n'è tornato a casa?». «Perché questa è una presa in giro». «Ma che figura facciamo!». «Siamo sempre i soliti...». «Siete sempre i soliti democristiani!». «Arturo ! Arturo I ». «Bromuro!». «Ahia! Tieni giù le mani». «Fuori i provocatori!». «Imparate la democrazia!». «Sono caduto, mi fai male!». «Arturo! Arturo!». «Fuori!». «Ci vorrebbe Fanfani...». «Ar-tu-ro!». «Dai, Pierluigi, svegliati: comincia a parlare!». E che può dire, adesso che è al microfono, Pierluigi Castagnetti? In platea c'è Antonio lannamorelli, il segretario dei Giovani Popolari, che non si è ancora rialzato: altro che petali e margherite, ha rischiato pedate. Nando Dalla Chiesa sta ancora urlando: «Non avete avuto nemmeno il coraggio di nominare Parisi! Vergogna!». La pattuglia degli Asinelli, gli amici di Arturo, è circondata. Tlsènatore Rino Piscitello si è già arreso: «Minehiate, non esageriamo». Marina Magistrelli si stringe nella sciarpina azzurra: «Questo è il disagio dei nostri, non è una protesta organizzata». Dal palco Francesco Rutelli sembra assente: non vede, non sente, non fiata. Dalla Chiesa insiste: «Volete rimuovere Parisi, non avete molta familiarità con la democrazia!». E che può dire Castagnetti? «Anche questo dimostra che il nostro è un congresso vero, vivo». Fin troppo, contento lui. «Congresso? Non è certo quello che ci aspettavamo», risponderà Dalla Chiesa. Perché dal palco la possono raccontare come vogliono, come piace a Rutelli o a Franco Marini o a Castagnetti. Ma quel che si era visto il primo giorno - i Popolari di qua, i Democratici di là, gli ex di Mastella dappertutto e i Diniani non si sa - all'ultimo giorno ha rotto gli argini del buonismo di facciata e del nuovo che avanza e non arriva mai. Parisi e i democratici sognavano una Margherita dai petali leggeri? Dal congresso si svegliano con Margheritone, un partitone con segretari provinciali, esecutivi, tessere e signori delle tessere, correnti. '. Nel suo genere, un capolfivoro di scuola democristiana. E mentre Castagnetti comincia a paHare basta osservare le mosse di Franco Marini, frenetico e divertito come un ragazzino, la spilletta dell'agnello marsicano sulla giacca. Mentre Rutelli latita e i 2518 delegati smettono di azzuffarsi scende dal palco e convoca con un cenno i fedelissimi. Sussurro all'orecchio: «Fate il giro e avvertite tutti, bisogna applaudire Castagnetti cos'i quelli la smettono». Via. Basteranno cinque minuti. Poi, con un bel ghigno. Marini avrà modo di spiegare come non sia vero che Parisi ce l'abbia con lui, e nemmeno con Rutelli ormai infagottato dalle lane democristiane. Peccato che una domanda così, a Marini, nessuno l'aveva ancora posta. «Ma io l'ho anticipata!». Anche Castagnetti ha capito che bisogna sopire. Al microfono cita «Arturo» e i 2518 petali applaudono tutti, «Vedete? - fa Marini - stiamo uniti, siamo uniti...». E finirà che Arturo Parisi passa per un bizzarro signore dagli umori instabili. «E' stressato e bisogna capirlo, ha un figlio che non sta bene», dice il rutelliano Roberto Giachetti. In prima fila Chiaco De Mita la prende da lontano: «Gli uòmini "Hatino ancfiB^TffÓVi, alcuni h perdono e,, altri'^i rinsaldano. Voglio immaginare che il disagio si reciifféri))/Immaginare? Marini ne è già sicuro: «Per me basterebbero dieci minuti. Aspetteremo un po' e vedrete che tutto si sistema». Agazio Loiero è un fulmine: «E' già tutto a posto, non sentite che al microfono sta già parlando un amico di Parisi?». Sarà, ma Dalla Chiesa e gli altri stanno meditando se andare o restare e nei corridoi del PalaCassa fra i petali riprende la baruffa. Il delegato Fausto Libori strepita: «Qui c'è qualcuno...». Chi? «Qualcuno che non rispetta i patti. Nel suo intervento Maurizio Fistarol doveva ringraziare Arturo e non l'ha fatto». Colpa di Fistarol, dunque. «No. Colpa di qualcuno». Chi? «Qualcuno». Castagnetti? «Si è preso i fischi solo perché è intervenuto subito dopo Fistarol». E ci vuole Franco Monaco per avvicinarsi al colpevole: «Qualcuno che si muove nella Margherita come un corpo organizzato». I Popolari di Marini e Castagnetti, suvvia. Che hanno scalciato gli Asinelli e Parisi, hanno indebohto Rutelli e ora rischiano le invidie e gelosie degli altri ex de. Al congresso della Margherita tornano a fiorire parole antiche e padri nobili, la prudenza e Fanfani, nostalgie e consuetudini. All'ex forlaniano Enzo Carra la regia di Franco Marini ha ricordato l'irruenza del suo mentore, Carlo Donat-Cattin. «Come diceva Fanfani "chi ha più prudenza la adoperi". Nessuno doveva essere così poco prudente da voler affrontare questioni organigrammatiche all'inizio di questo cammino». Ecco, perché, voler insistere sugli incarichi nella Margheri¬ ta ben sapendo che Parisi non l'avrebbe mandata giù? Per leggere sui giornali di oggi che la Margherita è già divisa? Marini ghigna ancora: «Questo problema non esiste proprio, a noi Parisi va benissimo. Non gli ho ancora parlato, ma ci capiremo. Siamo uniti, stiamo uniti...». Massi che finirà così. Lo dice, lo deve dire pure Rutelli: «Ad Arturo ho voluto bene come ad un fratello e so che resterà con noi». Anche se gli amici di Parisi non gradiranno neppure la votazione. Doveva essere a scrutinio segreto, ma l'aria che tira consiglia f anf aniana prudenza: meglio, un blitz sullo statuto e passare alla dichiarazione di unanimità, tanto Rutelli è - il candidato unico. Monaco e Magistrelli si guardano stupiti. «Cooosa?». Tempo scaduto, già fatto, Rutelli già eletto Presidente. E per dimenticare Parisi il gran finale è alla Jovanotti: «Sarò il garante di un impasto di culture e differenze, noi la mettiamo e la metteremo sempre in positivo». Tutti a casa e Rutelli in televisione: «Saremo il partito del futuro!». Aspettando Arturo. La contestazione prò Parisi nella platea del congresso della Margherita di Parma mentre parla Castagnetti: a sinistra sì riconosce Nando Dalla Chiesa

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