Turco: girotondi benedetti ma noi non ci accodiamo

Turco: girotondi benedetti ma noi non ci accodiamo PARLA L'EX MINISTRO DIESSINO Turco: girotondi benedetti ma noi non ci accodiamo «Non concordo con tutte le tesi dei movimenti però non c'è riformismo senza partecipazione» intervista ROMA LIVIA Turco, della segreteria ds, ex ministro della Solidarietà sociale, è convinta che il suo partito sia in fase di rimonta e che tutte le iniziative spontanee che sono sorte in questi ultimi tempi, dai girotondi in poi, contribuiscano a rivitalizzare l'Ulivo. Ma dà ragione a Massimo D'Alema, il quale nell'intervista pubblicata ieri sul nostro giornale, nega che vi siano due sinistre, una di piazza e l'altra "istituzionale". Onorevole Turco, che cosa fanno i ds? Un giorno si accodano alla Cgil, che è ancora in grado di portare grandi folle in piazza, un altro vanno a fare i girotondi con Nanni Moretti? «Noi veramente abbiamo una nostra politica. Per esempio, per quel che riguarda il lavoro, secondo me è giusto che i partiti del centrosinistra non svolgano solo un ruolo di sostegno alla piattaforma sindacale, ma che portino avanti le loro proposte, cosa che stanno già facendo in Parlamento, dove ci stiamo battendo su tre punti: Statuto dei diritti del Lavoro, riforma degli ammortizzatori sociali e reddito minimo di inserimento per chi è in condizioni di povertà». Il presidente del suo partito. Massimo D'Alema, sostiene che le forze politiche commetterebbero un errore se si mettessero a inseguire i girotondi. Lei che cosa ne pensa? «Io ritengo che queste forme di partecipazione spontanea siano benedette. Per noi sono manna dal cielo. Non c'è riformismo senza partecipazione. Del resto, vorrei ricordare che fu lo stesso D'Alema a dire - e aveva ragione - che noi al govemo abbiamo sbaghato perché abbiamo praticato un nformismo dall'alto». Insomma, per lei tutte queste manifestazioni spontanee sono le benvenute. «Sì, ma vorrei aggiungere due cose. La prima: non tutte le tesi propugnate dai protagonisti di questi movimenti mi trovano d'accordo. Per esempio, io contrasto fortemente la linea di personaggi come Paolo Flores D"Arcais». Il quale, guarda caso, è anche uno dei bersagli preferiti del presidente del suo partito. «E D'Alema ha ragione anche quando spiega che non esistono due sinistre, una di piazza e una, per così dire, istituzionale. Comunque vorrei ricordare che il presidente dei ds non ha mai attaccato i girotondi, il suo è un discorso più articolato. Con quei movimenti, D'Alema interloquisce: non dimentichiamoci che è andato, da solo, a Firenze, a confrontaci con i "professori". Ciò detto, il compito dei partiti non è solo quello di assecondare i movimenti». E che altro dovrebbero fare i partiti? «Da coloro che partecipano a queste iniziative ci viene innanzitutto richiesto di fare un salto di qualità. Ci viene cioè richiesto di tornare ad avere capacità di proposta. Solo in questo modo, d'altra parte, noi possiamo tornare a vincere e a governare. Dobbiamo convincere gli italiani che le poUtiche di Berlusconi sono sbagliate e che quelle del centrosinistra sono mighori». Sembra facile a dirsi. «Ma noi abbiamo già cominciato ad avviarci lungo questa strada. Il nostro scopo è quello di avere un progetto politico alternativo per la guida del Paese. Come fu nel '96, anche se adesso la situazione è diversa. E per ottenere questo scopo dobbiamo venire incontro a un'altra richiesta che parte dal nostro mondo. In tutte le manifestazioni, nei girotondi come sabato, al circo Massimo, ci chiedono: "unità, unità"». D'Alema insiste sulla necessità di fare tuia politica riformista. Ma che ha a che vedere il riformismo con tutte queste manifestazioni? «Molto. Il riformismo non è una formula arida, ma parla ai sentimenti della gente, perché significa occuparsi di cose che stanno a cuore agli italiani: sanità, politica del lavoro, immigrazione, scuola...», [m.t.m.] «I partiti del centrosinistra non svolgono solo un ruolo di supporto alla piattaforma sindacale Stiamo portando avanti le nostre proposte sulla legislazione del lavoro» Livia Turco

Persone citate: Berlusconi, D'alema, Livia Turco, Massimo D'alema, Nanni Moretti, Paolo Flores

Luoghi citati: Firenze, Roma