Il Portogallo vira a destra di Gian Antonio Orighi

Il Portogallo vira a destra IL PSD DI JOSE' MANUEL DURAO BARROSO VINCE, MA NON STRAVINCE Il Portogallo vira a destra Socialisti sconfitti dopo sei anni di monocolore Gian Antonio Orighi MADRID Dopo sei anni e mezzo di governo monocolore socialista, il Portogallo svolta a destra. I risultati ufficiali indicano che il «psd» (socialdemocratici, nonostante il nome di centro-destra) di José Manuel Durao Barroso ha vinto nettamente le elezioni pobtiche anticipate a turno unico tenutesi ieri tra le ore 8 e le 19.1 «Soocias-Democratas» si aggiudicano il 40,1 percento dei voti e 101 seggi sui 230 della «Assembleia da Repùblica», il parlamento unicamerale di Lisbona. Il ps, i socialisti di Eduardo Ferro Rodrigues, con il 37,90Zo, registrano una secca sconfitta. Buoni anche i risultati del pp, i popolari di Paulo Portas, che diventa il terzo partito del Paese e formerà il governo con Durao Barroso. I comunisti del edu arretrano mentre gli estremisti di sinistra del be guadagnano briciole. I risultati, basati su 4250 circoscrizioni elettoraH su 4252, sono arrivati alle 23,35, dopo imo spoglio al cardiopalma. I primi exitpoli delle 20 sfornati dalla tv statale «Rtp» e della «Universidade Católica», davano infatti psd e ps quasi alla pari, a un solo punto di distanza. Ma già dalle 22,30, le bandiere arancioni del partito di Durao Barroso sventolavano all' hotel Meridiem di Lisbona, la sede elettorale del psd. La vittoria del centro destra è notevole: guadagna il 7,80Zo rispetto alle ultime pobtiche del '99 e 21 deputati al Palazzo di Sao Pento. Ma non ottiene quella maggioranza assoluta che ricercava. L'astensione è stata larga, del 37,207o. I socialisti di Ferro Rodrigues, che già avevano subito una autentica deb ^ ade nella amministrative di appena tre mesi fa, perdono il 6,20Zo e 20 deputati. Ilpp (destra), nonostante l'appello al «voto utile» del psd, guadagnano a sorpre- sa mezzo punto (nel '99 avevano r8,307o) pur perdendo, per il sistema maggioritario, un seggio e si assestano su 14 deputati. Ma saranno determinanti per formare il governo. I comunisti del edu, il più ortodosso d'Europa, passano dal 90Zo delle legislative di tre anni fa al 70Zo, e si aggiudicano 5 deputati in meno dei 17 che avevano alla «Assembleia». Infine il «Blocco di Sinistra», ima specie di «Lotta Continua», passa dal 2,5 al 2,8 e da 2 a 3 deputati. Ferro Rodrigues, 52 anni, ministro uscente del Lavoro, è comparso davanti alle telecamere poco dopo mezzanotte per complimentarsi con Durao Barroso per la sua vittoria. Scuro in volto, non ha fatto autocritica su una delle armi che ha regalato al centro-destra: la sua proposta di formare un governo con i comunisti. Un «fronte popolare» che avrebbe reso impossibile la govemabUità del Paese, visto che arrivano per il Portogallo tempi di duri sacrifici. «Le sinistre hanno comunque il 480Zo dell'elettorato», ha detto con orgogbo Ferro. Ma la delusione era evidente. Durao Barroso, che ha sì vinto, ma non stravinto come voleva, in campagna elettorale ha usato a man bassa la spauracchio del «pericolo comunista» che minacciava il «frónte popolare». Avvocato con master in Economia, 46 anni, ex ministro degb Esteri con l'ultimo governo conservatore di Cavaco Silva dal '93 al '95, ex maoista ai tempi della «Rivoluzione dei garofani» del 74, il leader del centrodestra ha di fronte a sé una strada non facile. Perché il Portogallo che eredita dai sociabsti del premier uscente Antonio Guterres (che si era dimesso a sorpresa da candidato dopo la sconfitta nelle amministrative del dicembre scorso, quando il ps aveva perso tutte le principaU città del Paese) vive una crisi economica molto grave. «Il Portogallo dovrà prendere decisioni impopolari perché la crisi non ammette più ritardi», ammoniva la settimana scorsa Vitor Constando, governatore della Banca del Portogallo. Infatti, nonostante la marea di soldi che arrivano da Bruxelles (56 miliardi di euro dall'86), il deficit pubbbeo viaggia al 2,20Zo, il pil del 2001 è sceso all'1,7%, l'inflazione cavalca al 4,40Zo (la più alta della Uè). Ed era stata proprio la crisi economica a cacciare il psd all'opposizione ner95. Durao Barroso promette di rimettere in sesto i conti pubbbei, di tagbare le imposte per rilanciare l'economia, tagli alle pensioni e alle spese sanitarie. Insomma austerità. Misure che hanno trionfato nella Spagna popolare di Aznar, che però ha aumentato i contributi allo Stato sociale. Cosa quest'ultima che Durao Barroso non si potrà permettere. José Manuel Durao Barroso