«Il latte di otto giorni non è fresco» di Daniela Daniele

«Il latte di otto giorni non è fresco» INTERVENTO DEL MINISTRO DOPO UN ESPOSTO DEL CODACONS: «VI INVITO A RISPETTARE LA LEGGE» «Il latte di otto giorni non è fresco» Diffida di Alemanno alle aziende produttrici Daniela Daniele ROMA Se «mamma dice che è ancora fresco» all'ottavo giorno, non era fresco neanche al primo. O, perlomeno, non si poteva vendere con quella dicitura perché si trattava di latte microfiltrato, con scadenza a lungo termine. Una lettera diffida in tal senso è stata trasmessa dal ministro delle Politiche Agricole, Gianni Alemanno, alle aziende produttrici che vengono sollecitate al «rigoroso rispetto» della normativa vigente, descritta nella legge 169 dell'89. Intervenendo alla conferenza economica di Confagricoltura, Alemanno ha annunciato di aver costituito, d'intesa con il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, ima commissione di tecnici che avranno l'incarico di esaminare le caratteristiche del latte prodotto con procedimenti diversi da quelli definiti dalla legge in vigore e di valutarne le relative compatibilità. «La legge dell'89 - ha detto Alemanno - rappresenta la massima garanzia per il consumatore e, nello stesso tempo, la migliore tutela per la valorizzazione della produzione italiana». L'uso della denominazione «latte fresco» è, pertanto, riservato al prodottoche ' rosamenti^Hocedi-, ^ anqpri^ «Comunttós isuacaì^fhMlfiaà iri: i, non ci sarà una linea dura. Agiremo conia Opportuna flessibilità per non creare danni U mio è un invito a rispettare la legge che c'è e, quindi, finché non ci saranno nuovi atti e nuove circolari in materia non sarà possibile commercializzare questo tipo di latte come fresco». Contraria a eventuali ritocchi alla normativa si dichiara la Confederazione italiana agricoltori. «Giù le mani dal latte fresco - ammonisce il presidente. Massimo Pacetti -. Questo prodotto viene regolato da una legge valida che non va assolutamente toccata». La Cia si batte «per la difesa del latte fresco» e sostiene che non si può definire tale un prodotto che viene lavorato due volte e sottoposto a processi di microfiltrazione. «Vorrebbe dire - aggiunge Pacetti - prendere in giro i consumatori, alterare il mercato e danneggiare i produttori italiani». E conclude: «Una cosa deve essere, comunque, chiara: la qualità del latte si fa nella stalla e non attraverso i processi di trasformazione». Per meglio sottolineare il senso della rivendicatone, ieri mattina la Cia, insieme con Legambiente, ha offerto una prima colazione a base di biscòtti e cappuccino davanti alla Camera, a parlamentari e passanti incuriositi: un banchetto allestito in piazza per degustare un autentico cappuccino italiano, preparato con caffè espresso e latte fresco. A difesa della legge, «che garantisce appieno la qualità assoluta del latte fresco pastorizzato italiano, vero e proprio fiore all' occhiello, in tutt'Europa, della nostra produzione», si è espresso anche il presidente della Commissione agricoltura della Camera, Giacomo De Ghislanzoni Cardoli. I Verdi, intanto, promettono battaglia. La senatrice Loredana De Pretis ha presentato un esposto all'Antitrust in merito alla turbativa di mercato e al carattere ingannevole della pubblicità di prodotti che usano, impropriamente, la dicitura latte fresco". «L inerzia e le divisioni del Governo sul problema - accusa De Pretis - stanno configurando un mercato nel qua¬ le i gruppi industriali dominanti possono stravolgere le regole stabilite e riscriverle a loro vantaggio, supportati dalla prepotenza di campagne pubblicitarie ingannevoli». La guerra del latte rischia di finire in tribunale. Il Codacons, infatti, ha presentato un esposto a 102 Procure della Repubblica di tutta Italia contro la Parmalat,. l'azienda che produce il "Frescoblu", ipotizzando il reato di truffa in commercio. L'associazione dei consumatori ritiene, infatti, ingannevole la pubblicità del prodotto e chiede un intervento dell' autorità Antitrust affinchè ne blocchi la continuazione e stabilisca sanzioni nei confronti dell' azienda. Dura lettera del ministro Alemanno alle aziende che producono il latte «fresco per otto giorni»

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