Lite sull'occupazione dì Ramallah

Lite sull'occupazione dì Ramallah Lite sull'occupazione dì Ramallah Il ministro della Difesa sull'orlo delle dimissioni contro Sharon Aldo Baquis TELAVIV Nel corso di una drammatica seduta del Consiglio di difesa israeliano il premier Ariel Sharon ha ieri severamente redaiguito il ministro della Difesa Benyamin Ben Eliezer - «reo» di aver allentato per alcune ore la pressione militare su Ramallah - e ha subito ordinato all'esercito di riprendere l'offensiva. Ben Eliezer, secando la radio militare, ha minacciato le dimissioni. Foiba accettato il parere del premier e in serata i mezzi blindati israeliani hanno occupato la centrale Piazza Manara e sono tornati a minacciare da vicino l'ufficio del presidente palestinese Arafat. L'incidente - avvenuto alla vigilia della spola diplomatica del mediatore Usa Anthony Zinni - testimonia la fortissima pressione cui è sottoposto l'esecutivo israeliano, che da un lato riceve appelli alla moderazione da parte degli Stati Uniti, dell'Unione europea e da Kofi Annan, dall'altro deve dare prova di fermezza per rassicurare una opinione pubbhca interna disorientata per il ripetersi di attacchi terroristici. Ieri, mentre l'esercito israeliano manteneva una frate pressione non solo a Ramallah ma anche a Betlemme, Kalkilya e nel campo profughi di Jabalya, i palestinesi non hanno rinunciato a sferrare nuovi attacchi. Al valico di Kissufim (Gaza) un uomo-bomba-palestinese è stato ucciso poco prima che entrasse in azione accanto a una postazione militare israeliana. A Ramallah un secondo kamikaze è stato catturato mentre si accingeva a partire per fare un attentato a Gerusalemme. A'Nahliel, in Cisgiordania, un palestinese è riuscito a penetrare nell'abitato e ad accoltella¬ re due coloni, uno dei quali è grave. All'occupazione dì Ramallah le autorità israeliane hanno attribuito un carattere di operazione preventiva, resasi necessaria per impedire nuovi attentati terronstici in fase avanzata di gestazione. Ma per i palestinesi rappresenta un evidente tentativo da parte Sharon di piegare la leadership dell'Anp. (Sharon vuole proseguire nei suoi piani razzisti e terroristici - ha esclamato Arafat in un'intervista televisiva - GU israeliani si comportano come nazisti». Al suo arrivo oggi a Gerusalemme Zinni troverà dunque animi esasperati, certamente non inclini a concessioni diplomatiche. Da parte palestinese è stato formalmente chiarito ieri che non si-potrà nemmeno affrontare la questione del cessate-il-fuoco nei Territori fintanto che gran parte di Ramallah resta sotto l'occupazione militare israeliana. Israele, dal canto suo, resta esposto alla minaccia del terrorismo anche nelle sue retrovie più remote, come ad esempio il kibbntz Matzuvà, a pochi chilometri da Naharya e dal confine con il Libano, dove martedì due guerriglieri hanno combattuto per ore contro reparti militari israeliani dopo aver ucciso sei israeliani, in gran parte civili. L'operazione è stata rivendicata dai martiri di AlAqsa-una formazione affihata ad Al Fatah - ma i re sp onsabili militari israeliani ritengono possibile che essa sia stata condotta da guerriglieri sciiti Hezbollah, o da palestinesi giunti dal Libano meridionale. Ancora ieri lo sceicco Hassan Nasrallah ha dichiarato che la sua organizzazione «non può restare impassibile di fronte ai crimini compiuti dai sionisti» e ha minacciato di intraprendere presto operazioni «volte a rafforzare il morale dei palestinesi». i Un'ispezione sul terreno a Matzuvà è bastata a esperti militari israeliani per notare che i due guerriglieri h^nno agito in un'area che era visibile a occhio nudo da un fortino del Libano meridionale dove sono dislocsjti guerrigheri Hezbollah e, forse, consiglieri militari iraniani. Sul cadavere cu uno è stato inoltre trovato un telefono cellulare con cui probabilmente aveva mantenuto i contatti con i pròpri mandanti. Indumenti dati appesi, in bella vista, sui i di un albero hanno fatto pensare égli investigatori che i due guerriglieri abbiano inteso inviare messaggi ip codice a chi forse seguiva il loro attacco con binocoli. Infine ha destato sorpresa il fatto che i due guerrijlieri disponessero di pistole col si- eiiziatore, con le quah hanno sistematicamente freddato le loro vittimei Al premier è stato riferito ieri che non si può escludere la presenza di altre cellule analoghe in Galilea, o altrove. Di fronte alla minaccia del teirorismo, il rabbuiato israeliano ha ieri organizzato una giornata nazionale di ienitenza é digiuno. E in serata gliaia di israehani sono convenuti davanti al Muro del Fianto di Gerusalenjme per invocare l'aiuto dell'Onninte.

Persone citate: Anthony Zinni, Arafat, Ariel Sharon, Ben Eliezer, Fatah, Hassan Nasrallah, Kofi Annan, Sharon Aldo Baquis