Le Corbusier in viaggio tra le donne di Spagna: l' architetto disegna il mestiere di vivere

Le Corbusier in viaggio tra le donne di Spagna: l' architetto disegna il mestiere di vivere Le Corbusier in viaggio tra le donne di Spagna: l' architetto disegna il mestiere di vivere RECENSIONE Carlo Olmo DOPO il grande sforzo critico che si produsse attorno all'anno centenario ( 1987), la pubblicistica sul più conosciuto architetto del XX secolo. Le Corbusier, ha conosciuto sviluppi soprattutto antiquari. Ultima, in ordine di tempo, la ristampa anastatica dei Carnets dei viaggi in Spagna (1928-1932), raccolti e curati da Juan José Lahuerta per l'Electa, in collaborazione con La Fondation Le Corbusier. Materiali che aiutano, come gli altri Carnets già pubblicati, a partire dal più noto, quello del Voyage d'Orient, soprattutto a meglio chiarire la biografia dell'architetto di La Chaux de Fonds. Questi testi sono utili soprattutto per precisare curiosità, interessi all'apparenza estemi alla sua professione. Nel caso del minuto lavoro di Lahuerta, come già nel lavoro di Stanilaus von Moos su Algeri, riemerge come tema non risolto di un mestiere di vivere, rappresentato troppo spesso come lineare e trionfalistico, il rapporto con l'universo femminile. Ancor più dei contributi volti a precisare linguaggi figurativi, strategìe progettuah, modi di osservare architettura e natura, questi preziosi volumi consentono cioè di entrare nel mondo privato di Le Corbusier, concorrendo a definire (e a rilanciare) un genere quasi letterario: le vite d'artista. Strategie editoriah che consentono anche di consolidare l'interesse per il collezionismo di architettura e animano il mercato soprattutto dei disegni dei maestri dell'architettura, in primo luogo contemporanea. Profondamente diverso è il caso del testo di Alexander Tzo- nis. Le Corbusier. La poetica della macchina e della metafora, pubblicato da Rizzoli. Docente dì Teoria dell'Architettura all' Università di Delft, Tzonis è oggi uno dei critici più attenti alle vicende dell'architettura contemporanea. Il testo sì propone come monografia, scandita per temi, del lavoro architettonico dell' architetto franco svizzero. RECENCaO Costruito, anche editorialmente, per far risaltare ì disegni, che Tzonis, d'altro canto, ha contribuito a diffondere come direttore editoriale della Garland Architectural Archives (con la pubblicazione dei 32 volumi degli elaborati grafici di le Corbusier), il testo si presenta con scansioni critiche molto forti. L'interesse di Tzonis è soprattutto per gh schemi compositivi utilizzati da Charle Edouard Jeanneret nella sua ricerca progettuale e, ancor più, per i caratteri «lirici» delle scelte distributi- SIONE o o ve e costruttive, via via elaborate negli anni. Una scelta che viene sottolineata anche dai tìtoli che l'autore dà ai suoi capìtoli: «forgiare gh strumenti di un'epoca» o «palazzi, grattamari e sogni virgiliani». Il libro di Tzonis si presenta come un racconto, preciso nei suoi riferimenti alle opere progettate e costruite, attento ai complessi rapporti tra Le Corbusier e la committenza. Una scrittura diretta, priva di note, quella del direttore del direttore del Design Knowledge System olandese, con una bibUografia finale scarna, in parte lacunosa. Un testo che è indirizzato ad un lettore che voglia introdursi, in maniera documentata all'opera del maestro per eccellenza dell'architettura del XX secolo, un testo utile anche per una didattica dei primi anni dei percorsi universitari. Un libro che ripropone anche una discussio¬ ne, oggi aperta in tutte le università italiane (in questo caso ultime arrivate, solo per la resistenza dei nostri licei ad un processo di omologazione culturale già molto avanzato, in quasi tutto il mondo occidentale). In epoca di specìalismi sempre più diffusi (e vincenti, soprattutto sul piano delle carriere accademiche), chi scrive (e come sì scrivono) testi che offrono quei quadri di riferimento, quell' intrecciarsi di culture, mestieri, pratiche che sole consentono di formulare un giudizio non frammentario, nel caso specifico, di un'architettura? Un problema che è insieme culturale e politico, nel senso pieno del termine. Lasciare alla possibile ricomposizione del singolo (studente, professionista, persona colta) il compito di fabbricarai gh «arnesi» per ricollocare un'opera, un personaggio, un movimento nel quadro più generale delle vicende che interessano quel periodo e quella produzione culturale, significa davvero privilegiare ancor di più chi gh strumenti critici liba già. Il libro di Tzonis offre una prima, possibile risposta, come altri testi della collana della Rizzoli, in particolare quelli su Frank Lloyd Wright o Santiago Calatrava. La discussione tuttavia, anche sulla formula scelta, è tutta da sviluppare e costruire. I «CARNETS ESPAGNE» 1928-1932 IN RISTAMPA ANASTATICA E UN PROFILO CRITICO DI TZONIS PRECISANO IL RAPPORTO TRA MONDO PRIVATO, RICERCA PROGETTUALE E COMMITTENZA Due disegni di Le Corbusier tratti dai «Carnets» dei suoi viaggi in Spagna tra il 1928 e il 1932, un documento che permette di cogliere il volto più privato del celebre architetto Le Corbusier Espag ne,Ca rnets a cura dì Juan José Lahuerta f/erta - Fondation Le Corbusier, « 754,94 Alexander Tzonis Le Corbusier, Rizzoli, pp. 240, e 24 DOCUMENTO E SAGGIO

Luoghi citati: Algeri, Spagna