«II problema dei tir è stato risolto» di Roberto Ippolito

«II problema dei tir è stato risolto» «PIÙ' MERCI VIAGGERANNO SU ROTAIA MA SOLO QUANDO Ci SARANNO TUTTE LE CONDIZIONI, E CI VORRANNO 20 ANNI» «II problema dei tir è stato risolto» Il ministro Lunardi: il traforo è sicuro e il traffico contingentato intervista Roberto Ippolito inviato a PALERMO IL giorno tanto desiderato è finalmente arrivato. Ma il ministro delle infrastrutture Pietro Lunardi non riesce a nascondere i molti motivi della sua amarezza nel momento in cui riapre dopo tre anni il traforo del Monte Bianco. Si trova perfino molto lontano dalla galleria: è a Palermo, impegnato in uh convegno della Confindustria dedicato al Mezzogior¬ no. Da qui Lunardi riflette sull'attentato contro un'auto compiuto la scorsa notte all'imboccatura in Francia, sulle proteste contro il passaggio dei tir e sulle esigenze dell'economia per il trasporto delle merci. Ministro, la riapertura del Monte Bianco è dunque segnata da un attentato? «Si tratta dei soliti segnali con ì quali si manifestano gli intemperanti». E come valuta le proteste contro il passaggio dei tir? «Le manifestazioni erano prevedibili. Sono organizzate da una piccola minoranza di persone che sono contrarie allo sviluppo dell'Italia. Mi auguro che il paese non debba pagare successivamente per le loro iniziative». Il problema dei tir (ovvero l'eccessiva pressione sulla strada) però è reale, no? «Il problema dei tir c'è sempre stato. Ma non è così drammatico come viene descritto. Adesso il traforo è pronto, prima non era sicuro. Se la mobihtà è fluida non ci sono particolari preoccupazioni per l'inquinamento. In ogni caso è stata presa la decisione di contingentare il traffico dei tir». E' una misura sufficiente? «Non potranno attraversare il traforo più di tanti veicoli pe¬ santi. Per i tir è prevista l'alternanza deUa direzione di marcia ogni ora». Quindi il 18 marzo il traforo sarà aperto anche ai camion? «Il 18 marzo il traforo del Monte Bianco sarà regolarmente aperto anche al passaggio del tir». E l'obiettivo di trasferire le merci dalla strada alla ferrovia? «Più merci viaggeranno con i treni, ma soltanto quando ci sarà una risposta adeguata. Prima che l'Italia sia pronta per questa svolta, trascorreranno però almeno venti anni. Lentamente noi stiamo gestendo questa operazione di cambiamento». In che modo? «Il govemo, attraverso il Cipe, ha impegnato 12 mila miliardi per i trafori ferroviari, il Brennero e l'Alpetunnel e solo 350 miliardi per i valichi stradali. La differenza di attenzione è quindi evidente confrontando i due diversi importi. Ecco la dimostrazione della tendenza concreta ad andare verso il trasporto su rotaia per le merci. Però servono anni e anni come ho già detto per ottenere il risultato atteso». E nel frattempo? «Nel frattempo dobbiamo utilizzare i valichi aperti. Altrimenti ammazziamo l'economia: non è pensabile di tener ferme le merci. Le conseguenze per le imprese sarebbero davvero gravi». Ministro, è soddisfatto dell'apertura del Monte Bianco? «No, non sono affatto soddisfatto. Io avrei aperto il traforo del Monte Bianco molto tempo prima. Ma ho dovuto subire e accettare tutte le imposizioni che hanno provocato alì'allungamento della chiusura».

Persone citate: Lunardi, Pietro Lunardi

Luoghi citati: Francia, Italia, Palermo