La City annega nelle Campbell di Mario Fortunato
La City annega nelle Campbell-:-'",,:H^i,:^;s: L'ARTECONTEMPORANEA SEDUCE LA CAPITALE BRITANNICA La City annega nelle Campbell Code per le mostre di Warhol e Testino Mario Fortunato LONDRA capitale dell'arte feontemporanea? Sembra proprio di sì. Basta dare un'occhiata a Time Out, giornale-bibbia di ogni londinese. Oppure, ancora più semplicemente, fare due passi per la città. Da poco ha aperto alla Rovai Academy la grande mostra intitolata Paris. Capital of the Arts. 1900-1968, un resoconto fascinoso e pieno di spunti su quello che è stato forse il più grande centro propulsivo della creatività europea del secolo appena trascorso: la Parigi dei Picasso, Dali, Duchamp, Chagall, Kandinsky, Giacometti, Calder, fino a Ellsworth Kelly e Niki de Saint-Phalle. E senza trascurare la musica, la letteratura, la fotografia, l'architettura. Un'autentica mostra-monstre che rimairà a Londra lino al prossimo 19 aprile per spostarsi poi al Museo Guggenheim di Bilbao. Divisa per settori tematici, che equivalgono ognuno a un quartiere parigino (Montmartre, Montpamasse, Saint Germanindes-Prés, il Quartiere Latino), la straordinaria esposizione ospitata dalla Royal Academy è curata da un set di studiosi di primissima grandezza: Sarah Wilson, Norman Rosenthal e Ann Dumas. ; Basta spostarsi di poche centinaia di metri per imbattersi in un altro paio di mostre di minore spessore culturale ma di almeno altrettanto interesse (mondano e letterario). Alla rinata National Portrait Gallery, di recente mol- Un'Immagito'ì^amKP'waBraHiJKg^ esptKJtjyftV^epje sjtrayagapte e fascinolo, ecco:due-'aùtentiche curiosità: una mostra che cele- bra i cento anni del famosoTimes Literary Supplement, per la gioia di tutti i lettori di Virginia Woolf o di lan McEwan passando anche per il calciatore David Beckham, mentre nelle sale accanto ecco un tributo a Mario Testino, fotografo peruviano del mondo della moda e dello star-system, da Madonna alla compianta Principessa Diana. Le file e le code qui si sprecano. Ragazzi, perlopiù, mondani e modaioli assortiti. Meglio prenotare il biglietto con qualche giorno d'anticipo. Fra cantanti, attrici, stilisti e modelle, viene quasi il capogiro. Testino fotografa tutto e tutti con lo stesso sguardo netto, sontuosa- istjyp.,. ' ^.... —■. ... Esattamente all'opposto di una tale ideologia del ritratto, che si interessa di pochi, belh, ricchi 8- famosi, ecco invece la fotografa americana Nan Goldin. Alla White Chapel c'è una sua bellissima personale, intitolata Devil's Playground. Qui foto su foto, accumulate in quasi trent'anni di lavoro, per testimoniare la vita, la gioia, il dolore, la nascita e la morte di persone che non sono celebri né aspirano ad esserlo. Quello di Nan Goldin è al contrario un mondo pieno di Ietti sfatti, di cicche di sigarette, di stanze in disordine e di individui che si amano e si odiano con semplicità, con la meravigliosa semplicità della vita quotidiana. Nel gioco fra apparenza e sostanza, inutile dirlo, vien da :'Ht^il hoinedi Aridy WSi-hidl.'È^ il'caso allora di fare un salto alla Tate Modem^dove ha aperto in questi giorni, in arrivo da Berlino, una enorme retrospettiva dedicata al genio più geniale emporanea dell'arte americana del XX secolo. Di Warhol, qui, trovate praticamente tutto: i primi disegni jiovanili, fra Picasso e Cocteau, a produzione cinematografica, i ritratti di Marilyn e Liz Taylor ritoccate e riprodotte quasi all'infinito, le famose zuppe Campbell, le scatole di detersivo Brillo, fino a un gruppo di foto (opportunamente colorate) di suicidi poveretti che si lanciano nel vuoto da qualche grattacielo di Manhattan, e che sembrano sulfuree anticipazioni delle immagini che tutti abbiamo visto in televisione l'I 1 settembre dello scorso anno. In questa enorme antologica che rimarrà aperta fino al prossimo aprile, Warhol appare davvero come l'ultimo capitolo - una sorta di fantasioso epilogo-di tutte le avanguardie e le sperimentazioni del secolo passato. Non c'è nu la che, nella sua assoluta felicità espressiva, lui non abbia già detto o fatto. Alla National Portrait Gallery, avete appena visto i ritratti che Julian Opie, artista inglese oggi tanto di moda, ha dedicato alla rock band dei Blur: bene, non sono forse rimasticature della ritrattistica warholiana? Pensate alle immagini crude di Nan Goldin, ed ecco la durezza, perfino la spietatezza con cui Warhol riproduce il volto di tanti condannati a morte. Warhol lo ritrovate in nuce perfino nella bella ma un po' prevedibile mostra dedicata a Paul Klee, ospitata in questi giorni dalla Hayward Gallery. In fondo, la seriale metodicità astratta di Klee non sembra che W prima intuiziohè^'di ciò che l'artista americano applicherà, con maggiore disinvoltura e spirito critico, agli oggetti, alle merci éin definitiva alle nostre stesse esistenze. Alla Royal Academy spopola l'itinerario nella Parigi di Picasso AllaWhiteChapel le immagini drammatiche diNanGoldin Un'Immagine della Tate Modem che ha rilanciato il ruolo di Londra come capitale dell'arte contemporanea
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