Bruxelles, «rimprovero» alla Lega

Bruxelles, «rimprovero» alla Lega Bruxelles, «rimprovero» alla Lega «Parlare di fascismo è sorprendente e lontano dal vero» ROMA L'Europa non ci sta, e replica seccamente a Bossi (anche se con toni decisamente meno «rudi» e più «politici» di quelli usati dal leader del Carroccio al congresso di Assago). Per la Commissione europea sono inaccettabili soprattutto le frasi in cui l'Ue viene vista come la fonte del «nuovo fascismo» e concepita come un' organizzazione «stalinista». Il portavoce di Romano Prodi definisce «sorprendenti» quelle dichiarazioni, e attacca il riferimento al «fascismo». «L'uso di questa parola è ovviamente motivo di rammarico e speriamo che non sia ripetuta», ha detto Jonathan Faull: «Non siamo abituati a sentirla - ha precisato -, è molto lontana dalla verità ed è sorprendente trovarla usata in discorsi politici nell'Unione Europea del 2002». Quindi una precisazione, come per moderare i toni e frenare la polemica intemazionale: «Ma non penso che di per se stessa costituisca ima violazione del Trattato o di valori fondamentali». Alla domanda dei giornalisti se Berlusconi debba «prendere le distanze» dal suo ministro, il portavoce della Commissione Europea ha risposto: «Nonho ragione di credere che il primo ministro sia d'accordo con queste affermazioni. Non gli ho mai sentito dire qualcosa del genere». Altre voci nell'Unione sono intervenute con minor pacatezza. Francesco Rutelli ha presentato ima interrogazione urgente al Consiglio europeo chiedendo quali iniziative intenda assume- re «per chiarire l'attuale situazione del governo Berlusconi, alla luce delle gravissime dichiarazioni antieuropee venute dal congresso della Lega». Diversamente dal portavoce di Prodi, il leader dell'Ulivo critica anche il presidente del Consiglio, presente al congresso leghista, «che non ha voluto distinguere, in quella sede, la propria posizione o quella del govemo da tali dichiarazioni, avallandole così, di fatto, nel contesto della politica della sua coalizione». Antonio Di Pietro ha presentato un'interrogazione urgente a Bruxelles sulle «dichiarazioni anti-europeiste» del ministro per le Riforme. «Ho chiesto - spiega Di Pietro - che vengano valutate sia le dichiarazioni di Bossi, sia il silenzio accondiscendente del presidente del Consiglio. E ho anche chiesto quali misure si intendano prendere contro chi sembra non voler rispettare gli impegni presi». Dall'Europarlamento, intanto, viene una durissima requisitoria firmata dai capigruppo di Pse, Eldr, Verdi e Comunisti, i gruppi a cui fa riferimento l'opposizione italiana: quelle di Umberto Bossi sono «affermazioni insultanti e inaccettabili» che richiedono «un chiarimento» del governo italiano. Il documento, sottoscritto dal vicepresidente dell'Europarlamento Renzo Imbeni a nome dei Ds, è statò firmato anche dal capodelegazione Ppi Guido Bodrato e da Mario Segni. «Non possiamo tacere le nostre preoccupazioni per le insultanti dimostrazioni di antieuropeismo venato di xenofobia e nazionalismo da parte di un ministro del govemo italiano». «Ci chiediamo - aggiunge il testo firmato per il Pse da Enrique Baron, per l'Eldr da Graham Watson, per i Verdi dai co-presidenti Dany Cohn Bendit e Monica Frassoni, e per i comunisti da Francis Wurtz - se tali posizioni, espresse da un ministro di un paese membro dell'Unione, siano compatibili con la politica del govemo italiano che partecipa appieno, sulla base dei trattati, alla definizione di tutte le decisioni strategiche, programmatiche e legislative delTUe». [r. i.] II portavoce di Prodi: «Frase grave, ma non rappresenta una violazione del Trattato» Interrogazione di Rutelli e documento dei partiti di centrosinistra all'Europarlamento: «Berlusconi chiarisca» ■j&Kk a' ' - /i^JiswiBe l presidente della Commissione Europea Romano Prodi con Pedro Solbes

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