Alpi ancora contaminate, Parigi mentì su Cernobil

Alpi ancora contaminate, Parigi mentì su Cernobil APERTA UN'INCHIESTA. «LA FRANCIA FECE PRESSIONI SULL'ITALIA PERCHE' NON BLOCCASSE L'IMPORT DI LATTE» Alpi ancora contaminate, Parigi mentì su Cernobil L'accusa di un laboratorio indipendente: alti livelli radioattivi 16 anni dopo l'incidente Maria Maggiore BRUXELtES Ritoma lo spettro di Cemobil nei dati pubblicati da un laboratorio indipendente francese sul livello di radioattività ancora presente nell'arco alpino italiano. Sono trascorsi 16 anni dal 26 aprile dell'86, quando dalla centrale nucleare deUUcraina si sollevò un'enorme nube radioattiva che contaminò in pochi giorni centinaia di chilometri, vagando poi nel resto d'Europa. Ora le prime verità cominciano a venire a galla. Il govemo francese dell'epoca, guidato da Jacques Chirac, è accusato di aver nascosto i dati sulla contaminazione per proteggere il mercato nucleare intemo, contìnuando a autorizzare il consumo di latte e prodotti freschi. L'Italia ha invece adottato subito le necessarie misure precauzionali, ma gli alti livelli di contaminazione vicino alle Alpi richiedono ancora molta vigilanza. La «Criirad» - un'associazione di geologi e cittadini nata a Valence, in Francia, all'indomani dell'incidente ucraino - ha pubblicato un voluminoso documento sulla «Contaminazione dei suoli in Europa», in cui viene disegnata una carta geografica allarmante dei livelli di Cesio 137, il più pericoloso dei materiali radioattivi, presente ancora nei suoli. L'arco alpino è il più colpito, a causa delle alture e della presenza di neve, che ai tempi della contaminazione funzionò come «divulgatore» della radioattività. Le regioni più colpite sono la Valle d'Aosta, dove è stata riscontrata una quantità di 15-25 mila bequerel per metro quadrato, la zona tra il lago Maggiore e il lago di Como, che arriva fino a 60-66 mila bqtatè, il Nord di Bergamo fino a Sondrio con 40-60 mila bqAn2 e il Nord di Milano con 60 mila bqZm2. Il limite consentito ai tempi di Cemobyl era solo 500 bequerel al metro quadrato! «Ma attenzione a giudicare i dati», spiega la direttrice del «Crii- rad», Corinne Castanier. «Subilo dopo Cemobyl, la radioattività aveva colpito le piante, gli alimenti freschi, il latte. Occorreva qumdi diminuire al massimo il livello di pericolo. Oggi l'alta contaminazione, ancora presente nelle vostre regioni, è ben radicata nei suoli e tranne alcune eccezioni, non passa nelle piante». Le eccezioni riguardano soprattutto i funghi, parassiti capaci di aspirare in profondità nella terra. «Bisogna fare molta attenzione - continua la Castanier - per chi consuma grandi quantità di funghi, perchè potrebbero essere altamente radioattivi». Ma le verità sull'effetto-Cemobil in Francia sono molto più inquietanti e indirettamente colpiscono anche il nostro paese. Dopo la denuncia della «Criirad» alle autorità giudiziarie per le rospo: sabilità del govemo Chirac, sono iniziate perquisizioni in vari ministeri e alcuni funzionari dell'epoca hanno vuotato il sacco. La nota di un alto dirigente del ministero dell'Interno rivela che i dati sulla radioattività erano conosciuti, «ma non si potevano rivelare». E in un documento dell'88, due anni dopo l'incidente, lo stesso Chirac si felicitava in un documento di lavoro di aver convinto con successo «una minoranza di paesi europei ad appoggiarlo per far valere gli interessi della Francia», cioè il mantenimento di limiti non troppo bassi per contaminazione. Sembrerebbe anche, ma tutto deve ancora passare al vagho dei giudici, che il govemo francese abbia fatto molle pressioni sulla Commissione europea perchè l'Italia togliesse il divieto di consumo dei prodotti freschi, compresi quelli provenienti dalla Francia, un grave danno, lamentavano a Parigi, per le esportazioni di yogurt e latte d'Oltralpe. E anche, probabilmente, per l'immagine di un paese, la Francia, che produce D 750/» della sua elettricità con l'energia nucleare.

Persone citate: Castanier, Chirac, Corinne Castanier, Di Latte, Jacques Chirac, Maria Maggiore