Cogne, ecco tutti gli indizi di Enrico Martinet
Cogne, ecco tutti gli indizi Cogne, ecco tutti gli indizi Impronte sob di famigliari, sangue nel lawandino Enrico Martinet inviato a COGNE L'arma che ha ucciso Samuele continua a essere un mistero, ma il laboratorio di Parma dei carabinieri del Ris avrebbe un elenco di certezze: il pigiama è stato sporcato del sangue del bimbo mentre era indossato; l'assassino è di media statura ed ha colpito Samuele dall'alto in basso; il sangue trovato nella villetta di Montroz è soltanto del bambino assassinato; non ci sono impronte digitali diverse dagli abitanti delle casa; ci sono tracce di sangue negli scarichi del lavandino. Il colonnello Luciano Garofano porterà alla Procura di Aosta i risultati delle analisi scientifiche mercoledì o, al più tardi, il giorno successivo. Il «caso» non è risolto, ma gli indizi scientifici ci sono. La soluzione dipende dall'incastro del lavoro del Ris con quello degli investigatori. Il pigiama è della mamma di Samuele, Anna Maria Franzoni, ed è sporco sul davanti. Secondo le analisi il sangue non sarebbe da imbrattamento, ma da schizzo. L'indumento è stato trovato in un corridoio della casa dei Lorenzi, piegato su di una sedia. Le angolazioni delle macchie sul tessuto rispetto al letto dove è stato colpito Samuele fa presumere che il pigiama fosse indossato. Il bambino, secondo le stesse dichiarazioni della mamma, era nel letto della camera matrimoniale e stava dormendo quando la donna è uscita per accompagnare l'altro figlio, Davide, allo scuolabus. I soccorritori arrivati con l'eliambulanza hanno sempre dichiarato di non aver toccato nulla in quella casa. Le due guide alpine (una faceva parte dell'equipaggio) sono entrate nella stanza ma non hanno toccato nulla con le mani. La conferma viene dalle analisi del Ris: in quella casa non ci sono impronte digitali se non della famiglia. Una delle guide era entrata con lo scopo di cercare un'ascia perché una delle ferite era un taglio netto. «Ma non ho toccato nulla», ha detto. Se in quella casa è entrato un estraneo quel mercoledì 30 gennaio, aveva i guanti. Per le orme le verifiche sono molto più complesse: sono tante le persone che quel giorno hanno camminato su quei pavimenti. I soccorritori (un medico e due guide), la mamma e il papà di Samuele, la dottoressa Ada Satragni, la prima ad accorrere in soccorso del bambino, il suocero arrivato con lei in auto. Le tracce del sangue di Samuele trovate negli scarichi del bagno della zona notte potrebbero essere spiegate dal fatto che sia la mamma sia la Satragni si sarebbero lavate le mani nel lavandino. Nella villetta c'erano tracce ematiche anche in altre zone, non soltanto nella stanza da letto dove è stato compiuto il crimine. Tutte, però, risultano essere di Samuele. La prova del Dna è inconfutabile. Rimane il mistero dell'arma, scartata l'ipotesi della composizione dei cristalli di quarzo. Il professor Francesco Viglino, che ha fatto l'autopsia, sta lavorando nel suo laboratorio proprio sulle ferite: una ricerca minuziosa della loro morfologia e del numero dei colpi che hanno provocato le fratture. I risul- tati di questo studio potrebbe fornire indicazioni proprio per cercare la possibile arma, l'attizzatoio del caminetto o un altro oggetto domestico. Da ieri vi sono più certezze anche per quanto riguarda le indagini tradizionali. La cronologia degli avvenimenti ora apre uno scenario diverso di quella mattma. Anna Maria Franzoni che ricorda di essere rientrata a casa alle 8,24, ha fatto una serie di telefonate senza interruzioni sia con il telefono di casa sia con il cellulare. La prima è delle 8,28 all'ospedale di Aosta, al «118», un minuto più tardi air«Electrorhemes» di Introd, l'azienda del marito, Stefano. L'eliambulanza ha lasciato Montroz alle 9,10 e non alle 8,55 come si presumeva, dunque i tempi del rientro a casa del marito sono compatibili con telefonate e distanza percorsa, oltre 30 chilometri. I carabinieri sono poi arrivati sul luogo del delitto qualche minuto prima delle 9,30. Intorno alle 9,40, è scattato l'ordine di bloccare l'unica strada che porta a Cogne, sopra l'abitato di Aymavilles, oltre un'ora dalla presumibile data del delitto, cioè tra le 8,16 e le 8,24, nel lasso di tempo in cui Anna Maria ha lasciato solo Samuele. Secondo i rilevamenti l'assassino di Samuele è di media statura e ha colpito dall'alto in basso Rimane ancora il mistero dell'arma utilizzata. Chiarita la cronologia della tragedia La casa del delitto di Cogne: i carabinieri vi hanno lavorato a lungo alla ricerca di indizi
Persone citate: Ada Satragni, Anna Maria, Anna Maria Franzoni, Francesco Viglino, Lorenzi, Luciano Garofano, Satragni
Luoghi citati: Aymavilles, Cogne, Introd, Parma
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