Zone cusdnetto per separare Israele e palestinesi di Aldo Baquis

Zone cusdnetto per separare Israele e palestinesi Zone cusdnetto per separare Israele e palestinesi L'annuncio di Sharon. Altre nove vittime negli scontri avvenuti ieri Aldo Baquis TEL AVIV Sottoposti da 18 mesi a una «crudele offensiva terroristica» da parte dei palestinesi, gli israeliani devono adesso realisticamente rendersi conto che non ci sono scorciatoie per la pace e che la vittoria dipende dalla loro capacità di mantenere la sohdarietà nazionale, dimostrata in passato in circostanze dranunatiche come la Guerra dei Sei Giorni (1967) e quella del Kippur (1973): questo il messaggio letto alla Nazione dal premier Ariel Sharon, che sul piano delle misure concrete ha chiesto il disarmo totale delle forze palestinesi e ha annunciato la creazione di zone cuscinetto fra Israele e la Cisgiordania. Il suo discorso è venuto al termine di una nuova giornata di sanguinosi scontri nei Territori, in cui nove palestinesi sono rimasti uccisi. Fra questi un kamikaze che si apprestava a entrare in Israele con un corpetto esplosivo. In uno dei raid aerei compiuti ieri dall'aviazione israeliana è stato colpito e danneggiato anche uno degli uffici di Yasser Arafat a Ramallah. Nella stessa ora i servizi segreti del colonnello Tawfiq Tirawi, presumibilmente per ordine diretto di Arafat, sono riusciti a catturare nel rione Rafidye di Nablus tre membri del Fronte popolale sospettati di aver partecipato all'uccisione del ministro israeliano Rehavam Zeevi, il 17 ottobre scorso. Secondo il ministro della difesa Benaymin Ben Eliezer la loro cattura potrebbe indurre adesso Israele a restituire ad Arafat la libertà di spostamento e a consentirgli di partecipare al prossimo vertice arabo di Beirut. Ma sull'argomento ieri Sharon è apparso molto più cauto di Ben Eliezer e non ha voluto assumere impegni concreti. Polemizzando con la stampa locale, Sharon ha negato con veemenza che Israele «si stia sgretolando» e ha sostenuto che il dibattito politico interno viene frainteso all'estero e in particùiaie nel mondo arabo. In questo senso il fenomeno dei riservisti che rifiutano di servire nei Territori «incoraggia il terrorismo». Sharon ha trascorso tutta la giornata rinchiuso nel suo ranch Shikmim, nel Neghev, con il fighe Omri che in passato ha incontrato più volte Arafat. Assieme hanno prodotto un testo che è apparso «moderato» ai primi commenti degli analisti: «Continuerò a incontrare esponenti palestinesi - ha detto Sharon - e farò il possibile per impedire un'escalation che ci trascini verso un conflitto generale». Sharon ha ancora una volta respinto i suggerimenti dell'ex premier Benyamin Netanyahu, che vorrebbe vedere lo smantellamento dell'Autorità nazionale palestinese da parte delle forze armate israeliane. Parlando ieri con Hosni Mubarak, Sharon ha invece assicurato di essere interessato a garantire la stabilità regionale. Ai palestinesi il premier ha detto di comprendere le loro sofferenze e ha consigliato loro di scegliere la via del progresso piuttosto che quella «dell'insegnamento dell'odio, della disperazione e del suicidio». Ma, per quanto lo riguarda, la loro aspirazione a uno stato indipendente resterà a lungo disattesa. «Prima dobbiamo concludere un armistizio, con la totale smilitarizzazione delle zone palestinesi. Poi si potrà avanzare, mediante accordi di transizione, verso un accordo definitivo nel contesto del quale saremo pronti a fare concessioni dolorose». Nel frattempo Israele spera di rafforzarsi con l'immigrazione di un altro milione di ebrei. Per allontanare la minaccia del terrorismo, Sharon ha infine preannunciato la costituzione di zone cuscinetto fra il territorio israeliano e la Cisgiordania: una specie di saldo confine, per impedire il movimento dei terroristi. Un alto dirigente palestinese, Saeb Erakat, ha affermato che il discorso di Sharon indica che Israele vuole «continuare la guerra contro i palestinesi». Gli ha fatto eco il ministro palestinese Nabli Shaath, secondo cui le parole del premier non offrono «nessuna speranza, nessuna via per mettere fine al conflitto». Egli ha aggiunto, ai microfoni della Cnn: «Se la separazione viene adottata con l'intenzione di prevenire gli attacchi suicidi, è una strategia già faUita. Sé è intesa per bloccare il commercio e la comuncazione tra due popoli, si è risolta nella disperazione di entrambi». Durante il suo discorso (trasmesso al termine della partita di calcio fra il Parma e lo Hapoel Tel Aviv, conclusasi 0-0) lo stato di allerta è stato elevato in Israele nel timore che terroristi palestinesi cercassero di «commentare» con azioni armate le parole del premier. In mattinata un uomo bomba palestinese era stato ucciso al posto di blocco di Baka el Sharkya, a poche centinaia di metri dal territorio israeliano, con un arabo israeliano che gli fungeva da autista. Altri cinque palestinesi sono rimasti uccisi nel corso di duri combattimenti divampati nel sud della striscia di Gaza, e altri due ancora nella zona di Ramallah. Da parte sua, in una intervista a un quotidiano arabo, il leader delle Brigate al Aqsa (legate ad al Fatah) ha promesso nuovi attacchi armati contro Israele. Nasser Oweissi ha rivendicato con l'occasione la paternità dei più gravi attentati condotti nelle ultime settimane nei Territori e in Israele. Fra questi, l'uccisione di sei militari israeliani a un posto di blocco presso Ramallah che ha fatto esultare la popolazione palestinese. Un episodio che ha innescato violente ritorsioni israeliane nel corso delle quali, in due giorni, sono rimasti uccisi oltre venti palestinesi. Il premier ha anche chiesto il disarmo dei Territori. «Siamo sottoposti a una crudele offensiva terroristica». Negativi i primi giudizi dell'Anp «Non ci sgretoliamo Continuerò a vedere esponenti dell'Autorità efarò il possibile per impedire un'escalation che ci trascini verso un conflitto generale» li discorso alla nazione di Sharon in un negozio di tv a Gerusalemme