Vittima del gioco a novant'anni «Ho perso pensione e risparmi»

Vittima del gioco a novant'anni «Ho perso pensione e risparmi» UN'ANZIANA PASSAVA LE GIORNATE NEL BAR SOTTO CASA Vittima del gioco a novant'anni «Ho perso pensione e risparmi» la storia Màssimo Nutna TORINO ANNA Maria C. è una signora di 90 anni. Compiuti da pochi giorni. Di professione, prima, faceva l'impiegata. E' vedova e vive sola, in un lindo appartamento di Borgo San Paolo, quartiere torinese molto tranquillo. Salute ragionevolmente buona, aspetto curato e - dicono i poliziotti - tuttora «lucida». Questa pensionata (con un figlio e ima nutrita serie di familiari) è l'ennesima vittima dei videopoker, le infernali macchinette che vanno trasformando in tanti casinò ille¬ gali i bar e le sale gioco dell'intera penisola. Da qualche mese Anna Maria C. frequentava un bar, proprio vicino al portone di casa. Un locale piccolo, anonimo. Dietro il bancone, tra il frigorifero con le torte gelato lo spumante e una finestra protetta da un intrico di sbarre, un paio di videopoker. In teoria si dovrebbero vincere consumazioni, in realtà si gioca a soldi. Le giornate di Anna .Maria scorrono una dietro l'altra, uguali e serene. Forse troppo, la solitudine e la noia l'avvicinano un giorno al bar sotto casa. Il tempo di capire come funziona, il videopoker e le prime timide giocate. I 5 euro convertiti in gettoni subito «bruciati». Ma il giorno dopo, ima piccola, ingannevole, vinci- ta. Soldi recuperati e primi sintomi del vizio. «Mi ero data delle regole precise: mai più di 5 euro al giorno. Perdevo sempre e stavo male. Ero a casa, in preda alla sohtudine, pensavo ai soldi persi e non riuscivo a resistere alla tentazione. Di nuovo giù, al bar. Nessuno, dei miei, sapeva nulla». La storia sarebbe andata avanti così chissà quando ma, nel tardo pomeriggio di sabato, Anna Maria aveva nel portafoglio l'intera pensione e tolto, da quei 1000 euro scarsi, solo il denaro per le bollette e il condominio. Un piano semplice. Giocare sino a quando le combinazioni non sarebbero state vincenti: poker, scala reale, e chissà mai, udire il magico frastuono del «jackpot», quello che si vede nella demo, quando la macchina è in stand-by, in attesa dei polli da spennare. Euro dopo euro, in «più o meno sette ore», ha raccontato poi in lacrime, la pensione se n'è andata. Comprese le somme messe da parte per le spese di casa. Così, non le è restato altro che chiedere aiuto ai familiari. «Mai avuto alcun sospetto - ha raccontato il figlio al vice capo della mobile, Sergio Molino - siamo rimasti allibiti, in famiglia. Mia madre è sempre stata una donna indipendente, mai una distrazione, mai nulla di nulla. Non solo ha perso la pensione, ma anche buona parte dei suoi risparmi. Ma, soldi a parte, è veramente incredibile che il barista non si sia impietosito di fronte a una donna di novant'anni, visibilmente disperata. Non è neppure intervenuto per farla smettere. In fin dei conti, di denaro ne aveva preso abbastanza, da lei...». Appunto. E il barista? Con la polizia, non ha battuto ciglio. «Che dovevo fare? La signora veniva, cambiava il denaro, e giocava. Io lavoro tutto il giorno, qui dietro il banco e non posso fare la baby sitter ai miei clienti. Sono liberi di fare come vogliono, mica li obbligo io a infilare euro nel videopoker». Sarà, però il «croupier» di Borgo San Paolo, oltre a una sfilza di denunce, rischia la licenza. Anche perchè le sue macchinette erano in grado di bruciare sino a 50 euro in 10 game. «Il caso della signora novan¬ tenne - spiega il commissario Vincenzo Niccoli, sezione anti crimine, squadra mobile di Torino - non è l'unico. Abbiamo sequestrato 124 videopoker, alcuni in grado di funzionare direttamente con le banconote, proprio come un distributore di benzina. Una trentina di bar e sale gioco torinesi rischiano la licenza. Tra le vittime, altri pensionati, qualche minorenne, molte donne, tutti finiti nella trappola». Un problema così grave che, dopo Milano, anche a Torino è nata l'associazione «Giocatori Anonimi». Sulla falsa riga di quella degli alcolisti decisi a smettere. Chi vuole, può telefonare al numero 349.3518772. La sede è in via Marco Polo 8. Riunioni tutti i lunedi dalle 20,30 alle 22,30. «Mi ero data il limite di non spendere più di 5 euro al giorno. Però perdevo sempre e stavo male Ero spesso sola a casa pensavo ai soldi buttati via e non riuscivo a resistere alla tentazione Nessuno dei miei sapeva»

Persone citate: Anna Maria, Sergio Molino, Vincenzo Niccoli

Luoghi citati: Borgo San Paolo, Milano, Torino