Caccia ai kamikaze, uccisi due in Israele

Caccia ai kamikaze, uccisi due in Israele Caccia ai kamikaze, uccisi due in Israele Gerusalemme replica all'attacco di giovedì con jet F-16 e missili TEL AVIV Una nuova strage è stata sventata ieri in Israele quando due palestinesi con un'autobomba e armi automatiche hanno cercato di dare l'assalto alla «Base militare n. 80», pochi chilometri a Est della città israeliana di Hadera. La prontezza di riflessi di alcuni agenti di polizia ha impedito ai due (che sono rimasti uccisi) di portare a termine la loro operazione. Nelle stesse ore a Gerusalemme altri agenti hanno bloccato e arrestato un kamikaze di Hamas. In precedenza aerei F-16 ed eheotteri Apache israeliani avevano compiuto un nuovo, massiccio raid contro obiettivi palestinesi a Nablus, in Cisgiordania. I missili degli F-16 hanno centrato l'ufficio cittadino del presidente Arafat (il quale si trovava comunque a Ramallah), una stazione della polizia palestinese, un deposito di munizioni e un palazzo di appartamenti. All'enormità delle distruzioni non è corrisposta però quella del numero di vittime: pare ci sia sytato un solo ferito. Gli edifici erano infatti vuoti, in previsione di una reazione all'attentato dell'altroieri a Karriey Shomron. Negli ultimi giomi i palestinesi hanno sparato razzi Oassam 2 contro il territorio israeliano, hanno distrutto per la prima volta un carro armato Merkavà, hanno provocato almeno indirettamente la morte del capo dell'unità speciale di antiterrorismo «CUiegia» e hanno seminato distruzione e panico in una colonia. Di pari passo, il tono del govemo israeliano si fa più minaccioso. «Fra quanti praticano il terrorismo nessuno, nemmeno Arafat in persona, può sentirsi più al sicuro dalle nostre ritorsioni» ha avvertilo ieri un collaboratore del premier Sharon. Ai funerali del comandante delr«Unità Ciliegia», colonnello Eyal Weiss (34 anni), morto in Cisgiordania nel crollo di un edificio di Ire piani poco dopo la cattura di un ricercato della Jihad islamica, hanno preso parte il capo di stato maggiore Shaul Mofaz e il suo vice Uzi Dayan. «Eri un combattente valoroso - ha detto il generale Mofaz sulla tomba dell'ufficiale che negli ultimi 12 mesi era stato in prima fila nella lotta al terrorismo in Cisgiordania. - Molti israeliani ti devono la vita. Ti salutiamo così per l'ultima volta e temiamo subito sul terreno per riprendere la lotta contro quanti anche adesso tramano per colpirci». Nel tranquillo cimitero di Zikhron Yaakov (fra Tel Aviv e Haifa) la cerimonia si era appena conclusa e i soldati stavano risalendo sugli autobus per lomare alle loro basi quando a pochi chilometri di distanza due kamikaze palestinesi hanno cercato di sferrare un assalto all'ingresso della Base militare n. 80. Ma qualcosa nella targa della Mazda bianca su cui si trovavano ha messo in allarme agenti in borghese che presidiavano la zona. Una telefonata al vicino centralino della polizia di Hadera ha confermato che i due passeggeri arabi erano a bordo di una automobile rubata. A pochi metri dal recinto della base è iniziato così uno scontro a fuoco in cui uno dei palestinesi è rimasto ucciso. Il suo compagno ha allora invertito la direzione di marcia cercando di raggiungere ad alta velocità la vicina città araba di Baka el Gharbya, immettendosi sulla strada, molto trafficala, che porta dalla costa alla Cisgiordania. Alle spalle aveva però una volante della polizia, sempre più vicina. Vistosi perduto ha attivato la carica esp osiva che aveva con sé provocando così la distruzione della Mazda e il ferimento di due agenti che lo inseguivano. Quindi¬ ci minuti di terrore su una delle principali arterie d'Israele. Riavutosi da una lunga influenza, Sharon ha convocato ieri il consiglio di difesa del suo govemo in quello che i commentatori politici locali hanno poi definito «un incontro inconcludente». Sharon, riferisce il quotidiano «Haaretz», l'altro giomo aveva commentato privatamente il massacro di civili israeliani a Kamei Shomron affermando che «Israele non ha mai perso una guerra e vincerà anche questa». Ma nella riunione di ieri, secondo la tv israeliana, il premier ha taciuto a lungo lasciando al ministro della difesa Benyamin Ben Eliezer l'incarico di descrivere uno per uno tutti gli scacchi recenti patiti da Israele. Il ministro degli esteri Shimon Peres, ancora una volta, ha predicato la necessità della moderazione. La repressione militare da sola non può dare frutti, ha osservato prima di partire alla volta di Madrid. Ad accrescere il disorientamento è giunta la presa di posizione a favore dei riservisti che per motivi di coscienza si rifiutano di servire nei Territori di Michael Ben Yair, ex consighere legale del govemo. A suo parere, i soldati ricevono non di rado ordini illegali. La sortita di Ben Yair è stata subito criticata dal suo successore Elyakim Rubinstein e dallo stesso ministro della difesa Ben Eliezer. Fra i palestinesi la protesta dei riservisti ha riacceso la speranza in future intese politiche con gli israeliani. La loro protesta e quella dei dimostranti di «Pace adesso» radunatisi sabato a Tel Aviv va aiutata dai palestinesi limitando le operazioni armate ai solo Territori, secondo il capo palestinese della sicurezza in Cisgiordania, Jibril Rajub. [e. st.] Quindici minuti di spari e di terrore lungo una delle principali arterie: un'autobomba inseguita viene fatta esplodere dai terroristi Un altro attentatore è bloccato e arrestato nella capitale Sharon: «Abbiamo vinto tutte le guerre, vinceremo pure questa» Ma un ex consigliere legale del premier afferma: «I giovani riservisti che rifiutano il servizio hanno valide ragioni» .;.:'-^^'-■.,:u-1wwì^'' Due poliziotti palestinesi raccolgono i resti del missile israeliano lanciato ieri a Nablus contro il loro centro operativo