Papa Wojtyla crea quattro diocesi in Russia di Marco Tosatti

Papa Wojtyla crea quattro diocesi in Russia Papa Wojtyla crea quattro diocesi in Russia Gli ortodossi: «Un atto non amichevole» Marco Tosatti CITTA DEL VATICANO Il Papa ha riorganizzato la chiesa cattolica in Russia, sostituendo l'amministrazione apostolica, una struttra provvisoria, con quattro diocesi; naturalmente il Patriarcato di Mosca ha protestato contro una misura che altrove non susciterebbe particolari problemi, ma che in terra ortodossa fa gridare al proselitismo. Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Joaquin Navarro Valls, ha precisato che da parte di Putin non è stato sollevato «alcun problema a riguardo», tanto più che il governo russo «in qualità di membro dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSGE), ha sottoscritto il Documento di Vienna che recita: "gli Stati partecipanti rispetteranno il diritto delle comunità religiose di organizzarsi secondo la propria struttura gerarchica ed istituzionale"». Le nuove circoscrizioni ecclesiastiche sono l'Arcidiocesi della Madre di Dio a Mosca; la Diocesi di San Clemente a Saratov (che comprende la Russia europea meridionale); la Diocesi della Trasfigurazione a Novosibirsk (che comprende la Siberia occidentale); e la Diocesi di San Giuseppe a Irkutsk (che comprende la Siberia Orientale). E' stata creata anche una regolare «provincia ecclesiastica», che avrà sede metropolitana nell'Arcidiocesi della Madre di Dio a Mosca, alla quale sono state assegnate come suffraganee le altre tre Diocesi. Alla guida delle nuove diocesi sono stati confermati gli amministratori apostolici che già «reggevano» quell'incarico; mons. Tadeu- sz Kondrusiewicz diventa così Arcivescovo Metropolita dell'Arcidiocesi della Madre di Dio a Mosca; mons. Clemens Pickel Vescovo della Diocesi di San Clemente in Saratov; mons. Joseph Werth, Vescovo della Diocesi della Trasfigurazione a Novosibirsk, e mons. Jerzy Mazur, Vescovo della Diocesi di San Giusep- pe ad Irkutsk. «Con la decisione odierna la Santa Sede non fa altro che equiparare l'organizzazione delle comunità cattoliche della Russia a quella presente nelle altre parti del mondo, come prevede il Diritto Canonico. In concreto - ha detto Navarro l'elevazione è motivata dalla stessa preoccupazione pastorale che ha indotto la Chiesa Ortodossa Russa a creare diocesi ed altre strutture organizzative per i propri fedeli che vivono fuori dal territorio tradizionale, ed infatti in Europa esistono delle vere Diocesi della Chiesa Ortodossa Russa a Vienna, Berlino, Bruxelles». La reazione del Patriarcato è stata durissima. Ha definito «atto non amichevole» la riorganizzazione, sottohneando che essa «non fa altro che allontanare un possibile incontro fra il patriarca Alessio II e Giovanni Paolo II». Non solo: con la decisione di ieri torna il gelo nei rapporti, che l'incontro di Assisi sembrava aver parzialmente disciolto. Un comunicato afferma che «le azioni pianificate dal Vaticano rappresentano una violazione ai principi canonici e alle norme delle relazioni interconfessionali. Simili azioni - conclude la nota - costituiranno seri ostacoli allo sviluppo del dialogo tra le due Chiese». Il portavoce della Chiesa ortodossa russa, Viktor Malukhin ha aggiunto che «la possibilità di un viaggio di Giovanni Paolo II in Russia è diventata ancora più ipotetica». Anche se, in teoria, la creazione di una regolare provincia ecclesiastica, con delle vere diocesi potrebbe invece costituire la premessa formale per una visita del Pontefice in quelle regioni; non come «ospite» di una chiesa sorella, ma come capo di oltre un milione di fedeli, cittadini della Federazione. In teoria: difficilmente il Papa farebbe in Russia quello che ha fatto in Ucraina, recandosi in visita contro la volontà di una parte della gerarchia ortodossa. La riorganizzazione è stata accompagnata da una serrata campagna di spiegazioni storiche. Secondo una nota vaticana, ieri non si è fatto altro che «ripristinare delle strutture ecclesiastiche già preesistenti, aggiornandole» al presente. La Santa Sede rigetta l'accusa di fare proselitismo a danno della Chiesa ortodossa, visto che «l'attuale incremento del numero dei cattolici nella Federazione russa non avviene certo con il passaggio alla Chiesa cattohca dei fedeli ortodossi». I nuovi cattolici provengono piuttosto da «ambienti abitualmente lontani da ogni religione»; «ciò è sufficiente a scartare ogni ipotesi o accusa di proselitismo che - rileva la nota - non di rado vengono formulate con certa approssimazione, evidentemente in base a una inappropriata o parziale lettura dei fatti». Molti cattolici di cittadinanza russa in realtà discendono da tedeschi e polacchi e lituani; anche se sono «cittadini russi a tutti gli effetti e in genere non parlano che il russo». In epoca zarista, e poi sovietica, fino agli anni '50, esistevano l'arcidiocesi di Mohilev, estesa su tutta la Russia europea e la Bielorussia | orientale; la diocesi di Tiraspol, la diocesi di Vladivostok e il vicariato apostolico della Siberia. La stima attuale dei cattolici in Russia è di un milione e trecentomila. Una donna bacia la mano del Papa ieri durante la «Giornata del malato» Wojtyla si è commosso