Tre mostre esaltano Nino Migliori

Tre mostre esaltano Nino Migliori Tre mostre esaltano Nino Migliori Gam - Villa Remmert, Fondazione della Fotografia e Galleria Fiaf: dalle Avanguardie al Neorealismo UN mondo visto daU'obiettivo. Il lavoro di Nino Migliori, uno dei più noti fotografi italiani del secondo dopoguerra, è raccontato in tre mostre ospitate in altrettante istituzioni torinesi. La Gam, nella sede di ViUa Remmert a Ciriè, espone, dal IO febbraio, ima selezione di 125 opere che ripercorrono tutta l'attività del fotografo sotto il titolo «Materie e memoria nelle scritture fotografiche». ParaUelamente al museo, anche la Fondazione ItaUana per la Fotografia presenta una rassegna di opere sperimentali: «Nino Migliori. Ombre di luce», mentre la Galleria Fiaf ospita ima raccolta di lavori degU anni '50 presentati nei concorsi fotografici: «Nino Migliori. Dalle avanguardie al NeoreaUsmo». Fin dagU anni 40 MigUori lavora intomo alla sperimentazione linguistica e alla ricerca del trattamento deUe immagini. Scatti che risentono di influenze neoreaUste ma anche di «ima originale sperimentazione dei materiaU e deUe tecniche», in particolare le Ossidazioni e i Pirogrammi, tecniche che non prevedono l'utilizzo deUa macchina fotografica, immagini che nascono dalla rivisitazione delle ricerche di molto Informale europeo: da Wols a Tàpies a Bum. Accanto alle sperimentazioni MigUori ha indagato anche i temi del neorealismo; mentre dalla fine degli anni Sessanta il lavoro assume valenze più concettuaU. «Con Veronesi, Grignani, M un ari e pochissimi altri - si legge nel testo di presentazione - MigUori va annoverato tra i pochi operatori che in TtaUa proseguono la ricerca deUe avanguardie, quella stessa di Man Ray, Moboly-Nagy, Schad e Schwitters, sul fronte deUa riflessione sui linguaggi dell'immagine, con la fotografia come nodo centrale dell'immaginario e della ricerca formale contemporanei». La Gam ospita, neUa sede di Torino, una piccola raccolta di lavori dell'autore. Altrettanto significative per il lavoro di MigUori le opere riunite alla Fondazione ItaUana per la Fotografìa e àUa Fiaf. L'aspetto sperimentale, che accompagna il lavoro di MigUori fin dai primi armi 50, è raccolto in un'ottantina di opere che sono esposte aUa Fondazione; mentre la GaUeria Fiaf presenta una selezione di una cinquantina di immagini, tra le più importanti, e premiate ai concorsi fotografici ai quaU Mir gliori partecipò, sottostando, a volte, ai condizionamenti che venivano da regolamenti e gusto dominante. [I. p.j Gam, Villa Remmert via Rosmini 3, Ciriè; mar/mer/ glo/ ven 10/12 e 14/16 sab/dom 10/19; lun. eh. Ingr.: e 5,16 e 2,58 011 /4429518,011 /9222396 Fond. Italiana per la Fotografia vlaAvogadro4; mar/ven 16/20, sab/dom 10/20 Ingressi: intero e 5,16, ridotto 4,13. Fino al 24 marzo Galleria Rat, v. P. Santarosa 7/A lun/ven. 8,30/13 e 14,30/17,30 sab e dom. chiuso Fino al 15/3. Ingresso gratuito «Trasfigurazione» è un lavoro del 2000: a Ciriè si svolge la rassegna su «materie e memoria nelle scritture fotografiche», che ripercorre tutta l'attività dell'artista Clnquant'annl separano le due opere qui rappresentate: a sinistra «Ossidazione» del 1948, a destra una «Trasfigurazione» del 1998

Luoghi citati: Ciriè, Torino