L'amore sale in palcoscenico

L'amore sale in palcoscenico AL TANGRAM L'amore sale in palcoscenico Ricognizione letteraria e celebri canzoni a cura di Bruno Ferraro e Raffaella Portolese EL giorno di San Valentino si parla d'amore». L'incipit del sottotitolo non è originaUssimo, ma il prosieguo promette megUo: «un viaggio ironico, deUcato e travolgente tra musica e teatro». D'altronde, si sa, la giornata degli innamorati non chiede che «quel» tipo di richiami e gratificazioni. Peana aU'amore, comunque sia. Ma qui, siamo a teatro: più precisamente al Tangram, piccola e però selettiva cave di via Don Orione, dove certi luoghi comuni sembrano un po' fuori luogo, come dire, stonati, tra tematiche sociali e ricognizione nel mondo deUa psiche e dei pensieri più intimi e inquietanti. Difatti. Ancne il santo con la freccia di Cupido viene, sì, celebrato, ma ma non propiamente come in una canzone di Antonacci (senza nulla togUere, anzi). Con «Ti amerò fino a...», in scena da giovedì 14 (repUche il 16 alle 21 e il 17 alle 16,30), l'amour è celebrato, certo, ma anche sezionato nelle sue contraddizioni: sequenza di tic quotidiani, che segnano la scansione di questo sentimento neUa vita di ciascuno di noi. Lo spettacolo, firmato da Ivana Ferri e Bruno Maria Ferraro, anche interprete, accompagnato al pianoforte da RaffaeUa Portolese, è una variazione su citazioni plurime: da Enzo Jannacci a Fedro Salinas a Gianni Magni, da Gaber a Beimi a Bogosian. Così, la giornata delle code davanti al fioraio, deUe cenette a lume di candela, del trionfo dell'effime- ro, insomma, diventa un secondo «natale» a uso e consumo dei fabbricanti di doni, canzoni Bcioccolatini. Così, tanto per con- traddire - o per ricordare altri aspetti di un sentimento tra i pochi che meritino...- Ferrare e soci «vogUono parlare d'amore, per gridare forte che siamo finiti in una morsa di contraddizioni e che ci sentiamo, sì, felici, ma a volte, anzi spesso, un po' stretti e ridicoli». Dunque, perché non tornare a una ricognizione letteraria del tema, tra deUcatezza e graffiante ironia? «Con il coraggio di chi vuole, direbbe il cantore di Cupido, Biagio Antonacci. Ma pure con il coraggio di chi pensa. [si.fr.] IL GIORNO Dl SAN VALENTINO CELEBRATO NELLA SALA DI VIA DON ORIONE Raffaella Portolese, pianista, accompagna Bruno Maria Ferraro

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