Il Nuovo Mercato cerca la formula scacciacrisi

Il Nuovo Mercato cerca la formula scacciacrisi Il Nuovo Mercato cerca la formula scacciacrisi Fisco più leggero e un listino europeo per rilanciare gli scambi Vittorio Carlini Dovevano essere il simbolo della riscossa del Vecchio Continente contro lo strapotere Usa. Invece, dopo la grande stagione del 1999-2000, i vari listini del «Nuovo Mercato» europeo arrancano in una fase di grande incertezza: il Numlel, dopo una perdita del 44,B0/!) nel 2001, chiude in rosso il primo mese del 2002, pur iniziato all'insegna della riscossa del Nasdaq; peggio va al Nouveau Marche parigino (-600Zo la perdila nel 2001) o al Neuer Markl (pochi sanno che Bipop Carire, dopo la non brillante acquisizione di Entrium, è la seconda società per capitalizzazione di questo listino) a suo tempo la locomotiva della new economy europea: l'indice ha perduto dai massimi più dell'85% del valore, il giro d'affari si è ridotto del 90oZo. Ci sono voluti sei mesi per rivedere una matricola: un'editrice spagnola specializzata in pubblicazioni «hard core». Certo, la realtà dei Nuovi Mercati non si esaurisce in queste note negative. Da Cardnet (ex Pcu) a Novuspharma, la cronaca del Nuovo Mercato non manca di esempi positivi. Ma non è difficile individuare nei Nuovi Mercati l'anello debole della struttura dei mercati finanziari europei, già in un momento di particolare fragilità. Dopo la stagione dell'entusiasmo, la possibilità di finanziare le varie start up sulla base delle idee imprenditoriali più che sulla consistenza delle garanzie patrimoniali da offrire in banca, è giunta la stagione delle delusioni; scandah a Francoforte, opa misteriose a Milano (è il caso di Dmail su cui stanno indagando le autorità di Borsa), i picchi da capogùo di e-Planet (rialzi è ribassi a tre cifre in una sola mattinata). Ultimo caso, l'incredibile su e giù di Gandalf, la compagnia aerea al centro di un'operazione sul capitale al buio (non è garantita la sottoscrizione del 670Zo dell'aumento). Così c'è chi pensa di emigrare come la Finmatica di Pierluigi Crudele, il cui esordio sul listino, a fine '99, decretò ufficialmente il via alla «new economy» all'italiana. ((Abbiamo pensalo al Nasdaq e anche al segmento Star - conferma l'amministratore delegato Fabio Boltari -. E' un discorso complesso, ma vogliamo assicurare la migliore performance ai nostri azionisti: vediamo come va il Nuovo Mercato nel 2002, e poi ci pensiamo». E uno stato d'animo simile aleggia tra protagonisti che, probabilmente a ragione, hanno la sensazione di subire una sorta di penalizzazione da parte degli investitori per far parte del Numlel. ((Aziende leader di settore come noi - commenta Matteo Corradi di Mondo tv - si trovano in un calderone indistinto che danneggia il titolo». ((Al mercato - commenta Michele Cinagha di Engineering - devono approdare progetti industriali già concreti. Chi vuol farsi sovvenzionare un' idea pensi al venture capital, non alla Borsa». «Scontiamo, in Italia e altrove, il fatto - sintetizza Victor Bishoff di Bbbiotech, quotato anche a Francoforte - che le investment bank hanno spinto tante aziende a quotarsi il più in fretta possibile». Più generoso è Renato Som. «Il Nuovo Mercato è slato una straordinaria occasione per raccogliere capitali di rischio accessibile non solo alle grandi imprese ma anche alle piccole aziende potenzialmen- te grandi». Som, numero uno del Nuovo Mercato italiano ma anche del Nouveau Marche parigino (dove Tiscali rappresenta l'I PZo circa della capitalizzazione complessiva), non dimentica il palcoscenico che lo ha proiellato tra i grandi del firmamento Internet anche se, una volta centrato l'obiettivo dell'utile di bilancio, il passaggio al Mercato Ufficiale potrebbe schiudergli la porta del Mib 30. Parere analogo da Francesco Micheli, presidente di e.Biscom, l'altro colosso del Numlel: «Questo listino è stato uno strumento necessario e decisivo per allargare una porta troppo stretta, quella della Borsa che poneva il limile dei tre bilanci in utile e quella del mondo bancario abituato a prestare soldi solo in cambio di garanzie reali». Ma Micheli lancia anche una proposta. «Bisogna pretendere più responsabilità da parte di chi accompagna ima società al listino» dice, mettendo nel mirino gli sponsor, responsabih di esordi inappropriali o di scandah che non hanno giovalo all'equilibrio del sistema. Altri rimedi? La maggioranza degli amministratori sogna un listino di dimensioni continentah, capace di restituire spessore al circuito. Che ne pensa Piazza Affari? «E' necessario - commenta Massimo Capuano, amministratore delegato di Borsa italiana - ridurre la forbice tra il numero di imprese che producono e le società quotate. E questo vale per non solo per il Nuovo Mercato. Credo che sia utile pensare ad un sistema generale di incentivi, anche di natura fiscale a favore non solo delle società che si vogliono quotare, ma anche di altri soggetti del sistema». In particolare, Capuano pensa ai fondi specializzali nei settori ad alla intensità di sviluppo, gli «high growth». «Sono troppo pochi anche in questo caso un qualche sistema di agevolazione sarebbe utile». [borsa&finanza] SORU (TISCALI) «Ci ha reso possibile diventare grandi» C'è chi vuole emigrare MICHELI (E.BISCOM) «Occorrono più responsabilità a carico degli sponsor» ! MIGLIORI DEL NUMTEL... ... E I PEGGIORI VAR. »Zo A 12 MESI VAR. "/o DA INIZIO 2002 . VAR. "/o VAR. "/o DA A 12 MESI INÌZIO 2002 DATA SERVICE. REPIY CADIT FIDIA BB BIOTECH ARTE NOVUSPHARMA ENGINEERING -11,6 «,11 -a&ss -33,3 -33,67 -2,81 -6,3 10i6« :CHL . v ACOTEL FREEDOMLAND INFERENTIA ero GANDALF TXT I.NET UN ANNO DI NUMTEL

Luoghi citati: Dmail, Francoforte, Italia, Marche, Milano, Usa, Vecchio